Anarchy Reigns – Recensione

La vita dei giocatori nati negli anni ’80 è stata bene o male segnata dai picchiaduro a scorrimento, un genere che con l’arrivo delle tre dimensioni è sparito o che comunque ha trovato un nuovo sentiero, finendo per donare buona parte del suo gameplay a titoli classificati spesso come action adventure. Titoli famosi come God of War, Bayonetta, Devil May Cry o il futuro Metal Gear Rising: Revengeance devono il loro successo al combat system, ossia al modo in cui si colpiscono e si sconfiggono i nemici. I picchiaduro a scorrimento di un tempo erano indubbiamente più semplici e meno tecnici dei giochi appena citati, ma il piacere di sconfiggere orde di nemici con il proprio guerrirero solitario premendo ripetutamente il tasto deputato all’attacco, ha segnato un epoca.Platinum Games, sviluppatori proprio di Bayonetta e del prossimo spin-off di Metal Gear, devono aver visto che sono ancora in tanti a guardare al passato con nostalgia verso un genere ormai dimenticato nella sua forma più pura e ha deciso, seppur con parecchio ritardo, di far uscire anche in Europa il suo Anarchy Reigns, picchiaduro atipico che fonde risse da strada a combattimenti uno contro uno, condendo poi il tutto con un comparto multigiocatore enorme e variegato.

Vedere il gioco partire e vedersi immediatamente evidenziato proprio il multiplayer dovrebbe già dare un’idea di quanto il gioco punti su quella componente. Eppure, anche il comparto per giocatore singolo ha il suo perché. Intendiamoci, la trama tiene insieme i combattimenti che dovrete affrontare ha la solidità di un castello di carte, ma quel che conta è il divertimento che le varie sfide proposte sanno offrire. Ma andiamo con ordine.

All’inizio della campagna vi sarà chiesto di scegliere tra due personaggi differenti: da una parte avremo il possente Jack, cacciatore di taglie già visto in Mad World (particolarissima e violentissima esclusiva per Nintendo Wii di qualche anno fa) e dall’altra avremo Leo, personaggio inedito e molto più agile, ma non certo meno letale. Fatta la vostra scelta dovrete affrontare quattro fasi differenti, ossia macro aree in cui, eliminando i nemici otterrete il punteggio che sbloccherà via via missioni secondarie e missioni principali e che contribuiranno anch’esse alla scalata. Le prime potranno essere affrontate nuovamente in ogni momento per puntare ad una medaglia del metallo più prezioso, mentre le missioni principali, una volta superate porteranno avanti la storia e potranno essere riaffrontate solo in una modalità a parte disponibile fin da subito dal menu principale. Le missioni secondarie sono spesso originali e varie, inserendo prove come “elimina 50 nemici in 5 minuti”, passando per “scorta un robobarman”, fino a “inserisci delle palle d’energia all’interno delle loro basi”. Quelle principali invece comprendono combattimenti contro personaggi specifici (giocabili poi nel multiplayer una volta sbloccati), piuttosto che team-up con elementi gestiti dalla CPU contro gigantesche creature o mech. La varietà dunque non manca, ma è la semplicità dei controlli che rende così divertente giocare ad Anarchy Reigns.

Un tasto per i colpi veloci e deboli e uno per quelli lenti ma potenti, la possibilità di colpire in salto, quella di caricare un colpo spezza guardia, oltre alla possibilità di utilizzare l’arma killer dei personaggi quando una barra fatta da quattro tacche ne comprende almeno una. Tenendo premuto il grilletto sinistro Jack estrae una doppia motosega del braccio meccanico destro, mentre Leo utilizza delle lame al plasma che gli escono da braccia e gambe. I colpi effettuati con il tasto per gli attacchi deboli consumano una tacca della suddetta barra, mentre quelli potenti ne consumano addirittura due. Non mancano poi le prese, la possibilità di lanciare nemici esplosivi in fin di vita contro altri avversari, piuttosto che utilizzare armi e oggetti sparse sul campo di combattimento o utilizzare una modalità furia in cui il personaggio diventa invincibile e i suoi attacchi effettuati con l’arma killer possono essere effettuati ad oltranza. Giocando al livello di difficoltà Normale, non si dovrebbe avere grosse difficoltà ad arrivare al termine delle quattro fasi di un personaggio in circa due ore. Il bello però è che a quel punto si viene riportati al punto d’inizio dell’avventura utilizzando stavolta il personaggio che inizialmente avevate snobbato. Così facendo affronterete fasi site in location inedite e soprattutto missioni principali e secondarie completamente nuove. Se quattro o cinque ore vi sembrano comunque troppo poche, sappiate che per vedere davvero la fine del gioco dovrete finire Anarchy Reigns sia giocando prima con Jack e poi con Leo, e poi prima con Leo e poi con Jack. Aggiungete il fatto che esiste anche un livello di difficoltà difficile che lo è per davvero e dovreste capire quanto in questo caso la longevità possa essere soggettiva.

