Apex Legends

La nuovissima creatura di Respawn convince

Nella giornata del 4 febbraio Electronic Arts, insieme a Respawn Entertainmet ha sorpreso tutti gli utenti lanciando un nuovo titolo free-to-play che si pone l’obiettivo di innovare il campo delle battle royale, dominato da PUGS e soprattutto dal giocatissimo Fortnite. Per chi non lo sapesse lo studio Respawn è lo stesso che si occupò dello sviluppo della saga di Titanfall, motivo per cui Apex Legends ha attirato l’attenzione di molti fan e curiosi che hanno scaricato i circa 25 GB cercando di immaginare cosa aspettarsi da uno studio incredibilmenet capace in questo campo; andiamo quindi a vedere cosa ci propone questa nuova IP.

Un free-to-play che si pone di diventare il nuovo leader delle battle royale con molte feature esclusive

Come accennato prima Apex Legeds è una battle royale, ma per distinguersi dai nomali franchise che hanno preso piede negli ultimi anni Respawn ha voluto inserire alcune essenziali caratteristiche che forniscano un’identità tutta sua al gioco.  Ambientato nel mondo di Titanfall, ma privato dei celebri robottoni che, a detta di Respawn, avrebbero snarturato il gameplay attuale. il gioco strizza l’occhio ad altri giochi famosissimi e apprezzati come Overwatch e Rainbow Six, presentando un parco eroi, qui chiamate Leggende, composto da personaggi unici, dotati di abilità peculiari; attualmente il loro numero è fermo a 8 unità, due delle quali potranno essere sbloccate solo tramite punti acquisiti in game, mentre le sei restati potranno essere utilizzate fin da subito. Tutti dotati di una abilità passiva sempre presente, di una attivabile a comando dopo un cooldown e di una ultimate che va caricata giocando, troviamo droni curatori, esche per attirare il fuoco nemico, scudi da piazzare davanti all’arma, bombardamenti a tappeto, zip line per accelerare il movimento, rampini per muoversi più rapidamente, gas velenosi e molto altro.

Tutte queste abilità concorrono ad essere usate in combinata, creando così un’altra riuscita caratteristica di Apex Legends: ogni partita si gioca in squadre da tre e, anche se già girano voci di possibili nuove modalità in solitaria e in coppia, un team da tre componenti si rivela perfetto per far risaltare le capacità di una squadra affiatata. Il matchmaking che avrebbe potuto avere problemi per via di day-one totalmenete a sorpresa che ha richiamato molti giocatori funziona invece alla grande e dopo averci assegnato ad una squadra, ci fa capire l’importanza della cooperazione e della strategia, facendolo scegliere la leggenda da impersonare ad un giocatore alla volta, permettendo così di capire di quale specialista si ha bisogno, aumentando anche la voglia quindi di provarli un po’ tutti. Altra novità interessante è che la morte del proprio personaggio non significa obbligatoriamente la fine della partita, almeno finchè un vostro compagno di squadra risulta in vita; oltre a potervi rianimare entro un certo periodo di tempo, se verrete eliminati completamente rilascerete uno stendardo che potrà essere raccolto per poi essere portato in una postazione che permetterà il rientro in campo dopo alcuni secondi di attesa. In questo modo si può quindi ribilanciare una partita apparentemente persa, aggiungendo pepe allo scontro. Infine, non può mancare un’estesa personalizzazione delle nostre leggende tra skin per il nostro avatar e per le armi, frasi d’effetto ad ogni uccisione e diverse voci di statistiche da inserire nella nostra carta di presentazione, come numero di uccisioni totali oppure con una specifica arma. Tutti elementi estetici però, che non vanno a modificare di una virgola i personaggi e la loro potenza.

