Borderlands 3: Psycho Krieg e il Fantastico Sconquasso – DLC – Recensione

Un pazzo viaggio in una pazza mente

Il Season Pass di Borderlands 3 giunge al termine – ad un anno dall’uscita del gioco base – con il quarto ed ultimo DLC intitolato Psycho Krieg e il Fantastico Sconquasso. Dopo aver portato a termine un lavoretto per Moxxi, dopo aver partecipato ad un matrimonio con tanto di mostri tentacolari e dopo aver salvato una cittadina di Frontiera, arriva forse la più particolare delle avventure: stavolta dovremo muoverci all’interno della mente del di Krieg, l’unico Psycho giocabile, conosciuto tramite il mitico Borderlands 2. Un espansione molto più narrativa del solito, in cui comunque sparete un sacco come sempre.

Tra tutte le espansioni rilasciate con questo terzo capitolo, questa dedicata a Psycho Krieg è sicuramente quella che potrebbe interessare maggiormente ai vecchi fan. Tutto inizia quando Tannis decide di studiare cosa ha reso folli gli Psycho e siccome quasi tutti finiscono per farsi saltare per aria, pensa di farci infiltrare nell’unica mente che secondo lei ha ancora un barlume di umanità. Così, evitando di spiegarci come avverrà il viaggio, ci troveremo catapultati in un “pianeta” che altro non è che la mente deviata di Krieg. Tutto si svolgerà come al solito, con esplorazione, scontri a fuoco e tanta follia, ma questa volta, grazie alla natura metafisica del viaggio, Gearbox ha potuto sbizzarrirsi molto più che in passato, proponendo ambientazioni bucoliche che poi si scontrano con altre che sembrano essere uscite dall’ultimo DOOM Eternal. Quello che però è importante sottolineare è che la narrazione, così come le linee di dialogo e le comparsate di vecchi personaggi amatissimi, sono molto maggiori in questo viaggio che ha anche lo scopo di offrire ulteriori rivelazioni su questo personaggio tanto particolare. Già solo il fatto che sia sdoppiato in due diversi Krieg chiamati uno Psycho e l’altro Sano, offre uno spunto interessante della sua scissione tra follia e umanità. Anche se potrebbe esserci del materiale filosofico su cui discutere, non preoccupatevi: Borderlands è sempre la saga ironica e goliardica che abbiamo amato e vi troverete continuamente in situazioni ben oltre il limite del comico.

Il viaggio nella mente di Krieg, al contrario di altre espansioni, è molto più guidato e lineare. I due Krieg ci accompagneranno dandoci istruzioni su cosa fare, mentre cerchiamo di recuperare tre diversi oggetti a lui cari all’interno di altrettante aree della sua mente. Al loro interno troveremo anche alcune missioni secondarie che però si risolvono quasi sempre in pochissimi passaggi e spesso nello stesso punto in cui vengono avviate, spesso proponendoci siparietti spassosi che aggiungono pepe alla narrazione ma che in termini di giocabilità e sfida sono praticamente nulli. C’è comunque qualche eccezione, anche se la parte del leone viene svolta dalla prosecuzione della storia principale: lungo il sentiero che Gearbox ha tracciato troverete ad attendervi diversi boss, con meccaniche che magari non saranno originali al 100% come dinamiche, ma che sanno come mettervi alla prova. Purtroppo sono un po’ meno interessanti le normali sparatorie, visto che i nemici inediti sono pochissimi e dopo un po’ ci si dimentica di essere all’interno di una mente umana, finendo per combattere come avreste fatto in qualsiasi altra situazione. Allo stesso modo non ci sono nemmeno meccaniche inedite per il gameplay, cosa che tra l’altro sarebbe stata fattibilissima vista la libertà creativa concessa da un’ambientazione così particolare.

Psycho Krieg e il Fantastico Sconquasso piacerà soprattutto a chi ha amato Borderlands 2 e conosce il personaggio di Krieg… o almeno pensava di conoscerlo! La componente narrativa domina per tutta l’avventura, mettendo un po’ da parte l’esplorazione ma creando anche siparietti davvero notevoli e facendoci compiere azioni strane anche per un Borderlands. Il risultato è una storia bizzarra che approfondisce con intelligenza e ironia un personaggio molto amato, regalandoci anche momenti nonsense davvero ispirati. È difficile dirvi se può essere il capitolo migliore di questo Season Pass visto che purtroppo non aggiunge nulla di nuovo a livello di gameplay, ma se volete farvi qualche risata e sparare a parecchi cattivi, saprà tenervi compagnia per cinque o sei ore, oltre a svelarvi cosa c’è davvero nella mente di questa mattacchione sanguinario.

Pro
  • – Finalmente si sa qualcosa di più su Krieg
  • – Tanti momenti “alla Borderlands”
  • – Vi farà sparare e ridere
  • – Molto validi gli scontri con i boss
Contro
  • – Nessuna vera novità
  • – Poca esplorazione
  • – Missioni secondarie buffe ma brevissime

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