Quando uno studio indipendente vuole creare un videogioco deve superare molti ostacoli. I più ardui probabilmente sono: avere un’idea vincente e realizzarla cercando di avvicinarsi maggiormente alla qualità di team più esperti e famosi. Il primo Blasphemous di The Game Kitchen faceva benissimo la prima parte, ma pagava un po’ sull’inesperienza del team. Quattro anni dopo, con maggiori capacità e con l’amore di una buona fetta di pubblico, arriva Blasphemous 2 (qui lo trovate fisico su Amazon). Il sequel mantiene le caratteristiche di base e prova a correggere quello che prima non funzionava completamente. Vediamo se c’è riuscito.
Nuovo mondo, nuovi misteri
Blasphemous 2 è un metroidvania, molto più che l’originale. Ci porta in un nuovo mondo ma la minaccia del Miracolo è sempre presente. Questa entità, rappresentata da un grande cuore alto nel cielo, ha distorto un mondo apparentemente in pace. Il suo essere sopra ad ogni cosa deriva dall’essere sostenuto da tre pilastri tenuti alti dai tre Rimpianti, boss che si nascondono in varie aree del mondo. Il vostro scopo sarà sconfiggerli, far scendere i pilastri e affrontare quello che il Miracolo avrà in serbo per voi.

Questo è quello che dovrete fare, ma chi vorrà approfondire il mondo e i suoi misteri avrà un sacco di lavoro extra. La mappa offre personaggi e oggetti che di cui spesso si ignora l’utilità. Un venditore, per quanto strana la sua natura, vuole solo vendervi qualcosa, ma altri personaggi saranno parte di un quadro che si svelerà solo più avanti, tramite oggetti rinvenuti e se si avrà voglia di svelarlo.
Le basi su cui costruire
Da questo punto di vista, se avete giocato l’originale Blasphemous, potreste già aver capito se il gioco può fare per voi. È un’avventura a mappa aperta in cui potrete avanzare solo dopo aver recuperato le giuste abilità (un metroidvania appunto).

Rappresenta un mondo in cui molte icone religiose vengono distorte e modificate, seppur forse in modo un po’ meno marcato dell’originale. Fin qui tutto in linea con il passato. Quello che però rende migliore Blasphemous 2 si riscontra nel modo in cui il flusso del gioco scorre, partendo dalle tre diverse armi ora presenti.
Le armi del cambiamento
Volendo correggere una delle critiche più frequenti fatte al primo Blasphemous, in cui si usava solo un’arma per tutto il gioco, qui potrete scegliere con quale iniziare. Banalizzando la loro caratterizzazione (mi perdonino gli sviluppatori), avremo una spada bilanciata tra forza e velocità, una mazza ferrata potente ma lenta e due lame in contemporanea, veloci ma dal singolo colpo piuttosto debole.

Sceglierne una non precluderà le altre due, visto che potrete, anzi, dovrete sbloccarle procedendo. Legate ad ognuna di loro ci sono elementi dello scenario che possono essere sbloccati solo dal loro uso. Per suonare alcune campane dovrete avere la mazza ferrata, così come per usare certi specchi vi serviranno le doppie spade.
Level design potenziato
Lasciare libertà di scelta per la prima arma da ottenere è il primo segnale di quanto i level designer si siano impegnati e abbiano raffinato la costruzione del mondo di gioco. Non parlo ora delle ambientazioni, ma proprio delle idee che vengono messe in campo e come queste guidino il giocatore a proseguire. Può capitare di girare a vuoto perché non ci si ricorda dove si è visto un meccanismo che ora possiamo sbloccare, ma la mappa vi sarà di grande aiuto.

