Bound

La danza che cura l’anima

Come ogni mese gli abbonati al PlayStation Plus hanno la possibilità di riscattare alcuni giochi gratuiti per inserirli nella propria libreria senza alcun costo aggiuntivo. In questo novembre è stato il turno di Bound, gioco indie sviluppato da Plastic Studios in collaborazione con SIE Santa Monica Studio, rilasciato il 16 agosto 2016. Pur appartenente al genere platform in tutto e per tutto, questa uscita ha suscitato emozioni e ricordi che mi hanno portato alla mente alcune caratteristiche da avventura grafica, tra sfondi sognanti e una narrazione tutta particolare.

Bound rappresenta un piccolo capolavoro a livello artistico, ma tutt’altro che perfetto nella risposta ai comandi.

La storia di Bound non è narrata attraverso veri e propri dialoghi, ma vuole esprimere i suoi concetti attraverso immagini e suoni evocativi, in grado di trasmettere emozioni concilianti con la situazione. Dinnanzi a noi troveremo una donna in dolce attesa, la quale stringe tra le mani un piccolo quaderno ricco di suoi disegni, creati durante l’infanzia. Queste immagini raccontano l’avventura fantastica di una principessa ballerina che deve salvare il suo regno da un enorme mostro intenzionato a distruggerlo. Noi dovremo quindi guidare questa giovane in un viaggio attraverso un coloratissimo regno formato da varie forme geometriche. Ogni capitolo della storia è rappresentato da una pagina disegnata sul quaderno e tra un capitolo e l’altro le vicende vissute nel mondo fantastico saranno interrotte da vari flashback che ci mostreranno la travagliata infanzia della futura mamma.

Per quanto riguarda le vere e proprie fasi di gioco ci troviamo di fronte ad un titolo che non punta tanto sull’azione in sé, ma su una serie di percorsi che purtroppo possono risultare alquanto ripetitivi. La cosa positiva è che ogni capitolo appare significativamente caratterizzato e graficamente differente dal precedente, facendo momentaneamente dimenticare questo scivolone. Inoltre, le movenze da vera ballerina della nostra principessa garantiscono un tocco di eleganza che impreziosisce la scena, beneficiando di comandi semplici ed immediati: con il tasto X eseguiremo un piccolo balzo in verticale, con il quadrato si esegue una ruota e un salto se si sta correndo, cerchio ci farà rotolare in avanti, il grilletto sinistro attiva la corsa mentre il destro, farà muovere in aria i nastri colorati garantendoci una difesa dagli elementi ostili. Questa opzione difensiva sarà ancora più coreografica se usata in concomitanza ad altri movimenti, permettendo mosse artistiche davvero incantevoli che renderanno un vero piacere ammirare le evoluzioni della protagonista. Questa magia viene però ridimensionata a causa della lenta risposta dei comandi: può infatti capitare di finire ripetutamente nelle voragini di un livello per via di una ricezione degli input eccessivamente lento rispetto alla pressione, obbligandoci ad affrontare ogni percorso con molta calma. In fin dei conti non ci correrà dietro nessuno ma poter “scatenare” le nostre doti artistiche senza venir penalizzati non ci sarebbe affatto dispiaciuto.

Il vero punto di forza di Bound è rappresentato dal comporto grafico e sonoro. Gli scenari sono colorati e pieni di figure geometriche di ogni sorta, ma sono le movenze della protagonista la cosa più impressionante, con animazioni che si accompagnano a dovere con la musica. Ogni capitolo è graficamente diversificato dal precedente per quanto riguarda i colori predominanti, le forme geometriche del paesaggio, gli abiti della principessa e in qualche caso anche attraverso il tempo atmosferico dell’intero regno. L’inquadratura poi varia in ogni capitolo, creando così delle piccole scene del tutto uniche che rimarranno impresse nella memoria di chi gioca. Infine, il comparto audio si dimostra curato anche se leggermente ripetitivo, con una forte presenza del piano in tutte le sue sfumature. Al termine di ogni livello ci verrà invece presentata una traccia unica ed enfatica, mentre nelle cutscene la musica rispecchierà le azioni mostrate, in virtù dell’assenza di comunicazione classica.

In conclusione, Bound è un viaggio artistico ed evocativo sviluppato per offrire emozioni positive a chi sta giocando. Abbiamo una creazione indipendente curata in piccoli dettagli con lo scopo di farci fermare per ammirare la grazia della protagonista, inserita in un quadro che, pur senza parole, è in grado di trasmettere appieno il suo messaggio. Purtroppo, i comandi poco reattivi compromettono la pulizia del gameplay, così come la ripetitività di alcune sezioni lo rende meno avvincente del previsto sul versante più giocoso. Se però siete abbonati al servizio di Sony merita più di una veloce prova.

Pro
  • – Comparto artistico ben curato
  • – Varietà di ambientazione
  • – Storia profonda e coinvolgente
Contro
  • – Percorsi ripetitivi
  • – Comandi non sempre responsivi

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