Back 4 Blood – Tunnels of Terror DLC – Recensione

La lotta agli infestati si sposta a casa loro

L’arrivo di Back 4 Blood è stato ben accolto, specie da chi attendeva da troppo tempo un seguito più o meno diretto di Left 4 Dead. L’idea alla base ha funzionato, ma sono emersi una serie di problemi che però Turtle Rock Studios ha prontamente risolto. Ora per esempio le orde sono un po’ più gestibili rispetto al day one in cui si rilevavano picchi di difficoltà enormi anche alla difficoltà più bassa. In più, ora si possono sbloccare le carte anche giocando in solitaria offline, ottenendo le risorse che poi ci permettono di sbloccare via via nuove carte da equipaggiare ed elementi estetici. A questi aggiornamenti gratuiti, a cui si è aggiunto anche un quarto livello di difficoltà che disattiva il matchmaking e obbliga a giocare unicamente con un gruppo composto da amici, si è aggiunto il primo DLC a pagamento, incluso nel Season Pass e chiamato Tunnels of Terror.

Nuovi livelli in vecchi stage

L’entrata dei tunnel non passa inosservata e di solito verso la fine del livello

Installato il DLC, vi accorgerete che nel menu iniziale non c’è nessuna traccia di questo contenuto. Potreste cercarlo tra i livelli da affrontare, ma anche lì non trovereste nulla. Vi basterà però affrontare uno stage della campagna, anche uno che avete già affrontato, per trovare primo o poi un nuovo elemento, di colore violaceo, nascosto in qualche anfratto della mappa. Avvicinarsi a questo ingresso farà partire un conto alla rovescia di pochi secondi, al termine dei quali il vostro gruppo concluderà lo stage in corso e verrà teletrasportato nei tunnel del terrore che danno il titolo al DLC. In pratica sono stati aggiunti livelli extra all’interno dei livelli base, in cui ci saranno dinamiche differenti a cui dovrete sopravvivere. Capiterete a caso in una delle sette variabili di questi labirinti, potendo finire in quello in cui bisogna cercare postazioni con l’ossigeno per evitare di rimanere avvelenati dai gas. Questa condizione non fa diminuire la salute, bensì porta un malus che nella mia prova mi ha portato una lentezza enorme nel prendere la mira con l’arma. In un’altra variante invece la salute del gruppo continuava a scendere, ma si interrompeva solo nei pochi secondi successivi ad un’eliminazione. In un’altra ancora invece c’erano più nemici potenti del solito e in un’ulteriore mappa erano presenti molte zone in cui si rischiava di cadere.

Cosa non si fa per il bottino…

Queste mappe vengono create al volo dal gioco in modo procedurale e al loro interno cambiano la posizione delle uscite e di altri elementi importanti come casse di armi e munizioni. Proprio il bottino che si può trovare in questi luoghi è il motivo per cui si è spinti a scendere in queste orripilanti gallerie: all’interno di casse speciali che solitamente ci procurano danni permanenti all’apertura, si trovano armi di vario genere, comprese alcune varianti leggendarie molto rare da reperire all’interno della campagna standard, se non ai livelli di difficoltà più complessi. Inoltre, all’interno di ogni mappa sono nascosti tre teschi da recuperare e che possono anche essere uniti insieme per creare un’arma da mischia molto potente. Portare questa grottesca mazza alla fine del livello conferisce un numero pari di teschi che poi possono essere spesi per comprare oggetti estetici e carte da un’ulteriore linea di rifornimento in cui si spendono proprio i teschi raccolti. Scendere in queste gallerie può portare a scoprire ottimo bottino, ma il rischio di rimanerci secchi e sprecare così i tentativi rimanenti va messo in conto. Questa possibilità diventa ancora più concreta se si pensa che all’interno di ogni galleria, non c’è solo un’uscita che ci riporta in superficie e di fatto ci fa proseguire con il successivo livello della campagna, ma c’è anche un ulteriore ingresso che ci farà scendere ancora più in profondità per affrontare ulteriori e più pericolosi orrori.

