È passato quasi un’anno dall’uscita di Back 4 Blood (qui recensione e videorecensione), il survival cooperativo a tema zombie che doveva sostituire Left 4 Dead dai nostri cuori. L’impresa non è riuscita completamente, ma le idee messe in campo da Turtle rock Studios funzionavano e le patch successive lo hanno effettivamente equilibrato. Ora si può giocare anche offline e acquisire risorse per acquistare carte speciali da equipaggiare, ma in molti lamentavano la mancanza di una nuova campagna. Il precedente DLC Tunnels of Terror (qui la recensione) inseriva aree secondarie in cui ottenere la nuova valuta dei teschi, ma la presenza di queste “missioni extra” all’interno di campagne già esistenti, alla fine minava la loro efficacia. Servivano nuovi livelli e il nuovo Back 4 Blood – Figli del Parassita prova a porre rimedio.
La nuova campagna inizia con l’arrivo di Dan il Profeta alla base dei nostri eroi. Questo personaggio, che va ad aggiungersi al roster di sterminatori selezionabili, arriva da un luogo in cui si stanno verificando aggressioni ancora più strane. Durante gli assalti degli infestati infatti, alcuni umani vengono catturati e fatti sparire. Ciò fa pensare che dietro a questi avvenimenti ci sia qualcosa di ancora più inquietante del solito. Si parte quindi per un viaggio composto da sei nuovi livelli per scoprire che fine fanno i dispersi, nella speranza di poter salvare chi è ancora vivo. A questo viaggio si unirà, se lo vorrete, lo stesso Dan, sterminatore che offre supporto alla squadra tramite bonus e resistenze quando qualcuno è a terra o viene rianimato.

Cosa è stato aggiunto al gameplay
I sei livelli che compongono questo quinto atto sono vari e ben concepiti. Si parte dal dover raggiungere il molo a cui è ormeggiata la nave che ci porterà in territorio nemico, per poi farci esplorare le nuove location. Ogni livello ha meccaniche particolari, come il dover recuperare vari componenti prima di avviare il battello o il difendere un carrello da miniera che si muove sui binari. Queste dinamiche rendono la sequenzialità degli eventi molto valida, nonostante la trama rimanga molto spesso ancorata a semplice motivo per farci proseguire il viaggio. Non combatterete tanto per capire cosa è successo, quanto per il gusto di affrontare nuove situazioni e nuove minacce. Queste si aprono al giocatore come umani ormai impazziti che vogliono aiutare gli infestati a purificare il mondo. Una scelta poco saggia, che riesce però a portarci nuovi elementi di gameplay.

Fin dal secondo stage infatti, inizieranno a comparire trappole per orsi pronte a fermarci, così come cecchini appostati alle finestre, pronti a spararci. La loro eliminazione è facilitata dai raggi laser che emanano i loro mirini, ma spesso, farne fuori uno attira gli zombie e ci mette sotto al tiro incrociato dei restanti tiratori. Nascosti tra gli infestati poi si possono nascondere anche carceri che scoccano freccia incendiarie o tizi che lanciano bombe che attirano gli zombie sui loro bersagli. Non mancano nemmeno colossi che attaccano in corpo a corpo con artigli affilati, aumentando la varietà degli scontri. Per ora questi nemici sono confinati in questi nuovo atto, ma non ci dispiacerebbe vederli comparire anche in altre aree già viste. Non mancano poi nuove armi, comprese le trappole per orsi in cui inevitabilmente finirete, e artigli con cui fare a fette i cattivi come dei novelli Wolverine.

Azione sempre fluida
Provato su PC e Xbox, Back 4 Blood – Figli del Parassita propone le stesse performance del gioco base, tenendo il ritmo dell’azione. Alcuni livelli ci sono sembrati più ispirati di altri, ma nel complesso tutti hanno dimostrato uno stile artistico notevole. Rendere più caratteristico un villaggio rispetto ad una prigione o ad alcune grotte sotterranee è più semplice, ma tutti sono ottimi ambienti per ospitare l’azione. In questo caso poi, di azione ce n’è veramente tanta, specie quando infestati, nuovi nemici e miniboss arrivano tutti insieme, magari dopo aver innescato una trappola. Musiche particolarmente ispirate non ne ricordo, mentre i suoni dei nuovi nemici sanno essere inquietanti e funzionali all’atmosfera. Bravo come sempre Marco Balzarotti che doppia il nuovo sterminatore Phrophet, risultando meno fastidioso di altri personaggi e capace anche di raccontarci un po’ di background se lo sceglierete.

Commento Finale
Back 4 Blood – Figli del Parassita è una valida espansione per il gioco base. Aggiunge nuovi livelli creati da zero, inserisce nuovi livelli, nuovi nemici, nuovi pericoli, nuove armi e nuove carte. La storia che racconta non lascia molto, ma in Back 4 Blood, è l’azione che tiene alto l’interesse e quindi va bene così. La sua durata purtroppo è un po’ limitata ma durante la corsa vi divertirete, anche nel caso doveste giocarlo (e rigiocarlo) da soli. Se poi avete acquistato anche il precedente Tunnels of Terror, la varietà aumenterà ancora e potrete godervi ancora più azione, facendolo durare (artificialmente) un po’ di più. Ricordate infine che per giocare questa espansione con amici, basterà che solo uno di voi l’abbia acquistato, permettendo agli altri di unirsi come ospiti. Considerando che il gioco è ancora disponibile tramite Game Pass, dovrebbe essere facile riunirsi ancora una volta a caccia di zombie.
- – 6 nuovi livelli, con diverse belle idee
- – Il nuovo sterminatore Prophet migliora il supporto della squadra
- – I nuovi nemici funzionano bene insieme a quelli classici
- – Altre carte da conquistare giocando e rigiocando gli stage
- – Qualche livello in più ci sarebbe stato bene.
- – Il primo livello molto standard
- – Le meccaniche restano quasi sempre le stesse

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