Lo stesso posizionamento dei punti di salvataggio e dei teletrasporti, faciliteranno l’esplorazione, senza però banalizzarla. Gli elementi soulslike sono presenti anche qui e restare senza boccette della salute vi farà pensare se conviene tornare indietro sapendo che poi i nemici sconfitti torneranno al loro posto, o piuttosto proseguire, sperando che nella prossima stanza ci sia il salvataggio (spoiler: spesso ci saranno altri nemici).
Potenziamenti extra e personalizzazione
L’esplorazione di un mondo dal level design migliore si fa ancora più esaltante quando si scoprono aree opzionali in cui ottenere uno dei tanti potenziamenti facoltativi. Potrete ottenere lacrime da spendere dai mercanti, marchi per potenziare le vostre armi (tutte con abilità differenti), canti e versetti per lanciare magie, grani del rosario e statuette per aumentare statistiche e possibilità di sopravvivenza.

All’inizio tutti questi contenuti possono sembrare soverchianti, ma mentre si gioca ogni aspetto va al suo posto e permette di conoscere un po’ meglio il mondo estremamente cupo creato dal team spagnolo. Continuando ad avanzare vi accorgerete quindi che mentre il primo episodio basava moltissimo sui combattimenti, qui la lotta è stata affiancata da elementi metroidvania molto più complessi e profondi, rendendolo un ottimo esponente del genere.
Comparto tecnico
La maturazione professionale di The Game Kitchen è evidente anche attraverso il comparto tecnico di Blasphemous 2. Se il primo episodio metteva in scena sprite ed animazioni molto curati, vedere questo sequel in movimento è davvero una gioia per gli occhi. La pixel art riesce a rendere ancora più dettagliati sia il protagonista, sia i tanti nemici, con animazioni di morte cruente ma anche uniche. Ovviamente il top si raggiunge con i boss, spesso grandi e accompagnati da colpi spettacolari. Anche le ambientazioni hanno parecchio carisma e se alcuni passaggi sono davvero memorabili, altri mantengono alta l’attenzione e rispecchiano il design del luogo che stiamo esplorando.

Ho trovato poi valida anche la colonna sonora, non ai fasti di un Castlevania ma ricca di sonorità ispirate a quel tipo di religione oppressiva a cui si fa riferimento. Il titolo è doppiato in inglese e in spagnolo (lingua di default al primo avvio), mentre tutti i testi sono tradotti ottimamente in italiano. La mia prova si è svolta su Nintendo Switch e il gioco si è sempre comportato magnificamente, sia in TV, sia in portabilità. Se potete scegliere, questa è la versione che vi consiglio.
Commento finale
Blasphemous 2 è un’ottima evoluzione del primo capitolo. Il tempo trascorso e i feedback raccolti sono stati fondamentali per creare un episodio che è molto più convincente di quanto fosse lecito sperare. Il level design, così come gli enigmi e gli strumenti a nostra disposizione, sono stati curati in modo ammirevole. Ciò permette una progressione più chiara (ma non lineare) per chiunque voglia esplorare la notevole mappa ideata. Le scorciatoie dei soulslike si fondono ottimamente ad ostacoli da superare grazie a specifiche abilità, offrendo un’esplorazione ricca di idee.

Allo stesso tempo i combattimenti sono feroci e brutali, ma anche più personalizzabili, grazie alla presenza di tre armi che ampliano le possibilità. La personalizzazione del personaggio è poi un’altra grande vittoria perché più chiara e funzionale rispetto al passato. Si potevano rendere un po’ più legibili alcuni passaggi per evitare alcune fasi di backtracking, ma per mantenere una giusta aura di mistero e desolazione, ci si può adeguare. Per essere chiaro, Blasphemous 2 è riuscito a offrirmi quel tipo di tensione mista ad eccitazione, che si respira quando si entra in una nuova area. Una sensazione che solo alcuni titoli a cui si ispira sono riusciti a suscitarmi così bene.
Pro
– Tre nuove armi per tanti nuovi usi
– Level design più curato e leggibile
– Combattimenti tesi e coinvolgenti
– Tanti misteri da scoprire
– Artisticamente bellissimo
Contro
– In ogni area i nemici si ripetono un po’ troppo
– Alcune aree meno riuscite di altre
– Mettete in conto un po’ di backtracking
