Il nostro soggiorno toscano a Lucca Comics & Games 2017 ci ha portato anche allo stand del nuovissimo Attack on Titan 2, il nuovo episodio basato su celebre manga di Hajime Isayama poi diventato anche anime. Ammetto di non aver avuto la fortuna di giocare al primo episodio, ma visto il coinvolgimento dello sviluppatore Omega Force e del produttore Koei Tecmo mi aspettavo di avere a che fare con un musou abbastanza classico. Invece…
La demo da me provata era a tempo e in una manciata di minuti proponeva principalmente scontri 1 contro 1. La particolarità dell’opera originale, intuibile anche dal titolo, è che mentre il giocatore userà un soldato umano a cui potrà dare l’aspetto che preferisce (nel caso di questo dimostrativo la personalizzazione era limitata ma nel gioco finale sarà invece molto più ricca), gli avversari saranno i Giganti, o Titani nell’originale. Per combattere queste enormi creature i difensori della capitale si muovono oltre le mura con la celebre attrezzatura fatta di rampini ad alta pressione che li proiettano in aria e permettono i movimenti tridimensionali. Scordatevi quindi le tipiche orde dei musou e date invece il benvenuto a questi colossi da affrontare in duelli principalmente aerei.

Come potrete facilmente immaginare anche i controlli sono parecchio diversi, con tasti adibiti all’attacco e altri specifici per il movimento tridimensionale, tra funi da lanciare e boost per aumentare la velocità ed essere maggiormente efficaci contro i nemici. In questa prova lo scopo principale era quello di insegnarci ad abbattere queste gigantesche creature e il sistema per farlo era quello di eseguire un fondamentale lock on sui quattro arti dell’avversario di turno, così da poterlo lasciare al suolo prima di puntare al loro punto debole situato sul collo. La coordinazione per gestire le fasi aeree e il tempismo nell’attacco erano notevoli e, ad essere completamente sinceri, non sono riuscito a domarle del tutto nella decina di minuti messa a disposizione dal timer del dimostrativo. Un po’ di danni sono comunque riuscito a farli, tra arti che volavano e compagni guidati dalla CPU che mi hanno aiutato a far fuori qualche gigante in arrivo.

L’efficacia dei colpi è legata alla velocità con cui si portano e spesso per riuscire a raggiungere la velocità adeguata e infierire efficacemente si devono prendere angolazioni particolari. Il tutto senza contare che i Giganti, per quanto lenti, sono comunque parecchio dannosi e possono anche afferrare il nostro povero personaggio per papparselo in un sol boccone. In questi casi partirà un veloce quick time event che immaginiamo possa essere reso più complesso in base all’energia residua.

Questa ipotesi è dettata dal fatto che questo dimostrativo offriva energie illimitate (o almeno così ci è parso) visto che lo schermo si è tinto di rosso in più occasioni, ma non ci ha mai mostrato la schermata del game over. Inoltre non abbiamo potuto vedere nulla della vita dietro alle mura che il gioco promette di farci vivere, concentrando la sua attenzione sulla parte action. Scoprire come si svilupperanno i momenti di quiete sarebbe stato interessante visto che rappresenterà una novità di questa seconda interazione. Da quanto appreso, questa nuova uscita si concentrerà sulla seconda nuova stagione dell’anime, ma sembra che verranno riproposti anche i fatti principali della prima, venendo incontro a quei giocatori che si sono persi la trasposizione videoludica uscita l’anno scorso.

Mancando ancora cinque mesi prima dell’uscita fissata a marzo 2018, è facile immaginare l’arrivo di miglioramenti che possano rendere più accessibile il gioco con una fase di tutorial maggiormente guidata rispetto a quella molto rapida di questa versione demo. Per onor di cronaca posso dirvi che un ragazzo accanto a me che aveva già provato il primo episodio, piroettava in aria e affettava Giganti con una naturalezza estrema, confermando l’ipotesi che il gameplay non sia poi così diverso. Quello che renderà il gioco migliore del suo predecessore però è rimasto per ora sulla carta, con dinamiche e situazioni che non si sono ancora rese giocabili. Rimane invece davvero convincente il movimento tridimensionale dato dall’equipaggiamento dei nostri eroi, naturale e concreto con ganci che si attaccano a elementi dello scenario e ai Giganti stessi, per farci volteggiare in aria una volta assimilati i controlli. Se dunque cercate un musou fuori dagli schemi che mantiene però una fortissima componente action, e nutrite una forte passione per l’opera originale, il nuovo gioco di Omega Force sembra fatto apposta per voi. L’unico inconveniente è che dovrete pazientare ancora diversi mesi prima di poterlo fare vostro.
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