Farsi nuovi amici… e nemici (quasi nuovi)

I tre nuovi nemici sono varianti più potenti di infestati già visti

Oltre a questa aggiunta strutturale che in pratica inserisce livelli extra nella campagne che conosciamo, Tunnels of Terror porta con sé anche tre infestati e due sterminatori che si aggiungono agli 8 personaggi presenti nel gioco base. Per quanto riguarda i tre infestati, più che vere e proprie novità, si tratta di varianti più pericolose di quanto visto nella campagna standard: il Trituratore è una variante del Maleolente che attira a sé i giocatori nei paraggi e poi li compisce con forza. Lo Squartatore è invece la versione “deluxe” del Colosso, che non solo colpisce a distanza ravvicinata, ma può lanciare dei colpi sul terreno che danneggiano chi subisce l’impatto. Infine c’è la Spinata, variante dell’Acuminata che oltre a colpire dalla distanza può anche piazzare mine e rendere più complessi gli spostamenti.

I due Sterminatori aggiuntivi offrono qualcosa di nuovo che aumenta la varietà

Parlando invece dei due Sterminatori abbiamo Sharice, ex pompiere che inizia a combattere armata con un’ascia e che ha, tra le sue abilità uniche, una maggiore resistenza ai danni permanenti, il potenziamento della salute della squadra e può assemblare pezzi di corazza dagli infestati eliminati. Queste abilità la rendono un ottimo personaggio tank. Se invece vi piace fare affidamento sugli strumenti ed essere certi di non perdervi nulla, allora troverete interessante Heng: con lui potrete vedere dove si trovano gli ingressi ai covi sotterranei degli infestati, potrete avvertire la presenza degli strumenti anche attraverso i muri e infine avrete una probabilità di recuperare un oggetto appena usato, evitando, di fatto, di consumarlo. Anche lui partirà con un’arma da mischia, ma vista la sua abilità nel procacciare strumenti, non dovrebbe essere un problema trovare presto qualcosa di più interessante.

Commento Finale

Probabilmente io e tanti altri giocatori, da questa prima espansione ci saremmo aspettati un più classico nuovo set di livelli all’interno di una specifica campagna. In un certo senso i nuovi livelli sono comunque arrivati, visto che ci sono sette nuove aree da esplorare, con le loro dinamiche procedurali che le rendono sempre diverse, solo che sono stati nascosti all’interno di stage già visti. Può sembrare strano, ma in realtà questa dinamica aggiunge profondità alla campagna base, visto che ora non si deve più solo proseguire di livello in livello, ma subentra il fattore rischio/ricompensa che, se va bene, ci porta nuovi equipaggiamenti per le missioni future, ma se va male rischia di farci perdere preziosi tentativi. Sappiate solo che questa decisione diventa problematica quando si gioca con sconosciuti, perché può capitare che qualcuno voglia avanzare nei livelli base e qualcun altro voglia invece rischiare il tutto per tutto nei tunnel sotterranei. Un sistema democratico di votazione e un “testa o croce” nel caso di parità, sarebbero una buona idea da implementare in questi casi. Ci sono poi piaciuti i nuovi sterminatori, che aggiungono ulteriore varietà a quelli presenti e alle carte che si possono equipaggiare, mentre in futuro ci aspettiamo qualcosa di più per quanto riguarda gli infestati: le variazioni delle specie conosciute vanno bene, ma qualche nuova creatura aumenterebbe le dinamiche di combattimento. Un’ultima nota prima di chiudere: per giocare le mappe aggiuntive di questa espansione, non è necessario che tutti i giocatori in squadra posseggano il DLC, ma è sufficiente che solo uno di loro lo abbia acquistato, per far comparire questi ingressi all’interno degli stage e portare con sé nel sottosuolo i propri compagni.

Pro
  • – 7 nuovi livelli, nascosti nei livelli base
  • – I due nuovi eroi aggiungono varietà
  • – Le variabili presenti nei covi cambiano molte dinamiche
Contro
  • – Non è una nuova campagna
  • – I tre nuovi infestati sono solo variazioni
  • – Nessun vero cambiamento al gameplay di base

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