A Short Hike – Recensione

Un’avventura fresca, divertente ed emozionante a un prezzo contenuto e allettante.

Nel grande miasma della vita c’è alle volte un bisogno impellente di fermarsi, di raccogliersi in sé stessi e di meditare. Titoli come FirewatchAnimal Crossing o Harvest Moon riescono a scandire perfettamente i ritmi più calmi e rilassati di cui si ha bisogno quando la vita preme sull’acceleratore in maniera sgradita, ma è anche vero che si tratta, in ogni caso, di giochi un po’ particolari e non proprio per tutti. 

A Short Hike

Il grado di simulazione e, ogni tanto, di narrativa che si riesce a raggiungere in questi giochi è sinceramente strabiliante. Non tutti i titoli, però, hanno bisogno di storie o sviluppi narrativi imponenti per costruire un’esperienza unica e piacevole. 
Spesso è la semplicità a catturare il giocatore, e A Short Hike la sfrutta per tutto il tempo che decidiamo di tenere in mano il controller e giocare, senza troppe pretese e senza nessuno che ci rincorra. 
Dopo un lungo viaggio in macchina con sua zia, la protagonista, una volatile antropomorfa di nome Claire, si ritrova nel campeggio che visita ogni anno nel parco di Hawk Peak. Questa volta, però, Claire sembra essere in qualche modo sovrappensiero, e forse c’è qualche legame con un’operazione chirurgica che sua madre dovrà tenere presto. Per non pensarci, banalmente, Claire decide di fare una telefonata, ma purtroppo non c’è campo: per ritrovare il segnale, la ragazza dovrà scalare la montagna e raggiungere la vetta. A quanto pare la scalata è una cosa tipica, lì, però non ci è dato sapere altro. I dialoghi in inglese e frammentati per dare un ritmo distinto all’esposizione ci lasciano, quindi, in balia di questo piccolo grande mondo pienissimo di dettagli, che aspetta solo di essere scoperto dal giocatore. 

A Short Hike

Non c’è un modo giusto o sbagliato di giocare ad A Short Hike: dipende tutto da quello che vorremo fare. Il titolo ci lascia la libertà più completa fin dall’inizio, permettendo di muoverci senza limitazioni effettive e, anzi, invogliandoci a esplorare ogni angolo del piccolo mondo di Hawk Peak, un po’ come succede anche in titoli come The Touryst. Ci andrà di finire il gioco immediatamente, concentrandoci sul breve ma intenso percorso verso la vetta della montagna, o preferiremo esplorare ben bene gli ambienti, prima di decidere che è giunto il momento di andare avanti? Noi crediamo che il viaggio sia meglio della meta, e a quanto pare A Short Hike sembra pensarla allo stesso modo, dato che le missioni secondarie sono piuttosto importanti e vitali nel rendere l’esplorazione più ingaggiante grazie all’unico, vero collezionabile del gioco: le piume. 
Claire è un volatile, e le piume le servono banalmente per librarsi in volo:
 quelle d’oro corrispondono al numero massimo di battiti d’ali disponibili dopo un salto (per un massimo di 20), mentre le piume d’argento aumentano passivamente la distanza verticale. Raccoglierle è piuttosto semplice: basterà parlare con tutte le persone (o meglio, animali) che troveremo lungo la strada. Tantissimi avranno qualcosa da proporre, che sia una sfida di corsa (o arrampicata), di ritrovare qualcosa di smarrito, di pescare e tanto altro. Oltre alle piume d’oro, le missioni nascondono oggettini comuni al genere del titolo, ritrovabili anche in giro e in gran quantità, come le Pale, i Picconi, le Canne da Pesca e i soldi. I cappelli, infine, sono il terzo tipo di oggetto ottenibile, sia come premio di missioni difficili, sia tramite acquisto con valuta di gioco. 

A Short Hike

Verso la fine sarà davvero divertente e liberatorio librarsi in volo per scoprire punti estremamente segreti dell’isola. E in realtà abbiamo già detto tantissimo, perché il resto dell’esperienza esplorativa, piume a parte, si racchiude in tanti piccoli momenti che rendono il mondo di A Short Hike vivo e indipendente dal giocatore, quasi come se fosse in grado di respirare anche senza il suo input. Questo grado di immersività è sicuramente dovuto alla concezione del gioco, che si mantiene su un’informalità molto fresca e interessante, quasi equiparabile a quella di Brian Lee O’ Malley in Scott Pilgrim vs The World. Frasi frammentate e piene di digressioni colorano in maniera molto divertente tutti i dialoghi di questo gioco, nonostante ci siano comunque momenti molto toccanti e importanti. A incentivare l’esplorazione e l’immersione nel mondo, il gioco contiene una serie di achievements dal completamento rapido, che richiedono al massimo una mezz’oretta di gioco in più. Si tratta, inoltre, di obiettivi che si realizzano spesso con la semplice prosecuzione del gioco, perciò risulterà molto semplice completarli tutti, soprattutto per i completisti.

A Short Hike

Tutte le scorribande ed esplorazioni sono condite da un sound design di tutto rispetto, che va ad aumentare la base strumentale man mano che si scala la montagna e preferisce, invece, il silenzio durante i momenti in cui ci si trova alla base del pendio. La mancanza di un doppiaggio, poi, stimola il giocatore a colmare i buchi e le mancanze sonore, rendendo l’esperienza ancora più personale e caratteristica. 
Infine è importante fare un enorme plauso al comparto grafico: A Short Hike dimostra grande maestria nell’uso dello Unity Engine, mantenendo intatta la performance grafica anche su Nintendo Switch, su cui gira sempre e comunque a 60 FPS granitici. E parlando proprio di grafica, il titolo permette di modificare la quantità di dettagli e artefatti anche durante il gameplay, nel menù di pausa. Tali modifiche possono rivestire il gioco di caratteristiche analoghe a titoli dell’epoca del Nintendo DS, o perché no, anche di generazioni precedenti, come Playstation 1 o SEGA Saturn.

A Short Hike

In conclusione, A Short Hike risulta essere proprio ciò che vuole essere: una storia leggera, intima e fresca, dalla durata breve ma piena di momenti divertenti ed entusiasmanti, mostrando un realismo nelle tematiche davvero toccante, soprattutto nelle note finali.
È a nostro avviso uno dei titoli più competitivi sul Nintendo eShop e su Steam, soprattutto dato il suo prezzo contenuto. Se cercate un’esperienza rilassante, fresca, divertente e piena di carattere, ma senza pretese, A Short Hike saprà ricompensarvi con tanto amore e cura.

Pro
  • – Rilassante e senza pretese, ma sa essere emozionante!
  • – Missioni secondarie varie e divertenti
  • – Tantissimi collezionabili
  • – Giocabile secondo i propri ritmi personali
  • – Breve, ma intenso!
Contro
  • – Potrebbe essere dispersivo per alcuni
  • – Poca rigiocabilità
  • – L’inglese potrebbe essere una barriera linguistica
  • – Potrebbe essere un po’… troppo breve per alcuni!

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