Il dlc è un piatto che va servito freddo
Dopo aver passato gli ultimi mesi ad esplorare la regione di Galar, e la sua vicina isola dell’Armatura, è giunto finalmente il momento di indossare dei vestiti pesanti ed andare ad esplorare la seconda parte del DLC di Gamefreak e Nintendo dedicato a Pokémon Spada e Scudo: Le lande innevate della corona.
Come la sua “cugina” Isola dell’Amartura, anche questa nuova espansione inizia in un modo poco rocambolesco, ma efficace: se abbiamo acquistato il DLC, ci verrà consegnato uno speciale biglietto del treno che, se consegnato alla stazione di Brassbury, ci permetterà di viaggiare verso l’estremo Sud della regione di Galar, verso la nostra nuova e gelida avventura.
Appena usciti dalla stazione, faremo immediatamente conoscenza con due nuovi personaggi, l’esploratore Peony e sua figlia Nia, che sembrano però avere delle piccole divergenze sul come si debba vivere al meglio questa nuova avventura.

Se Peony è infatti giunto nelle terre innevate per scoprire alcuni misteri riguardanti un bel numero di Pokémon misteriosi, Nia vuole lanciarsi nelle nuove avventure Dynamax, lasciando quindi a noi il compito di lavorare sulla missione del padre. Non vi preoccupate però: al contrario di questi due personaggi, noi non dovremmo scegliere e potremmo tranquillamente seguire ambo le vie delle terre innevate.
La nuova area da esplorare ci immerge da subito nello stile di gioco, presentandoci un famigliare paesaggio basato sulle Terre Selvagge del gioco principale: una grossa area aperta dove alcuni Pokemon appaiono direttamente sulla mappa, ed altri invece si nascondono cautamente nell’erba alta (o anche sott’acqua).

E, se sull’isola dell’armatura vivono alcune specie di mostricciattoli che abbiamo già incontrato nei nostri viaggi, questa espansione aggiunge ben 115 facce note al nostro Pokédex, e nello specifio alcune facce leggendarie. L’enfasi di questo DLC infatti è proprio dare la caccia alle leggende del mondo Pokèmon, missione che potremo svolgere in due modi: seguendo la trama di Peony che ci porterà a scoprire il mistero del signore delle terre innevate, Calyrex oltre al segreto dei Regi e degli uccelli leggendari di Galar, o attraverso l’avventura Dyamax.
Questa nuova sottosezione di gioco, riprende alcune vecchie meccaniche del postgame pokemon, e ci aggiunge ovviamente un maxi twist, legato alla nuova meccanica Dynamax che ci permette di rendere titanici i nostri piccoli mostri tascabili. Per partecipare all’avventura, dovremo prendere in prestito un Pokémon scelto da una lista casuale, ed affrontare (aiutati da tre npc o tre amici connessia via internet) tre pokemon Dynmax scelti lungo un percorso. Durante la sfida, ci sarà possibile catturare questi pokemon, e anche di sostituirli col nostro Pokémon a nolo. Finiti i tre scontri (durante i quali non sarà sempre possibile curarsi), si arriverà ad affrontare il boss di fine avventura: un classico Pokémon leggendario Dynamaxato.

Alla fine dell’avventura, sarà possibile scegliere di tenere con se uno solo fra i quattro Pokémon affrontati, e si guadagneranno dei punti che potranno essere spesi per comprare degli oggetti utili per il gioco.
Sicuramente, per gli appassionati del motto della serie, “Acchiappali tutti”, questa è un’occasione veramente ghiotta, e l’idea del noleggio Pokémon è sempre bella ed interessante perchè permette a molti giocatori di provare strategie diverse e di confrontarsi con Pokémon con il quale non si erano mai confrontati, ma da un punto di vista di gioco, la dinamica Dynmax risulta a volte essere abbastanza lenta, e le sfide, anche con le animazioni disattivate, risultano piuttosto lunghe, e questo potrebbe non essere apprezzato dai giocatori più casual.
Se invece volete andare a caccia di leggende “alla vecchia maniera”, la storia delle lande innevate è quello che fa per voi. La ricerca di Calyrex, sebbene abbastanza semplice, è un passo avanti interessante per il franchise intero, poichè ci mostra due nuovi sbocchi (uno narrativo ed uno di gioco) veramente interessanti; la caccia agli uccelli leggendari riesce a sfruttare molto bene le nuove meccaniche di ricerca Pokèmon (sebbene pecchi di un’esecuzione ancora un po’ grezza), mentte il tasto dolente resta la ricerca ai Regi.

I puristi di Pokémon ricorderanno come la ricerca di queste tre mistiche creature nei giochi Pokémon Rubino e Zaffiro fosse uno degli enigmi più complessi del gioco, richiedendo anche la conoscenza dell’alfabeto braille, e che forse un ritorno ad una complessità così alta potesse essere controproducente, visto il target di riferimento dei prodotti Pokémon. Solo che stavolta i nuovi enigmi legati a questi leggendari golem sono di una semplicità disarmante, che rende tutta la caccia molto meno divertente di quanto sarebbe potuta essere, semplicimente con un pizzico di difficoltà in più.
E – forse delusione più grossa per quanto riguarda la caccia ai leggendari – anche in questo DLC troviamo una lunga e noiosa fetchquest che consisterà nel trovare 150 impronte di Pokémon nascoste intorno alla mappa, per poter catturare poi 3 pokémon rari. Certo, rispetto ai Diglett nascosti nell’espansione precedente, che erano nascosti in posti predeterminati (rendendosi così più difficili da trovare), le impronte appaiono più o meno seguendo un pattern ed in alcuni casi sarà quindi semplicicissimo trovarene molte in pochi minuti, ma la sensazione di essere davanti ad un’idea parecchio pigra è piuttosto forte.

Sicuramente Le Lande Innevate della Corona, hanno un ‘obiettivo piuttosto chiaro: cercare di portare ai nuovi arrivati un una storia godibile ed il ritorno di moltissime creaturine, così come un sacco di strizzatine d’occhio ed il ritorno di vecchie sensazioni, ma modernizzate ed adattate al nuovo gameplay per gli appassionati di sempre. Visto il risultato sarebbe molto poco onesto non applaudire alcune delle soluzioni narrative e di gioco inserite da Gamefreak in questa loro ultima fatica (e come nota personale, farei anche un plauso al team di traduzione del gioco in versione italiana, che è riuscito a creare alcune soluzioni veramente magistrali), che mostrano un bel passo avanti verso la nuova direzione Pokèmon. D’altro canto è necessario far notare come non si sia ancora riusciti a smussare tutti gli angoli di un’esperienza di gioco ben lontana dall’essere perfetta.
Esplorare le Terre innevate della Corona è stato un viaggio breve, ma tutto sommato intenso, che ha comunque messo delle belle fondamenta per i Pokémon che verrano, e finchè il nuovo titolo non verrà a bussare alla nostra porta, ci troverete qui, a cercar leggende e a crearne delle nostre.
- – Un focus più interessante sulla storia
- – Grandi ritorni fra i nuovi pokémon inseriti nell’espansione
- – Una nuova forma pokémon che si presta a numerosi spunti
- – Un ritorno alla ricchezza di lore del franchis
- – Sidequest troppo semplici e tediose
- – La formula dell’avventura Dynamax risulta poco convincente
- – Durata non eccelsa