Ace Combat 7: Skies Unknown – Recensione

I videogiochi di combattimento aereo sono divenuti famosi con il cabinato arcade di After Burner di SEGA ma, se si tratta di console domestiche, nulla può scalfire il grande Ace Combat. Nato anch’esso per le sale giochi e poi approdato sulla prima PlayStation, la saga di Bandai Namco ha saputo attraversare 22 anni tra voli ad alta quota e brusche picchiate, passando da alcune uscite più “simulative” ad altre, più recenti, spiccatamente arcade. Dopo aver anche battuto la strada del free-to-play, la saga torna alla ribalta con Ace Combat 7: Skies Unknown, capitolo che riporta in alto gli aerei supersonici grazie ad un ritorno al passato che in molti aspettavano e speravano.

Chi ha sempre seguito la serie troverà dei riferimenti molto stretti con alcuni episodi del passato, ma se siete piloti in erba non preoccupatevi, perché a parte qualche connessione piacevole, la storia procede senza richiedere alcuna esperienza pregressa. Quello che dovete sapere è che le nazioni fittizie di Osea ed Erusea sono state in guerra dopo che un meteorite ha colpito la superficie del pianeta e ha obbligato i sopravvissuti a migrare. Questo evento tanto attuale ai giorni nostri ha creato parecchie tensioni che ora sono sfociate con un attacco a sorpresa da parte dell’Erusea, attraverso droni da combattimento esportati in territorio nemico a sua insaputa. Con il presidente dell’Osea rimasto intrappolato in un importante struttura energetica chiamata Ascensore Spaziale, si darà il via ad una serie di operazioni che ci porteranno a conoscere il pilota che guideremo in missione, tale Trigger, e una meccanica che si è trovata in prigione dopo aver testato il suo velivolo costruito con l’aiuto di un nonno che ormai non c’è più.

Una storia che poteva divenire presto banale si rivela invece un ottimo collante per missioni di vario tipo, inframmezzate da filmati più personali, da spezzoni di telegiornali che descrivono la crisi e da briefing militari. Tutte queste informazioni inizialmente slegate, prenderanno una piega inaspettata in Ace Combat 7: Skies Unknown e ci porteranno ad un finale epico ed emozionante dopo la ventina di missioni della campagna. Il merito di questa narrativa di qualità va tutto a Sunao Katabuchi, già autore degli ottimi Ace Combat 4: Distant Thunder e Ace Combat 5: Unsung War, veri prequel di quanto potremo vivere in questo nuovo episodio. L’unico neo riguardante lo sviluppo della trama sta nell’impossibilità di seguire i dialoghi degli altri piloti durante i combattimenti che affronteremo. L’impiccio sarebbe stato minore se il gioco avesse goduto di un doppiaggio completo in italiano, rispetto ai soli inglese e giapponese, ma con appena i sottotitoli che appaiono sullo schermo, risulta davvero impossibile leggerli mentre in aria sfrecciano nemici e missili. Questo non impedisce la comprensione della storia, ma avrebbe aumentato l’affiatamento con il proprio team.

Una delle prime cose che vi verrà chiesta dal gioco sarà il modello di controlli che vorrete usare: il nostro consiglio spassionato, a meno che non siate davvero alle primissime armi con i videogiochi, è quello di usare i controlli definiti da esperti, che spingendo lo stick a destra o a sinistra farà rollare l’aereo permettendo poi virate con maggiore intensità e un controllo molto più reattivo una volta padroneggiato. Rimanendo fedele allo stile arcade dell’origine, Ace Combat 7: Skies Unknown permette azioni spettacolari ma non dimentica di infarcire il tutto con alcuni tocchi di classe inediti e apprezzatissimi. Il più interessante, oltre ad una fisica degli aerei che rende tutto molto esaltante ma non eccessivamente esagerato, sta nel cielo e in quello che il cielo può offrire. Questo spazio sconfinato in cui affrontare duelli mortali stavolta propone variabili utilizzabili anche come elementi di gameplay, con le nuvole che possono confondere i missili in arrivo, oltre che i piloti che proveranno ad entrarci. Alcune possono congelare gli strumenti aumentando le possibilità di stallo, altre possono generare tempeste di fulmini, ma tutte possono diventare un aiuto tattico per chi saprà utilizzarle a dovere. In questi casi diventa fondamentale osservare l’altimetro anche solo per capire se alla fine delle nuvole troverete il cielo blu o un tremendo schianto, ma capire come gestire il tutto sarà un vero piacere grazie a missioni che vanno dal classico duello aereo, fino ad incursioni stealth in area nemica mentre volate attraverso una fitta rete di radar.

