La letteratura rivista
Il genere dei metroidvania è un ottima scelta se si vuole sviluppare un videogioco: si può creare in 2D visto che i migliori esponenti si presentano con questa “semplice” grafica, si possono creare livelli anche su un foglio di carta millimetrata, e al loro interno si può inserire qualsiasi contesto. A questi ingredienti che facilitano il compito non può però mancare il talento di chi ci lavora, elemento essenziale per far uscire una produzione che possa catturare l’attenzione. Per nostra fortuna i ragazzi di Digital Tales di talento ne hanno un sacco e Bookbound Brigade è qui per dimostrarlo.

Tutto parte dalla Letteratura, arte che, all’apparenza, non potrebbe essere più lontana dai videogiochi, se non per la parte narrativa. Nel mondo letterario che ci viene presentato, il Tomo dei Tomi, chiamato Tom, è stato rubato da qualcuno che vuole mettere in subbuglio questo ricco universo: il conte Dracula è diventato vegetariano, Re Artù usa parole giovanili come “LOL” e Robin Hood ruba per gonfiarsi le tasche. Con il desiderio di recuperare le pagine di Tom e di conseguenza la propria natura, questi strambi eroi, insieme a Dorothy Gale de Il Mago di Oz e a Sun Wukong del romanzo Il viaggio in Occidente, inizieranno un viaggio che li porterà ad incontrare e combattere contro altre creature modificate dal furto. La storia è senz’altro curiosa, complice un’ironia di fondo che vi metterà allegria durante i tanti dialoghi tradotti in italiano; al di là della trovata curiosa e riuscita, manca però una qualche sceneggiatura che porti avanti una trama che ha un inizio e una fine ma che, nello spazio che separa queste due parti, non ha altro che qualche battuta con ulteriori personaggi e, ovviamente, il gameplay di fondo.

Superato lo stupore dell’universo creato dai ragazzi di Digital Tales, sono poi le meccaniche vere e proprio che vi terranno compagnia per la stragrande maggioranza di Bookbound Brigade. L’inizio è particolarmente soft, con il Narratore che ci viene incontro spiegandoci per filo e per segno come muoverci, saltare e attaccare. Si incontrano i primi personaggi, si scopre che bisogna trovare un modo per abbattere diverse porte magiche che ci dividono dallo scontro finale e si scopre la prima formazione. Questa è probabilmente l’elemento distintivo più importante del titolo, insieme al fatto che i cinque eroi che vi ho nominato poco fa saranno sempre tutti in campo e si guideranno come un unico compatto elemento; anzi, con il procedere della storia il loro numero crescerà fino ad avere otto diversi personaggi. Questo “blocco” di celebrità letterarie è solitamente simile ad un rettangolo, ma grazie alle formazioni che sbloccheremo avanzando nella mappa, potranno schierarsi in una linea orizzontale per passare nei punti più stretti, a ruota, per rotolare velocemente e scalare pareti o in una verticale, per raggiungere pulsanti in alto o per poter passare attraverso trappole che cadono dal soffitto.

L’acquisizione di queste formazioni aumenta di per sé la capacità di esplorare la mappa, ma per aumentare ancor di più le variabili ci pensano 16 diverse abilità da sbloccare, due per ciascun personaggio. Il Conte Dracula avrà il doppio salto e la planata, Dorothy il teletrasporto e una magia che attiva speciali oggetti, Re Artù una mossa per scattare in avanti utile contro i nemici o per abbattere muri specifici. Oltre a queste abilità che si sbloccheranno avanzando nella storia, ci sono poi anche altri quattro potenziamenti ciascuno che aumentano l’energia, le unità da cui attingere per i colpi speciali e altri bonus come attacchi extra, che invece si comprano con una moneta che si ottiene combattendo contro i nemici e rompendo casse e aprendo forzieri. Non mancano poi missioni secondarie assegnate da personaggi letterari come Don Chisciotte che ci chiedono di recuperare oggetti speciali perduti, ma qui, complice anche un bel po’ di backtracking, iniziano a saltare fuori alcuni problemi relativi alla navigazione della mappa e alla sua gestione.