Arrivando al comparto multigiocatore ci si accorge innanzi tutto di un numero di modalità davvero notevole. Tra Deathmatch fino a 16 giocatori a squadre o tutti contro tutti, passando per cattura la bandiera, si arriva a modalità decisamente più particolari come Death Ball (una sorta di incrocio tra football e calcio in cui si deve eseguire touchdown o segnare dopo aver incrementato una speciale barra tramite il possesso di palla) o battaglia aerea in cui a cavallo di mezzi volanti ci si da battaglia per i cieli. Non mancano nemmeno modalità di sopravvivenza in cui dovrete sconfiggere 10 ondate di difficoltà crescente in 10 minuti insieme ad altri giocatori. Il pacchetto dunque è piuttosto completo e siamo felici di scrivere che tutte queste modalità sono disponibili anche offline per il giocatore che vuole prima imparare a districarsi nelle varie modalità, anche se va sottolineato che non è presente un selettore della difficoltà per i BOT gestiti dalla CPU.
Giocando online poi potrete utilizzare i personaggi sbloccati durante la campagna single player o comunque sbloccarne altri quando farete level up tramite il sistema di punteggio già visto giocando in solitaria. I personaggi saranno estremamente vari e seppur uguali sulle prime (i comandi per eseguire le mosse sono sempre gli stessi) non tarderete a sviluppare una certa affezione verso un combattente specifico, considerando che le animazioni delle tecniche di lotta, piuttosto che una diversa resa tra velocità e potenza, rendono la scelta più personale di quanto non si creda all’inizio.

Tecnicamente il gioco non brilla, soprattutto per quanto riguarda texture e ambientazioni. I personaggi sono ben modellati e le loro animazioni sono giustamente esagerate ed eclatanti, ma il contorno non sbalordisce. Il level design di certe mappe è un po troppo confusionario e in singolo benedirete il GPS che vi indicherà la missione scelta. Inoltre le texture di muri, strade e quant’altro appaiono spesso slavate e poco pulite. Si starà anche riproducendo un ambientazione post atomica, ma sembra che gli sviluppatori non si siano applicati come in altre loro produzioni, per quanto riguarda il comparto grafico. Le musiche invece sono spesso hip hop e, nonostante i nostri gusti personali, l’accostamento di tali brani con l’azione incessante proposta ci ha convinto, facendoci promuovere questa scelta tra l’altro già affrontata con il già citato Mad World. Effetti sonori nella media e un doppiaggio italiano fatto un po’ al risparmio (alcuni personaggi sono doppiati dallo stesso doppiatore), ma comunque discreto, fanno il resto.

Concludendo possiamo consigliare Anarchy Reigns a tutti quei giocatori che hanno voglia di un ritorno al passato, impersonando personaggi tostissimi che sembrano usciti da un anime giapponese e che menano le mani assecondando i gusti più o meno tecnici dei giocatori stessi. La modalità single player sa intrattenere e divertire a lungo soprattutto se siete alla ricerca di sfide e del punteggio migliore, ma sarebbe un errore sperare in una trama con qualcosa da dire. Inoltre il comparto multigiocatore appare curato, ben strutturato nelle modalità, fluido nell gameplay e senza lag ad inficiarne l’utilizzo. Nella data in cui scriviamo i server sono abbastanza frequentati, ma data la particolarità del genere, non possiamo riporre grandi speranze sul futuro. A quel punto potrete comunque sempre affrontare dei bot gestiti dalla CPU in tutte e tredici le modalità disponibili.
In sintesi: se amate i picchiaduro a scorrimento o se volete solo un gioco immediato e che sappia divertirvi fin da subito, fatelo vostro. Se invece pensavate di essere davanti ad un action adventure come quelli citati in apertura, fareste meglio a risparmiare i vostri soldi in attesa che vengano rilasciati i relativi sequel.

Pro
  • – il ritorno dei picchiaduro a scorrimento
  • – tanti personaggi, tutti ben caratterizzati
  • – combat system semplice da apprendere ma ricco di possibilità
  • – alta rigiocabilità
  • – multiplayer completo e ben realizzato
Contro
  • – Trama poco incisiva
  • – tecnicamente poco brillante
  • – se non piace il genere potrebbe diventare ripetitivo

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