Anche se in ritardo rispetto alla tabella di marcia di TellTale che ha da poco pubblicato il terzo episodio, ci stiamo riallineando con gli episodi della seconda Stagione di Batman sottotitolata The Enemy Within. Dopo il capitolo uno intitolato The Enigma, ci siamo messi sotto con Batman: The Enemy Within – Ep 2 chiamato The Pact, continuando un’avventura che si prospetta sempre più intrigante per gli appassionati del Crociato Incappucciato. Come sempre non ci saranno vere e proprie novità sul sistema di gioco, ma ci aspettano scelte e conseguenze di grande impatto per Bruce Wayne, il suo alter ego con il mantello e per Gotham City tutta.
Se c’è una cosa che non si può dire a TellTale quella è di non sapere come cambiare le carte in tavola. Chi ha seguito la vicenda fin dalla prima Stagione, ha già avuto un assaggio dei twist narrativi di cui è capace, ma qui francamente si è superata. Con l’uscita di scena definitiva di un famosissimo criminale, questo secondo episodio inizia a delineare la strada che sembra si voglia percorrere.

Intanto si inizia a fare luce sul personaggio di “John”, l’amico di Bruce che abbiamo già riconosciuto dall’episodio 4 della prima stagione ma che continua a dimostrarsi incredibilmente amichevole con l’alter ego di Batman. Insieme a lui e ad alcuni evidenti sprazzi di follia, The Pact fa il pieno di supercriminali, inserendo Mr. Freeze (che per ora rimane un po’ troppo in disparte) e soprattutto Bane e Harley Queen.

Questi personaggi – che vi nomino perché pubblicizzati da TellTale stessa – mettono Bruce e il giocatore in situazioni tutt’altro che facili, chiedendo al nostro di compiere azioni tutt’altro che lecite. Cosa ci faccia il proprietario della Wayne Enterprises con questi brutti ceffi dovrete invece scoprirlo da voi, giocando un episodio che, dopo l’inizio, mette da parte la figura di Batman per lasciare campo libero al suo alterego in abiti eleganti. Questa scelta, già vista in alcune parti della prima stagione, rende più semplice immedesimarsi nell’uomo dietro la maschera, eliminando l’aura di determinazione di Batman e facendoci scegliere le azioni di Bruce, provando di mantenerlo sull’orlo di ciò che è giusto, senza però far saltare la sua copertura.
Giocato con questa idea bene in testa (che vi verrà facilmente inculcata dall’episodio stesso) vivrete quest’avventura nel migliore dei modi. Siate comunque consci di una progressione narrativa che non va oltre la classica strada già tracciata ma intervallata da risposte multiple, decisioni, QTE e, in questo caso, un semplicissimo puzzle sul finale. Finale che tra l’altro porta in scena una vecchia conoscenza che approfondiremo nella terza parte (già disponibile) e che abbiamo già incontrato nelle prime cinque puntate della Season One.

È sicuramente troppo presto per tirare le somme su di una stagione che è arrivata ad appena due quinti della sua corsa, ma dovendomi sbilanciare, Batman: The Enemy Within è già più interessante di quanto non fosse la prima stagione. Dove prima c’era il mistero di una famiglia che si pensava di conoscere e di un nemico sconosciuto, qui c’è il mistero di come si potrebbe evolvere una situazione palesemente precaria che rischia di esplodere ad ogni mossa.
Vedere il segreto di Bruce e Batman sempre più labile, cercare di dare fiducia al Commissario Gordon, provare a capire cosa trasformerà John Doe in chi ben sappiamo e soprattutto scoprire come TellTale ha pensato di renderlo (viste le tanto modifiche fatte ad altri personaggi simbolo) sono tutte attività che tengono con il fiato sospeso, specie dopo aver scoperto che, nella Gotham City rivista dagli sviluppatori che non deve fare i conti con una continuity di quasi ottant’anni, nessuno è realmente al sicuro.
- – Trama sempre più intrigante
- – Sviluppo dei personaggi sorprendente
- – Molte scelte importanti e ben riassunte nelle statistiche finali
- – Alcune scelte sembrano di poco conto
- – Mr. Freeze non ancora fruttato a dovere

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