Poco più di un anno fa ci accingevamo a recensire A Total War Saga: Troy, spin off dell’omonima saga realizzata da Creative Assembly, descrivendolo come un capitolo ricco di fascino non pienamente sfruttato. Un progetto a metà tra la fedeltà storica e la mitologia, con i confini spesso labili che indicavano la sincera volontà degli sviluppatori di creare un capitolo ponte, adatto a qualsiasi videogiocatore amante degli strategici. La recensione originale riguardava un’analisi del titolo uscito esclusivamente su Epic Games Store, mentre in queste settimane viene finalmente abbracciata la più ampia community di Steam con un lavoro non solo rifinito da svariate patch di bilanciamento, ma accompagnato da un DLC che valorizza l’approccio mitologico dell’opera con nuovi e interessanti elementi.
Il dlc Mythos valorizza un’approccio più fantasy legato alla mitologia greca, senza dimenticarsi dei fan legati alla fedeltà storica
A Total War Saga: TROY – Mythos, questo il nome del pacchetto approdato al lancio su Steam con gioco base e nuova espansione, fa un passo indietro rispetto a quanto detto precedentemente sull’equilibrio tra meccaniche storiche e di pura fantasia, proponendo partite dal punto di vista estetico e di gameplay che si avvicinano con più decisione ai capitoli realizzati in collaborazione con il colosso Warhammer. Tranquilli, ovviamente il gioco permette di giocare in altri due modi oltre al nuovo appena citato; è infatti possibile avviare una campagna totalmente concentrata sugli aspetti tradizionali dei Total War più storici, così come una via di mezzo in linea all’originale Total War Saga: TROY dove troviamo i già menzionati bonus passivi e alcune unità speciali rivisitate in un contesto prettamente realistico. Ciò che invece approfondiamo con Mythos è proprio la modalità che più si discosta dalle precedenti con un approccio maggiormente incentrato sul mito dell’Età del Bronzo e dei poemi di Omero sul conflitto tra troiani e danai, con tutte le storie di contorno collegate e riguardanti le peculiarità del Mar Egeo. Il gameplay rimane quello tipico della serie, dove si alternano i combattimenti tra eserciti in tempo reale a una meticolosa gestione a turni della propria fazione e i rispettivi possedimenti, accumulando risorse utili non solo per le truppe, ma soprattutto per la gestione del morale del proprio popolo e per instaurare rapporti diplomatici con le fazioni man mano scoperte. Il cambiamento effettivo di A Total War Saga: TROY – Mythos riguarda l’introduzione di truppe speciali che se arruolate tra i propri ranghi possono letteralmente fare la differenza tra la vittoria e la sconfitta, e che richiamano fedelmente la mitologia di riferimento, quali arpie e giganti, senza dimenticare figure iconiche come il Minotauro. In parallelo alla classica conquista del mondo di gioco, si possono intraprendere delle missioni utili per attingere alla potenza di alcune bestie sacre; ovvero Cerbero, Grifone e Idra tanto belle da vedere quanto devastanti sul campo di battaglia. Si tratta di missioni molto lunghe e che obbligano a impiegare ingenti risorse militari e non, rispetto a quelle dislocate normalmente per la gestione delle fazioni circostanti ma che, se ottenute, permettono di arruolare queste incredibili creature nel proprio esercito, rendendoci incredibilmente più potenti.

Ammettiamo di provare un’incredibile sensazione nel vederle in prima persona far strage degli eserciti avversari, attraverso una resa su schermo molto spettacolare, e che (come anticipato) con tutte queste truppe che richiamano il mondo mitologico ha fortemente ricordato Warhammer in più di un’occasione. Al netto di ciò, nel risultato prettamente grafico per le nuove unità abbiamo riscontrato un eccessivo riciclo di asset, con truppe ausiliare che si discostano dalla fanteria umana esclusivamente per una palette cromatica più marcata e colorata, e si contano sulle dita di una mano quelle unità speciali realizzate con maggior impegno, oltre alle tre bestie citate. Menzione speciale per il miglioramento grafico nella campagna mitologica dei dettagli presenti sulla mappa di gioco durante i vari turni, dove gli sviluppatori si prendono ancora più libertà rispetto al passato inserendo statue e armature giganti, oltre a costruzioni e meraviglie che richiamano lo stile e la cultura delle città elleniche con minuzia. Da sottolineare, infine, qualche piccolo miglioramento sotto l’aspetto dell’intelligenza artificiale, soprattutto sul campo di battaglia, mentre i limiti già evidenziati per la diplomazia e la gestione sbilanciata delle varie risorse continua a essere evidente soprattutto per i giocatori di vecchia data. Campo di battaglia che incentiva lo studio della mappa di gioco e le sue differenti peculiarità, tra salite, dirupi, coni di rocce e fitti boschi utili per improvvisare delle imboscate dove, una volta raggiunto un certo grado di affinità con una specifica divinità (tra costruzioni e utilizzo di risorse in sacrificio), è possibile utilizzare dei rinnovati bonus attivi da scatenare come attacchi sulle fila nemiche.

A Total War Saga: TROY – Mythos è un lavoro rifinito che mostra qualche timido passo in avanti rispetto alla versione uscita originariamente in esclusiva per Epic Game Store. La divisione di Creative Assembly con sede a Sofia ha virato verso un aggiornamento che spinge prepotentemente il gioco sull’aspetto mitologico per valorizzare la spiccata personalità che contraddistingue il periodo storico preso in esame e le sue vicende raccontate nei poemi di Omero. Rimane la possibilità di poter giocare in maniera tradizionale o con alcuni bonus passivi per l’utilizzo delle divinità, ma non neghiamo una certa soddisfazione nel poter rimpinguare le fila di soldati spartani con giganti e arpie, senza dimenticare l’obiettivo ultimo di ottenere una delle tre principali bestie mitologiche. Il gioco rimane consigliato per tutti gli amanti del genere che attendevano l’uscita su Steam, consci di aver tra le mani un titolo capace di regalare molte ore di divertimento tra le fila di troiani o danai, con una spiccata resa sotto l’aspetto estetico, ma che mantiene quasi tutte le principali lacune evidenziate un anno prima. In attesa di un nuovo capitolo principale, e magari in alternativa al gigante Total War: Three Kingdoms, può essere un valido compromesso.
- – Maggior focus estetico sulla mitologia
- – Nuove truppe e creature che stratificano le battaglie…
- – Rimane la possibilità di giocare a campagne più fedeli agli eventi storici
- -… ma non manca il riciclo degli asset per diverse unità
- – Rimangono i limiti dell’originale per diplomazia e gestione delle risorse

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