Ogni missione ha un proprio carattere ben preciso e spesso scegliere un aereo adatto allo scopo, così come un’arma speciale, può fare una grande differenza. Per poter effettuare queste scelte, non dovrete fare altro che giocare e accumulare punti che potrete poi spendere in un albero delle abilità che sbloccherà aerei sempre più incredibili e performanti, ulteriori armi speciali per ciascuno di loro e componenti di varia natura che invece potranno essere installati su qualsiasi velivolo, dopo averli acquistati. Si parla di timoni per virate più rapide, missili più potenti, aerofreni per decelerare più in fretta e, in sostanza, perks da installare sul proprio mezzo prima di decollare, migliorando così le sue prestazioni. La cosa interessante è che per fare vostri tutti gli elementi presenti, dovrete necessariamente giocare anche dopo i titoli di coda, magari puntando alle medaglie nelle varie missioni, o semplicemente aumentando il livello di difficoltà.

Tutti gli acquisti fatti in Ace Combat 7: Skies Unknown resteranno sbloccati da partita a partita, permettendo quindi di terminare il gioco, e rigiocare una qualsiasi missione con sbloccabili che non avreste mai potuto avere al primo tentativo. E se pensate che questo possa essere ripetitivo, probabilmente non avete idea della differenza che può intercorrere tra due aerei, magari dotati di armi speciali differenti, senza nominare un’intelligenza artificiale che cambia in base all’aereo ingaggiato (drone, piuttosto che pilota o addirittura asso) e che sa essere competitiva già a livello normale. E già che siamo in tema di competizione, vi segnalo che è presente anche una modalità competitiva per più giocatori che offre anche sblocchi esclusivi da uno skill tree apposito. Peccato che le modalità sia solo due, Team Deathmatch e Battle Royale, nome tanto di moda oggi che però in questo caso nasconde un semplice Tutti contro tutti per un massimo di otto piloti. Inoltre le mappe su cui competere sono solamente sei, dimostrandosi presto troppo poche per poter appassionare a lungo i piloti virtuali in cerca di avversari umani contro cui combattere.

L’Unreal Engine 4, dopo aver rinfrescato Tekken e Soul Calibur, torna anche per Ace Combat 7: Skies Unknown e lo fa in modo incredibile. È vero che i dettagli del terreno lasciano ancora un po’ a desiderare, ma considerando che volerete in cielo e che il terreno spessissimo lo vedrete da migliaia di metri d’altezza, non bisognerebbe fare tanto i pignoli. Anche perché lo spettacolo che si dipinge per aria è convincente, tra scie di aerei e missili che segnano il blu, mentre il vostro aereo sfreccia con i bruciatori che sfuocano l’aria subito dietro di loro. I modelli degli aerei sono ricreati alla perfezione, con parti mobili e con dettagli spettacolari che potrete rivedere al meglio durante il replay che vi verrà mostrato una volta completata con successo la missione. Anche esplosioni e detriti sono stati ricreati con grande stile, contribuendo a mostrare un’epicità davvero potente. Come vi dicevo il doppiaggio sarà solo in inglese e giapponese, mentre i testi sono stati accuratamente tradotti in italiano. La recitazione è valida in entrambi i casi, ma le vere colonne portanti del versante audio sono gli effetti speciali e soprattutto la musica; in quest’ultimo caso spesso non vi accorgerete nemmeno della sua presenza ad inizio missione, ma vi sarà impossibile non notarla nel bel mezzo del combattimento, quando, dopo aver schivato un missile all’ultimo momento, riuscirete a piazzarvi in coda del vostro inseguitore per contrattaccare.

Ace Combat 7: Skies Unknown è il grande ritorno di una serie che si era un po’ smarrita negli ultimi anni. Per una volta la componente multigiocatore lascia il posto ad una campagna esaltante che ci racconta la guerra da prospettive diverse ma mai in antitesi. La sua durata è perfetta e l’elemento rigiocabilità non è affatto da sottovalutare grazie ai tanti contenuti che potrete ancora sbloccare una volta visto il finale. Al centro di tutto però c’è una giocabilità eccellente, sbilanciata verso l’arcade ma godibile anche da chi cerca un gioco complesso che sappia offrire emozioni genuine, le quali andranno a segno grazie a combattimenti caotici e imprevedibili, a nuvole mai così reali e utili e ad una colonna sonora che vi farà sentire tutta l’epica di queste tesissime situazioni ad alta quota.

Pro
  • – Storia emozionante
  • – Missioni diversificate
  • – Combattimenti ricchi di possibilità
  • – Tanti contenuti da sbloccare
  • – Colonna sonora epica
Contro
  • – I dialoghi in missione sono difficili da seguire
  • – Impatto visivo del suolo migliorabile
  • – Multigiocatore limitato

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