Assassin’s Creed Valhalla: L’Assedio di Parigi DLC – Recensione

Vichinghi a Parigi

Gli appassionati di Assassin’s Creed sapranno che quest’anno non arriverà un nuovo capitolo. Come già successo tra Assassin’s Creed Odyssey (recensione qui) e il monumentale Assassin’s Creed Valhalla (recensione qui), serve un po’ di tempo per poter creare un nuovo episodio, specie se si dovrà confrontare e superare un capitolo così affascinante e ricco come quello vichingo. Per non lasciarci a secco, Ubisoft ha già pensato ad una seconda stagione di contenuti, ma prima di scoprire cosa attende Eivor, potremo dedicarci ai contenuti del primo Season Pass. L’Idra dei Druidi uscito a maggio ci portava in Irlanda e nelle sue verdi terre, ma ora abbiamo la possibilità di approdare in Francia e scoprire una nuova grande mappa ricca di pericoli e opportunità. Noi abbiamo avuto la fortuna di provare questo nuovo DLC in anteprima e abbiamo scoperto che di cose da dire ce ne sono parecchie.

Il termine DLC ormai porta alla mente contenuti che potremmo considerare minori, ma ci tengo a precisare che i due contenuti aggiuntivi di Assassin’s Creed Valhalla da questo punto di vista richiamo maggiormente delle ricche espansioni. Entrambe contengono una storyline notevole, hanno una nuova vasta mappa e attività secondarie talvolta simili al gioco base, ma talvolta anche uniche e specifiche. L’Assedio di Parigi poi ha una durata di circa 10 ore per chi vuole completare solo la storia principale, ma può arrivare anche a 15 per chi vorrà avventurarsi nelle sue attività collaterali e godere al massimo della Francia dell’IX secolo. Per accedervi dovrete aver completato alcune missioni nell’Inghilterra del gioco base, ma riceverete una notifica non appena nella vostra base di Ravensthorpe arriveranno due personaggi che chiederanno il vostro aiuto. Attenzione però, perché il livello minimo dei nemici in Francia è di 200, quindi, anche se potrete raggiungere queste terre prima di raggiungere quel livello di potenza, vi consigliamo di rinforzare adeguatamente il vostro Eivor prima di intraprendere questa missione. Se invece avete già superato quel livello, i nemici si adatteranno al vostro potere per rappresentare una giusta minaccia.

Quando sarete pronti potrete fare la conoscenza di Toka e Pierre, due nuovi personaggi che arriveranno dalla Francia per chiedere aiuto ad Eivor: Carlo Il Grosso e la sua armata stanno mettendo in pericolo la sopravvivenza dei clan che abitano le terre francesi e sembra che la sua fama di conquista non voglia limitarsi ad esse. Le truppe potrebbero presto arrivare sul territorio inglese ed Eivor e il suo clan rischierebbero di essere spazzati via. Questa motivazione spinge il nostro vichingo a giocare d’anticipo e ad unirsi al comandante di Toka, Sigfried, possente guerriero che vede la guerra contro Carlo Il Grosso l’unica reale soluzione. Anche se la storia sembra a senso unico fin dalle prime battute, la questione si fa più complicata e il bello della trama di questa espansione sta proprio nel vederne l’evoluzione. Altri personaggi come la moglie del re, Riccarda, avranno il loro ruolo all’interno di una narrazione che si dimostra più chiara rispetto al gioco base, spesso un po’ troppo frammentaria per essere seguita senza difficoltà.

La mappa della Francia è più condensata rispetto all’Inghilterra del gioco base, ma compensa l’estensione più ridotta con una densità di attività che soddisfa e impressiona. Tornano per esempio le sidequest secondarie che si posso trovare sulla mappa, con storie opzionali che comunque aggiungono fascino all’ambientazione e talvolta propongono anche scontri contro nemici potenti che potremmo considerare come boss opzionali. Tra le tante attività capaci di allungare l’esperienza ci sono le missioni dei ribelli, una variazione dei contratti assassinio che prevede sabotaggi ed eliminazioni di truppe specifiche. Potremo scegliere di eseguirle insieme a compagni guidati dalla CPU, così come affrontarle in solitaria e ottenere ancora più risorse e soprattutto punti infamia. Questi solo il vero motivo per proseguire con lo svolgimenti di queste missioni, poiché con essi potremo potenziare le truppe e ottenere nuovi equipaggiamenti per Eivor.

