Se c’è un titolo recente che è riuscito ad attirare una discreta attenzione nel Bel Paese, quello è sicuramente Inkulinati. Forse i motivi non cominciano con le migliori delle premesse, soffermandosi sul buffo gioco di parole del titolo a causa dei richiami alla lingua italiana, ma che – senza malizia – richiama i manoscritti tipici del Medioevo. Superata l’ilarità iniziale, però, il progetto di Yaza Games e Daedalic Entertainment si apre al giocatore come uno scrigno luccicante e tutto da scoprire. Ci aspettano meccaniche di pianificazione e la sottile arte dell’arrangiarsi davanti all’ennesimo malus improvviso, ma andiamo con ordine.
Il maestro degli Inkulinati
Una premessa doverosa: Inkulinati è un progetto tutt’altro che completo, ed è disponibile in versione early access tramite Xbox Game Pass. In attesa dei successivi aggiornamenti, il team di sviluppo ha però realizzato un’esperienza discretamente corposa e con gran personalità fin da subito.
L’effetto Pentiment era divampato nei cuori dei videogiocatori giusto una manciata di mesi addietro, e ritornare su un titolo che – in modo differente – si concentra nuovamente sui manoscritti medievali fa solo piacere. La volontà di unire arte e cultura in una nuova esperienza digitale trova quindi, ancora una volta, terreno fertile nel Game Pass.

Entrando più nello specifico, Inkulinati vuole portare al pubblico i “marginalia”, ovvero le versioni più buffe e irriverenti dei classici disegni che storicamente hanno contraddistinto testi e tavole del Medioevo. Ecco allora che creature più e meno realistiche prendono vita in uno strategico che richiama lo stile degli scacchi. La spiccata originalità divampa fin dai primi minuti di gioco tanto nel gameplay quanto proprio nello stile artistico.
Abbiamo coniglietti, volpi, asini e cani delle più disparate forme, armati di tutto punto darsi battaglia tra le pagine di un manoscritto a colpi d’inchiostro. Non bisogna poi dimenticare malus e bonus che irrompono nel campo di battaglia pronti a far vacillare la nostra pazienza turno dopo turno.
L’obiettivo di Inkulinati? Affermarci come maestri nell’arte menzionata, sconfiggendo avversari lungo un viaggio dalle tinte leggere, ma per nulla banali o da sottovalutare. Non manca nemmeno un corposo tutorial pronto a spiegare le basi delle varie partite, così come prendere confidenza con alcune delle tecniche più avanzate. Manca ancora una qualsiasi modalità online, ma sfidare la CPU su vari livelli di difficoltà evidenzia un’intelligenza artificiale sfaccettata e impegnativa anche a livello normale.

La pratica rende più forti
Le partite di Inkulinati offrono epici scontri a turni dove, all’interno di un manoscritto, si sfidano a colpi d’inchiostro i maestri con i rispettivi eserciti. Tutto ciò avviene riempendo le pagine di creature buffe, irriverenti e dalle più svariate differenze per capacità di attacco, salute o abilità uniche.
Nel proprio turno è possibile scegliere quale unità schierare, spendendo gocce d’inchiostro che fungono da moneta di scambio per le evocazioni. Scelto cosa disegnare, dovrete posizionarlo nei pressi del maestro prima di poter avanzare verso l’avversario. Da qui, ci si alterna tra evocazioni e movimenti scacchistici, cercando di mantenere i punti salute del nostro maestro e azzerare quelli dell’avversario.

Come accennato il livello di difficoltà in Inkulinati non va sottovalutato e fin dalla modalità normale bisogna pensare attentamente per non compromettere ogni pianificazione. La CPU è pronta a sfruttare ogni nostra debolezza, con un minimo passo falso capace di compromettere un’intera partita.
A conferma di ciò sono state introdotte alcune abilità, utilizzabili anche dai maestri avversari, che possono seriamente ribaltare gli esiti degli scontri. Come la possibilità di spostare i nemici o i propri personaggi su caselle solo apparentemente troppo distanti: il rischio/vantaggio, in questo caso, è quello di dirottare l’unità al di fuori del bordo della pagina, con un’eliminazione prematura.
Come se ciò non bastasse è stato introdotto l’elemento “Noia” durante le partite a metterci in ulteriore difficoltà. Essendo i maestri Inkulinati degli artisti promotori della più illustre creatività, se si disegnano sempre le stesse unità, aumenterà il loro costo per le evocazioni.
Si tratta di una meccanica molto interessante, lo ammettiamo, ma che – soprattutto nelle ore iniziali di gioco – non viene abbastanza valorizzata e rischia di essere troppo penalizzante. Non avremo a disposizione molte carte da alternare inizialmente e dovremo avere, in sostanza, un po’ più di pazienza per risolvere questo problema

In conclusione
Questo primo assaggio di Inkulinati ci è piaciuto, e non possiamo che incrociare le dita per un supporto capace di potenziare l’offerta sul fronte contenutistico. Così come bilanciare alcune unità che sono già state segnalate dalle community online. Ci troviamo davanti uno strategico a turni impegnativo, ma allo stesso tempo unico per la sua irriverenza stilistica. Queste sue caratteristiche potrebbero frenare i semplici curiosi, ma chi ci si vorrà dedicare troverà un progetto che merita fin da questo early access.
- – Stilisticamente accattivante e unico nel suo genere
- – Sfide a turni impegnative con numerose sfaccettature da dover apprendere
- – Contenutisticamente si segnala già una discreta mole di elementi, nonostante sia in early access
- – La noia sembra un elemento troppo limitante nella pratica
- – Qualche bilanciamento necessario tra unità e abilità