In un metroidvania la creazione della mappa di gioco è fondamentale. Dare al giocatore dei punti per orientarsi o comunque fornirgli una mappa con cui provare a capire se una strada potrebbe portarlo in un luogo inesplorato, piuttosto che verso un checkpoint già visitato per mettere al sicuro i propri progressi, è molto importante. In Bookbound Brigade questo elemento è un po’ confuso. A mandarmi un po’ in tilt per esempio sono state delle porte piazzate per farmi passare da una stanza all’altra; queste però non erano passaggi ai lati dello schermo, ma proprio uscite che ci trasportano in un’altra stanza, come se questa fosse “in profondità”. Siccome il gioco è in 2D, creare una porta che deve agire su una mappa in 2D attraverso una terza dimensione, mi ha creato un po’ di problemi di orientamento, obbligandomi a guardare la mappa sia prima di imboccare una porta, sia dopo averla presa, scoprendo che sarei finito in una stanza rappresentata sopra a quella in cui ero. Può sembrare una banalità ma, avendo giocato tutti i Metroid e i Castlevania 2D in cui per passare alla stanza di sopra puoi solo superare il limite più alto dello schermo (cosa che talvolta capita anche qui), ho trovato questa scelta poco chiara in termini di level design.

Oltre a questo, anche i combattimenti, specie all’inizio, quando non si dispone di abilità specifiche, mi sono sembrati un po’ confusionari, soprattutto con nemici dotati di attacchi non evitabili se li si vuole sconfiggere (uomo pesce che fai le puzze, sto parlando con te!). Da migliorare in futuro anche la disposizione di alcuni passaggi, con aree estremamente semplici e tranquille ed altre che, nel giro di una stanza, vi chiedono di creare la formazione a colonna (difficile da gestire perché i nostri eroi iniziano a barcollare se vi muovete troppo) e di passare tra getti di fiamme vicinissimi tra loro o su paletti mobili che si spostano sull’acqua. Se si perdessero solo energie non sarebbe un grande problema, ma siccome ad ogni errore si viene riportati all’inizio della sequenza, i giocatori meno esperti potrebbero iniziare a dare cenni di cedimento molto in fretta e ben prima di scoprire quanto il gioco abbia comunque da offrire. Da non sottovalutare poi l’importanza del backtracking, elemento un po’ invasivo se si vogliono completare anche le missioni secondarie che vi verranno assegnato dai vari personaggi (e che in verità non vi daranno grandi ricompense).

In termini tecnici il lavoro di Digital Tales si comporta egregiamente; il comparto grafico è semplice, con alcune ambientazioni più riuscite come per esempio la biblioteca, e altre maggiormente anonime come alcune caverne (che di natura non è che possono avere chissà quale fascino). Il meglio viene riservato ai personaggi che useremo e a quelli che incontreremo, con caratteristiche peculiari di ciascuno e con alcune buffe animazioni specifiche. Dispiace per la visuale che solitamente rimane un po’ lontana per inquadrare al meglio l’azione, sacrificando però la godibilità di alcuni dettagli grafici e facendo sforzare più del dovuto chi lo giocherà su Nintendo Switch in portabilità. Belli da vedere anche i boss e i nemici più grandi, nonostante il combattimento non preveda chissà quali pattern originali. D’atmosfera le musiche che ci accompagnano in questo viaggio. Il doppiaggio di alcune sezioni introduttive è in inglese, ma il gioco è stato tradotto tutto in italiano (e vista la natura italica del team di sviluppo era il minimo).

Bookbound Brigade è un metroidvania simpatico e divertito che, essendo l’opera prima degli sviluppatori Digital Tales in questo campo, si perde però un po’ per strada nella gestione della mappa e dei combattimenti. Le idee ci sono, sono tante e spesso anche originali, così come l’universo utilizzato, ma c’è ancora un po’ di strada da fare. Lo consigliamo comunque a chi divora giochi di questo genere e a chi non si arrende davanti alle sfide. Aspettiamo fiduciosi un secondo episodio o comunque un nuovo gioco più preciso nella sua progressione perchè, come dicevo all’inizio, il talento di questi ragazzi è evidente.
- – Universo letterario originale
- – Tante abilità per esplorare
- – Le formazioni rendono originale l’avanzata
- – Valida caratterizzazione dei personaggi
- – Mappa non chiarissima
- – Combat System semplicistico
- – Picchi di difficoltà improvvisi
- – Tanto backtracking
