Aquanox Deep Descent – Recensione

Dal 2001 con furore: torna la serie Aquanox con un Kickstarter dal discreto successo!

Il panorama videoludico conta ad oggi innumerevoli tipi di sparatutto: si va dai più classici Call of Duty e Halo ai più raffinati e appassionanti FPS Arena, fino a toccare strani mix di generi come Bioshock, che mescolano in maniera interessante vene ruolistiche e sparatutto, e i più intensi e particolari strategici.
Quel che sappiamo, in ogni caso, è che i generi e sottogeneri degli FPS seguono delle regole ben precise, quasi pre-determinate, che spesso incastrano i titoli in comparti stagni. Ma cosa succederebbe se quelle regole fossero tutt’un tratto sovvertite per lasciare spazio a un genere tutto nuovo, quasi inaspettato? Probabilmente nascerebbe Aquanox, che con il suo più recente capitolo, intitolato Deep Descent, sta già sorprendendo per la sua intensa profondità di gameplay, unita ad una narrativa solida e di tutto rispetto. Possiamo dire che Aquanox Deep Descent sia quasi un progetto di passione per Digital Arrow, developer serbi presi sotto l’ala protettiva di THQ Nordic, che hanno aperto un kickstarter nel lontano 2015 con l’obiettivo di rilasciare il gioco nel 2017. Si sa come vanno queste cose, però: da cosa nasce cosa e poi ti ritrovi nel 2020 con un titolo dal budget modesto, ma di tutto rispetto se utilizzato bene.

Aquanox

Aquanox Deep Descent prometteva agli albori del progetto di riproporre l’interessante formula dell’omonimo FPS subacqueo e delle battaglie sottomarine di quasi vent’anni fa in salsa moderna, con upgrades, diversi tipi di navi e armi, oltre che di gadget e torrette secondarie a rendere l’esperienza ancora più profonda e personalizzabile.
Il mondo di Aquanox dipinge un futuro distopico in cui gli esseri umani sono stati costretti a rifugiarsi sott’acqua a causa delle continue guerre nucleari e dei cambiamenti climatici, che hanno reso impervia e quasi impossibile la vita sulla crosta terrestre. Gli esseri umani più ricchi si sono fatti congelare in un sonno criogenico, con la promessa di risvegliarsi in un futuro migliore sott’acqua, nella nuova roccaforte dell’umanità chiamata Aqua. Le cose, però, non sono proprio andate come si sperava: le guerre sono continuate e gli umani si sono divisi ancora, e questo ci ha portato al risveglio dei nostri quattro protagonisti. La storia ci vedrà impersonare, se decideremo di giocarlo in solitaria, una squadra di ben quattro personaggi diversi: Kaelen, Nabila, Hannah e Fedor. Sono stati risvegliati da un lungo sonno criogenico da un tale Ishmael, e poco si sa effettivamente di cosa stia succedendo in quell’esatto e preciso istante. Ciò che ci è dato sapere è che dobbiamo scappare da un enorme esercito di sconosciuti che ci vorranno morti prima di subito, quindi poche ciance e gas agli acceleratori!

Aquanox

Prima di iniziare il gioco, in ogni caso, ci verrà consigliato di giocare a un breve tutorial per prendere dimestichezza coi comandi: per quanto i tutorial possano essere a volte noiosi e fastidiosi, questa è la volta in cui vi consigliamo caldamente di studiare con attenzione i movimenti e le possibilità del sottomarino perché, rispetto agli FPS più standard, i movimenti sono letteralmente tridimensionali, e le possibilità di spostamento e di attacco sono virtualmente infinite e altamente adattabili ad ogni momento. Il mezzo dei nostri quattro eroi sarà capace di spostarsi velocemente con degli scatti (premendo rapidamente il tasto Shift insieme a una direzione), o potrà “correre” solo in avanti, per colmare lunghe distanze molto frequenti nell’esplorazione. Per quello che riguarda le difese, il nostro pane e cioccolato saranno sicuramente i due bracci del sottomarino, le cui armi equipaggiate sono velocemente intercambiabili tramite la pressione di un tasto. Le battaglie sottomarine saranno concitate e sempre fresche, quasi mai frustranti se si avrà un minimo di dimestichezza con altri FPS, ma richiederanno un certo grado di attenzione, dato che le armi non funzionano mai ad “hitscan” (quel tipo di armi che per “confermare” il colpo necessitano solo un click nella direzione generica del bersaglio), ma anzi, avranno una balistica davvero realistica e curata, seppur a tratti frustrante per chi non ha una mira particolarmente precisa.

