Monster Hunter Stories 2: Wings of Ruin – Hands-on

Provata la demo del nuovo JRPG di Monster Hunter

Anche dopo il debutto di Monster Hunter Rise, la serie di Capcom non ha ancora giocato tutte le sue carte per quest’anno. Il 9 luglio sarà infatti la volta di Monster Hunter Stories 2: Wings of Ruin, seguito dell’acclamato spin-off per 3DS incentrato sull’allevamento invece della caccia. Con la demo appena uscita, abbiamo potuto immergerci un po’ in questo mondo di mostri che, nonostante l’influenza dei monster collectors come l’iconico Pokémon, mantiene tutto lo spirito dei Monster Hunter. Prepariamoci, l’esplorazione ha inizio!

Per quanto riguarda la storia, analizzeremo ciò che la demo ci ha offerto, mentre per le informazioni rivelate dai trailer vi rimando alla precedente anteprima. Un filmato di apertura ci mostra un rito nel villaggio di Mahana, ma la scena si sposterà presto su Ena, una ragazza inseguita da dei cacciatori che riceverà un uovo dal Ratha guardiano, che fu un Monstie del celebre Raider Red. La situazione non è tra le più rosee: con la scomparsa dei Rathalos, tra cui il Ratha guardiano, molti mostri stanno seminando il panico nei pressi del villaggio. Il nostro protagonista, personalizzabile a piacimento, è un Raider alle prime armi, nipote di Red. Nelle prime fasi la nostra mentore Kayna ci insegnerà le basi del mestiere, e più avanti si unirà a noi il bizzarro Felyne Navirou direttamente dal primo capitolo, che si rivelerà un aiuto prezioso per la ricerca delle uova. Sebbene si sia visto piuttosto poco, i personaggi sembrano essere ben caratterizzati e carismatici.

Parlando ora del gameplay, il DNA di Monster Hunter si può riconoscere immediatamente: partendo da un hub principale si potrà passare all’esplorazione, a piedi o in sella ad un nostro Monstie, di vasti ambienti che pullulano di mostri. In queste mappe si possono trovare le Tane, dei mini-dungeon dall’ubicazione casuale, con alcune eccezioni. Entrandoci avremo la possibilità di ottenere un uovo dal quale nascerà un nuovo Monstie, raggiungendo un nido dove potrà esserci un mostro a guardia da sfidare o uno addormentato che non dovremo svegliare. Ogni uovo ha un differente aspetto esteriore e caratteristici peso e odore, valutati dal nostro amico Navirou, ma una volta scelto di cambiare l’uovo da prendere si perderà il precedente. Al villaggio sarà possibile farlo schiudere per ottenere il nuovo compagno. Creature della stessa specie possono avere una differente griglia di abilità che determina la progressione. Tuttavia, non è ancora chiaro se sarà possibile sacrificare un mostro per far ereditare ad un altro tale griglia, meccanica presente nel primo Monster Hunter Stories che speriamo ritorni. Tornando in tema esplorazione, sarà possibile anche cercare tracce, con l’ausilio di insetti guida, per localizzare particolari mostri, affrontarli e poter addentrarsi in una loro tana che apparirà alla loro sconfitta.

Aprendo adesso il capitolo combattimento, Monster Hunter Stories 2: Wings of Ruin si riconferma un gioco di ruolo a turni incredibilmente profondo. Combatteranno il Raider ed un Monstie di sei che abbiamo con noi, più un eventuale alleato con il suo mostro. Attaccare un nemico non sarà immediato, in quanto bisognerà scegliere un tipo d’azione tra Potenza, Tecnica e Velocità, in un sistema simile alla morra cinese che si applicherà quando un nemico ed un alleato si scontrano reciprocamente (sarà visibile chi verrà attaccato). Importante il fatto che i mostri sono contrassegnati dai tipi di mosse e tenderanno ad usare quel determinato più frequentemente. Se poi un Raider e il Monstie usano lo stesso tipo di azione c’è la possibilità che attacchino contemporaneamente, considerando che le mosse della creatura sono controllate dall’IA ma risultano visibili. L’ultima meccanica è un indicatore che si riempie gradualmente e che ci permetterà di sferrare azioni più particolari, selezionare manualmente quelle del Monstie e, una volta riempita del tutto, cavalcarlo per usare una potente e spettacolare mossa speciale. A fine battaglia riceveremo punti esperienza per salire di livello e, come nei classici Monster Hunter, materiali ricavati dalla creatura per forgiare nuovo equipaggiamento. Per il momento la difficoltà non è parsa troppo alta, ma essendo solo le fasi iniziali direi che sia il caso di rimandare il giudizio.

Visivamente, per quanto ci sia qualche texture un po’ meno definita, possimo dire che Capcom ha fatto un buon lavoro: gli ambienti sono tutti ben caratterizzati e dettagliati, e i modelli dei personaggi rendono piuttosto bene, anche per quanto riguarda i mostri che, nonostante l’estatica anime, appaiono sempre temibili. Stesso discorso per il comparto sonoro, con buone musiche ed effetti sonori familiari. Il doppiaggio si conferma sin d’ora in inglese e giapponese, mentre tutti i testi sono tradotti in un valido italiano.

In conclusione, questa demo non può che aver dato una spinta verso l’alto alle nostre aspettative: il JRPG targato Capcom ha finalmente mostrato le caratteristiche principali e le sue peculiarità, deciso a diventare il degno erede dell’apprezzato spin-off per 3DS. C’è ancora qualche punto interrogativo, in particolare per quanto riguarda la difficoltà e la progressione delle creature, ma l’uscita di Monster Hunter Stories 2: Wings of Ruin non è molto lontana. Quindi prepariamoci, si va all’avventura in sella ai Monstie!

Pro
  • Buon lavoro grafico e sonoro
  • Narrativamente interessante
  • Torna il profondo sistema di combattimento…
Contro
  • …ma la meccanica per la progressione dei mostri?
  • Difficoltà da valutare

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