E tutto iniziò con Thanos!
Le porte della sala stampa di Lucca si aprono ed arriva Jim Starlin, conosciuto ai più come il creatore di Thanos. Si è parlato fin da subito quindi di questo personaggio alieno che però per Starlin è invece spiccatamente umano, poiché in tutte le sue opere lo scrittore spinge sempre per dare quello spirito fallace tipico dell’uomo ad ogni suo personaggio, che sia animale, vegetale o minerale. Per Starlin infatti non esistono eroi o malvagi, ma solo personaggi complessi da sviluppare a 360 gradi.

Poi ovviamente Starlin ha un debole per Thanos, visto che è il primo personaggio che lui abbia mai creato e che, grazie a lui la Marvel si è accorta della sua importanza, finendo per affidare al buon Jim altri personaggi da far evolvere e crescere, con ottimi risultati. Starlin ha anche un debole per il cosmico Adam Warlock, perchè, per sue stesse parole, “Chi non vorrebbe uno schizofrenico paranoide, con tendenze suicide ad ogni festa che organizza?”.
Si è poi parlato di influenze e il nostro ci ha spiegato di come la New York anni 70 fosse un vero e proprio crogiolo di idee e di culture, tutte cose che per uno scrittore erano inviti a nozze per creare storie fantastiche, da aggiungere ad esperienze come il servizio militare che fece in Vietnam, ad una lunga serie di libri di psicologia e filosofia, ed ad un forte odio per l’autorità che Starlin cova da quando aveva 21 anni.
Abbiamo poi discusso dei film Marvel e Starlin è molto contento di vedere molti dei suoi personaggi fare la loro apparizione sul grande schermo, e anche di avere dei ruoli di spicco. Il nostro si è detto felice dell’interpretazione di Josh Brolin, e ci ha rivelato che è d’accordo con il fatto che il suo lavoro venga adattato, anche perchè è la norma quando qualcosa passa dalla carta alla celluloide, prendendo il tutto per quello che è, non per quello che vorrebbe essere. E a chi critica i film di supereroi, Starlin dice che le opinioni sono come le narici: ognuno ne ha almeno un paio, e va bene così perchè l’opinione di uno non vale di più di quella di un altro.

Allo stesso modo, per evitare di ossessionarsi, Starlin non legge le storie di altri autori basate su suoi personaggi, per evitare di soffiare sul collo dei sui colleghi e per evitare di innervosirsi se le cose non dovessero andare come le aveva immaginate lui. Starlin avrebbe poi voluto fare tante altre cose con Thanos, ma di recente ha deciso di dedicarsi a progetti più indipendenti come il suo Dreadstar, di cui vedremo presto nuove avventure.
Se invece parliamo di creazioni non sue, che però avrebbe voluto creare, Starlin non ha dubbi: Hulk. Come diceva Jack Kirby, co-creatore del personaggio, Hulk è la stupidità del non mollare mai, e questo ha sempre colpito molto Starlin.

Si è poi parlato del periodo dello scrittore alla Dc, dal suo lavoro peggiore, La Morte dei Nuovi Dei, che ci è stato rivelato essere stato rimaneggiato troppe volte in corso d’opera finendo per rovinarlo, e della morte di Robin, che il reparto Marketing della Dc prese molto male, sebbene fosse stata un grande successo.
Perchè il lavoro di Starlin alla Dc era così: o molto brutto, o un grande successo, senza vie di mezzo.
E su questa nota, la conferenza si conclude, e noi possiamo tornare a casa, felici di aver conversato con un mito del fumetto.
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