Alla quarta parte di questa Season Two, il Batman di Telltale deve fare anch’esso una scelta: concentrarsi su su Bruce e John, o provare a tirare le fila di tutte le altre sottotrame imbastite fino ad ora, così da prepararci per la prossima e conclusiva puntata. La sua risposta sta nel mezzo ma se i risultati sono nettamente a favore dello stranissimo rapporto tra il figlio prediletto di Gotham e il suo bizzarro “amico”, tratta le altre sottotrame in modo un po’ frammentato, facendo perdere un po’ di ritmo e di coesione.
In questa nuova puntata abbiamo finalmente una risposta su quello che stanno combinando Harley e i suoi compari Bane e Mr. Freeze. Con il villain nato dal Dr. Victor Fries si è fatto qualche passo avanti che però non lo caratterizza oltre alla sua ossessione di salvare la moglie Nora. Bane sarà invece un ostacolo niente male per Batman, ma sarà protagonista solo di una battaglia gestita dai classici quick time event. In esso troveremo qualche minuscola variazione senza però cambiare nulla di quanto già visto. Anche Harley sarà un po’ più ai confini della storia, finendo per essere più una chiave per aprire certe porte, rispetto alle porte stesse. Anche il rapporto con Selina, Alfred e Tiffany saranno trattati ma tutti si risolveranno in modo abbastanza marginale e senza grossi colpi di scena, per lo meno in questa puntata che prepara il terreno per il gran finale.

Con Bruce e John invece gli avvenimenti fanno un salto di qualità ulteriore. Le loro dinamiche erano torbide e insolite fin dalla presentazione di John nella Season One, ma ora che le cose si sono evolute, diventa sempre più complesso abbandonarlo al suo destino. Anche sapendo chi abbiamo davanti, grazie alla caratterizzazione fatta da Telltale nei suoi riguardi è difficile essere insensibili davanti alla sua tristezza, alle sue paure e alla sua felicità. E questo, sorprendentemente, può accadere anche in situazioni in cui la nostra fiducia vacilla. Allo stesso tempo è invece impossibile credere ad Amanda Waller, un personaggio che ha anch’esso un piano ma che lo tiene ben celato, aumentando a dismisura i sospetti sul suo operato.

Questo quarto episodio è forse meno potente di quello che l’ha preceduto, principalmente per una questione di dosaggio. Batman compare all’inizio e poi lascia il campo libero a Bruce, sicuramente più adatto a prendere scelte morali, laddove per Batman è molto più semplice seguire il suo codice. Non è solo questa disparità dei ruoli a smorzare un po’ l’effetto finale, quanto la già segnalata frammentazione di più situazioni non legate tra loro. Il problema di Alfred non sembra avere nulla a che fare con quello di Selina, tanto per fare due esempi.

Se poi la quinta parte riuscirà ad unire tutto come si deve, allora sarà un colpaccio, ma finora queste divisioni sembrano scollegate dalle altre in termini di sceneggiatura. La mancanza di novità o di puzzle specifici poi rende questa parte più guidata del solito, limitando gli spostamenti in luoghi (pochi) solo apparentemente più aperti per guidarci nella direzione che manderà avanti l’episodio. Funziona? Sì, ma mascherare un po’ meglio certi limiti avrebbe reso più avvincente un quarto episodio che ci porta in una location inedita e surreale ma che soprattutto ha il pregio di lasciare insoluto il misterioso rapporto tra due personaggi che nel mondo dei comics si possono considerare tra i più grandi antagonisti di sempre.
- – Bruce e John sono personaggi grandiosi
- – Mantiene l’empatia nonostante alcuni gravi avvenimenti
- – Alcune scelte difficili da prendere d’istinto
- – Gli altri personaggi vengono messi in ombra
- – Nemmeno un semplice enigma ambientale
- – Episodio ancora più guidato del solito

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