Le vere novità de L’Assedio di Parigi stanno però in alcune dinamiche totalmente nuove e in altre riprese da giochi del passato come Assassin’s Creed Unity (recensione) e Syndicate (recensione). Sto parlando delle missioni d’infiltrazione, cinque diverse situazioni in cui dovremo eliminare un PNG e dovremo esplorare l’area in cui si nasconde per poterlo fare al meglio. In queste fasi ci sono almeno due o tre modi alternativi per raggiungere il bersaglio, così come indizi da recuperare per poter creare l’occasione perfetta. Completando obiettivi secondari che possono andare dal rubare una chiave fino all’ascoltare una conversazione nemica, si ottiene la possibilità di eseguire un assassinio speciale che, cinematograficamente parlando si dimostra estremamente spettacolare e ripaga degli sforzi fatti per raggiungerlo. Sicuramente una dinamica validissima che speriamo di rivedere anche in futuro.

La novità assoluta riguarda invece la presenza delle orde di ratti nei luoghi sottostanti Parigi. Anche se la Peste Nera era ancora lontana, l’aggressività dei roditori è ben espressa nel comportamento di questi animali che popolano il sottosuolo. Pur non rappresentando un elemento centrale come visto nel gioco A Plague Tale: Innocence (recensione), sanno essere un pericolo per il giocatore che dovrà trovare strade alternative per superarli, ma anche un aiuto tattico se deciderà di direzionarli verso i nemici, utilizzando anche la nuovissima abilità Piaga di ratti. Non cambiano il gioco o il gameplay, ma sono un valido ostacolo che arricchisce la navigazione della mappa e offrono quel qualcosa in più che stimola e diversifica.
L’unico inconveniente che frena un po’ sia l’introduzione dei ratti, sia le missioni d’infiltrazione riguarda l’intelligenza artificiale dei nemici, rimasta immutata rispetto al gioco base e quindi non particolarmente sviluppata. Il numero maggiore di guardie compensa un po’ questa problematica, ma se vi siete goduti il viaggio di Eivor in Inghilterra o in Irlanda, sicuramente sarete disposti a passarci sopra senza troppi drammi. Se il comprato tecnico rimane valido e pulito, va almeno nominato il grande lavoro di doppiaggio nella nostra lingua che torna con le voci originali di Eivor (Federico Viola) e aggiunge interpretazioni di rilievo per qualsiasi altro personaggio principale, sia esso alleato o nemico.

La seconda e ultima espansione del Season Pass 1 di Assassin’s Creed Valhalla merita l’attenzione di tutti i vichinghi là fuori che si sono divertiti e si stanno ancora divertendo insieme ad Eivor. Gli eventi a tempo gratuiti ci hanno dimostrato l’intenzione degli sviluppatori di mantenere vivo e attivo il mondo di questo ultimo Assassin’s Creed, ma è tramite espansioni ricche e valide come queste che l’appassionato continua a divertirsi con il rinnovato gameplay della saga. C’è una storia da seguire che dura quanto quella di altri action adventure che escono a prezzo pieno, ci sono ritorni eccellenti come le missioni d’infiltrazione e c’è una nuova, ricca mappa da seguire. Se la qualità di queste espansioni rimarrà così alta anche con il Season Pass 2, l’attesa per il nuovo capitolo sarà sicuramente più dolce del previsto.

Pro
  • – Trama tutta da scoprire
  • – Tornano le missioni d’infiltrazioni
  • – Mappa più piccola ma densa di attività
  • – Interessante l’inserimento dei ratti
  • – Nuovi equipaggiamenti e nemici
  • – Dalle 10 alle 15 ore di gameplay
Contro
  • – L’intelligenza artificiale rimane quella di sempre
  • – Bisogna essere almeno di livello 200 per poterlo giocare

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