Ogni partita comincerà nel classico modo in cui comincia una battle royale, con un massimo di 60 giocatori divisi in venti squadre a bordo di un velivolo pronto a sganciarli nell’unica mappa per ora disponibile. Questa è particolarmente vasta e, soprattutto, non presenta quasi mai zone poco interessanti o scialbe, garantendo partite varie e divertenti fin dall’inizio. In futuro però occorrerà sicuramente qualcosa di nuovo a riguardo, così da rendere l’esperienza più varia, una volta che questa prima zona avrà esaurito un po’ del proprio fascino. Una volta sul campo di battagli le dinamiche si affidano alla classica sopravvivenza basata sulla conoscenza del terreno di scontro e sulla raccolta di equipaggiamento più o meno utile, mentre si tiene d’occhio la safe zone per non rischiare di essere eliminati in poco tempo. Come sempre accade è fondamentale collaborare con il proprio team per spartirsi nel modo più equo possibile le risorse che raccoglieremo, cosa che ovviamente risulta più facile se il nostro gruppo sarà formato da amici con cui saremo in contatto tramite chat vocale. Non va però sottovalutato il sistema rapido e immediato con cui potremo segnalare agli altri giocatori i diversi punti d’interesse, poichè, anche senza proferire parola, si potrà segnalare una minaccia o una cassa di rifornimenti attraverso indicatori funzionali e molto chiari. Le fasi più dinamiche del match si incentrano sugli scontri a fuoco, gestiti in modo eccellente grazie ad un gunplay che ricorda a più riprese quello ottimo di Titanfall. Dimenticate i doppi salti, le corse sul muro e anche i Titani, seppur il gioco si ambienti nello stesso universo, ma il feedback del far fuoco con le varie armi è quello tanto apprezzato in quel frenetico sparatutto. Il che è davvero un bene per la bonta del gameplay. Modificato vero l’alto anche il time-to-kill, ossia la resistenza ai colpi di ciascun giocatore, il quale potrà essere ulteriormente alzato attraverso la raccolta di oggetti come armature ed elmetti. Anche la personalizzazione delle armi è stata velocizzata, con le modifiche che si raccolgono che vanno immediatamenet ad innestarsi con l’arma, evitando di rallentare l’azione con macchinosi menu.

Apex Legends_20190204204028

Tutto il lato tecnico di questo titolo è indubbiamente ben sviluppato, tanto da non farlo sembrare nemmeno un gioco free-to-play. Dalle ambientazioni fino all’approccio di shooting, passando per le più banali animazioni, si nota come EA e Respawn abbiano messo grande impegno per la creazione di Apex Legends. Nonostante ciò, il confronto con il mondo di Titanfall è obbligatorio e i due universi prendono delle strade molto differenti per quanto riguarda il gameplay: se prima eravamo abituati ad agire in un ambiente frenetico e di azione pura, questa volta dovremo rimodellare il nostro pensiero verso un approccio molto più tattico e riflessivo prima di agire. Inoltre, il gioco appare molto stabile e pur contando un alto numero di giocatori contemporaneamente, riesce a limitare al minimo i cali di frame per garantire indistintamente a tutti un’esperienza di gioco molto pulita. Nulla di memorabile per quanto riguarda musiche ed effetti sonori, seppur utilissimi per capire da dove potrebbe arrivare un attacco, così come discreto il doppiaggio in inglese, sottotitolato comunque in italiano.

Tirando le somme, possiamo affermare che Apex Legends è davvero un titolo interessante ed esclusivo nel campo delle battle royale grazie alla presenza di feature inedite in questa categoria di giochi. Potrebbe diventare il nuovo punto di riferimento in questo campo? Non lo possiamo dire con certezza perchè è ancora troppo presto, ma le sue potenzialità sono evidenti, anche grazie a collezionabili che con i successivi aggiornamenti aumenteranno sicuramente in numero ma soprattutto con la possibile inclusione di ulteriori eroi che, in base alle loro caratteristiche modificheranno gli equilibri e la gestione stessa della squadra. Inoltre, con l’aggiunta di altre modalità di gioco oltre alla battle royale Apex Legends potrebbe attirare una fascia ancora più ampia di giocatori, visto che il gameplay è comunque di prima qualità. I risultati dei giocatori parlano chiaro e se dopo soli tre giorni il gioco ha già visto passare 10 milioni di utenti vuol dire che qualcosa di buono è stato sicuramente fatto. Siamo però solo agli inizi e per un gioco come questo occorre tempo e parecchi aggiornamenti per capire se potrà davvero competere con quei due colossi chiamati Fortnite e PUGS. Dal nostro punto di vista non siamo mai stati particolarmente attratti da questo genere, ma ammettiamo che questa nuova uscita di EA ha cambiato un po’ le carte in tavola. Sarà la volta buona? Ne riparleremo presto! Intanto, visto il suo essere gratuito, dategli una possibilità anche voi, a meno che non snobbiate totalmente il genere: potrebbe conquistarvi.

Pro
  • – Tante ottime idee
  • – Gunplay efficace
  • – Personaggi equilibrati
  • – Mappa grande e varia
  • – Free-to-play, non pay-to-win
Contro
  • – 8 personaggi sono pochi
  • – Attualmente ha pochi contenuti
  • – Il genere deve piacere

Ultimi articoli

Gunbrella – Recensione

Ormai la fama di Devolver Digital, come produttore di giochi indie di un certo spessore, è sotto gli occhi di tutti. A conferma, negli scorsi

Read More »

Ultime news

Questo sito utilizza cookie, anche di proprietà di terze parti, che consentono di inviare messaggi pubblicitari in linea con le preferenze dell’utente. Continuando la navigazione si considera accettato tale uso. Leggi l’informativa cookie: in essa sono indicate anche le modalità con cui potrai disabilitarli in qualsiasi momento.