Aquanox

In soccorso alle mancanze di velocità e di mira del nostro veicolo, comunque, arrivano i tipi di sottomarini, che verso la fine del gioco vanteranno davvero una grande varietà: tra quelli lenti con più energia e quelli più veloci ma fragili, ci sarà un’estrema gamma di opzioni, se non si contano, poi, gli ulteriori aggiornamenti ad abitacolo, alettoni e motore. 
Esplorare le vastissime regioni di Aqua è piacevole e divertente, soprattutto quando si stanno facendo le poche, ma interessanti missioni secondarie che il gioco ci proporrà quando supereremo certi punti della storia. Certo, scoprire i segreti di questo oscuro mondo sarà sempre il nostro obiettivo principale, ma nei momenti in cui ci ritroveremo a gironzolare per fare la missione principale del momento potrà capitare di trovare un NPC in una delle numerose basi che ci proporrà una taglia da riscuotere dando la caccia ad un capitano, o che più semplicemente ci chiamerà per chiederci aiuti specifici, che spesso possono riassumersi in “vai là e spara a tutto ciò che si muove”.  Ed è qui che vi consigliamo, ancora una volta, di fare tutte le missioni secondarie che vi si pareranno davanti, non solo perché renderanno le mappe più vive e interessanti da esplorare, ma perché saranno vitali le ricompense riscosse per aggiornare le navi e arrivare ben potenziati a fine partita, contro il boss finale, che non è per niente uno scherzo. 

Aquanox

Fortunatamente le missioni secondarie non sono l’unico modo di raccogliere valuta e risorse: essendo un gioco semi-open worldAquanox permette al giocatore di esplorare e setacciare gli enormi fondali marini (suddivisi in zone e sbloccabili man mano che andremo avanti nella storia) per recuperare preziosi materiali atti a costruire altri pezzi di navi o per creare al volo munizioni, scudi e pronto soccorso quando si è in missione. Il crafting è abbastanza rudimentale, e quando si procede con le creazioni il gioco non va in pausa, ma è comunque una gradita aggiunta per rendere più concitato e interessante un titolo che ha stile da vendere e una storia affascinante, ma dallo sviluppo prevedibile, che a tratti dà la sensazione di “già visto”.
Il suo difetto più grande e vistoso, a parte la curva di difficoltà un po’ troppo tassativa nelle note finali, coincide con la scarsa varietà delle missioni principali, che seguono un po’ troppo spesso l’impronta delle cosiddette “Fetch-Quest”: “Vai lì e recupera questo, vai da quell’altra parte e sblocca tre generatori, vai qui e proteggi i mercanti” saranno spesso e volentieri le missioni che il gioco ci proporrà, componendo all’incirca il 70% dell’intera esperienza. Poche saranno le missioni davvero diverse, e la grandezza delle mappe (a volte un po’ vuote, nonostante tutti i buoni contenuti già menzionati) allunga un po’ troppo il brodo, creando un po’ di noia che si sarebbe potuta ovviare riducendo la dimensione di alcune zone, concentrandole per offrire più contenuti in sezioni decisamente più condensate, come si faceva negli FPS di una volta. Ultima, ma non per importanza, è la possibilità di giocare online in cooperativa (o competitiva) con altri tre amici. Non abbiamo avuto la possibilità di sperimentarlo, data la copia review, ma sicuramente Aquanox può risultare un’alternativa piacevole ai più canonici Battle Royale o MMO, offrendo un tipo di esperienza più vicina di quanto sembri ai fasti del genere d’un tempo.

Aquanox

Graficamente non possiamo dire che Aquanox sia bellissimo: si vede che il progetto è stato in lavorazione per un po’ di tempo, anche perché in qualità medio-alta le textures e l’illuminazione risultano abbastanza sotto la media. Il risultato, in ogni caso, è comunque molto affascinante e stilizzato, e offre uno spaccato di un mondo sottomarino molto realistico e plausibile. I colori sono i primi a sorprendere gli occhi, sempre saturi e sgargianti, e il fuoco delle armi saprà condire l’esperienza in maniera semplicemente inaspettata. Un discorso molto simile va fatto per il sonoro: ottime le soundtracks che contano pezzi futuristici e trasmettono in maniera cristallina la sensazione di mistero e distopia di Aqua. Il doppiaggio, invece (rigorosamente in inglese, nonostante la lingua dei testi sia in un discreto italiano), è un po’ da rivedere, soprattutto nella voce di Kaelen e di qualche personaggio secondario.

Aquanox Deep Descent è il perfetto esempio di un gioco decisamente di nicchia con un budget modesto, capace di affascinare con ciò che ha e di promettere circa 12 o 13 ore di gameplay per chi vorrà approfondirne la storia e scoprirne i segreti. Non è perfetto, anzi, tra le sue fila ci sono delle cose a cui si dovrà fare l’abitudine per vivere al meglio l’esperienza completa, ma ci ritroviamo comunque davanti un prodotto solido e diverso dal solito, nel bene e nel male.

Pro
  • – Storia appassionante…
  • – Personalizzazione dell’equipaggiamento molto profonda
  • – Un tipo di FPS interessante e fresco, lontano dal solito “copia e incolla”
  • – Caratterizzazione dei personaggi piuttosto solida
Contro
  • – … ma non proprio originale
  • – Potrebbe risultare poco accessibile per alcuni tipi di giocatori
  • – La curva di difficoltà verso il finale potrebbe essere problematica
  • – Mappe un po’ troppo grandi
  • – Poche missioni secondarie
  • – Missioni principali un po’ troppo uguali

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