Bulletstorm: Full Clip Edition

Buongiorno, sono il lontano cugino di Duke Nukem

Da qualche mese la line-up del servizio PlayStation Plus è decollata, portandoci volta per volta titoli dal grande potenziale che dovrebbero essere presenti nella libreria di ogni appassionato del settore. Il mese di novembre vede in regalo per tutti gli abbonati Yakuza: Kiwami e il qui presente Bulletstorm: Full Clip Edition, adattamento per questa generazione dell’originale FPS sviluppato da People Can Fly; se non conoscete niente di questo gioco mettevi comodi e allontanate i bambini dallo schermo.

Se siete stanchi del solito atteggiamento politically correct è giunto in momento di mettervi a giocare a Bulletstorm

Le vicende di Bulletstorm iniziano con una piccola banda di mercenari formata da ex soldati dal grilletto facile. Il nostro protagonista Grayson Hunt è l’incarnazione di ogni brutta abitudine presente nel mondo, accompagnata da una peculiare attrazione verso le scelte sbagliate; eppure, è un ottimo soldato e per questo viene considerato il capo della banda. Gray insieme al suo gruppo è a caccia del generale Sarrano, suo precedente superiore, accusato di aver fruttato la squadra di Gray a loro insaputa per eliminare poveri innocenti; questo motivo spinge l’intera banda verso una missione sucida contro l’enorme nave spaziale del generale, mentre il nostro “paladino” Grayson è completamente ubriaco. Immaginate un po’ come andrà a finire… Se avete risposto “male” avete torto, perchè in realtà l’azione finisce malissimo e ci catapulta su un pianeta estremamente letale. Da qui inizia la tormentata spedizione di Gray, scortato dal suo più fedele compagno Ishi per trovare Sarrano e compiere la meritata vedetta. La trama sicuramente non è il punto forte di Bulletstorm, ma le situazioni nettamente sopra le righe accompagnate da un linguaggio scurrile sono ciò che rimane più impresso di questo titolo. Insomma, un gioco da non prendere troppo sul serio, ma se vi piacciono le sparatorie sanguinolente, enormi esplosioni e uccisioni in grande stile, Bulletstorm è ciò di cui avete bisogno per passare qualche ora da mercenario spaziale senza troppi scrupoli.

Il gameplay, al contrario della sceneggiatura, risulta essere il vero protagonista di questo titolo, ma è giusto sottolineare fin da subito che essendo una rimasterizzazione di un gioco dato 2011 lo stile dei comandi risulta essere abbastanza retrò. Fatto che può disorientare la maggior parte dei giocatori abituati alla nuova generazione, esempio banale: premendo l’analogico sinistro ci si abbassa, mentre per correre va tenuto premuto il tasto X, comandi base che nei giochi più moderni sono invertiti. Ovviamente dopo poco tempo ci si abitua e si può entrare nel vivo dell’azione, ma sulle prime no proeoccupatevi se vi appariranno “strani”. Senza troppi giri di parole Bulletstorm è un susseguirsi di orde di nemici a cui sparare senza sosta e più sarete fantasiosi nelle uccisioni maggiori saranno le vostre ricompense in “punti stile”. A questo però ci arriviamotra un attimo, visto che prima bisogna prendere in esame l’arsenale del nostro Gray. Le armi in Bulletstorm si guadagnano proseguendo nella campagna come avveniva in passato (o in titoli recenti come per esempio l’ultimo DOOM), ed inizialmente sarete dotati solo di un mitragliatore. Con il tempo però inizieranno a comparire fucile a pompa, una lancia mine agganciabili ai bersagli, una minigun, un lancia granate particolare, un fucile da cecchino con i proiettili manovrabili in volo e tutto ciò di distruttivo che vi possa venire in mente. Dimenticate però il concetto di stealth poichè sembra che Gray gli abbia sparato dritto in mezzo agli occhi. Oltre alle armi il nostro mercenario è dotato di due speciali gadget: uno è un guanto utile per attirare a sè i nemici, l’altro è una possente pedata che invece fa il lavoro inverso, ossia spinge lontano i poveretti che se le vedranno stampare in fronte. Entrambi lasciano i malcapitati in una specie di stasi in cui il tempo rallenta, fornendoci un tiro pulito o comunque il tempo per inventarci altri fantasiosi modi per porre fine alle loro sofferenze.

Ogni equipaggiamento è potenziabile presso appositi terminali sparsi lungo il percorso in potenza, capacità del caricatore e “colpo speciale” ovvero un proiettile aggiuntivo dal danno smisurato con un particolare effetto per ogni tipo di arma, caratteristica ottenibile anche dal guanto. Il potenziamento delle armi come le munizioni non sono gratis, ma non essendoci una vera e propria moneta di gioco è qui che entrano in gioco i “punti stile” di cui vi accennavo prima. Dall’ottenimento del guanto ci verrà spiegato che ad ogni nostra uccisione verrà assegnato un punteggio. Il metro di misura di questo punteggio è il modo in cui si elimina il bersaglio: più ci si sbizzarrisce nell’uccisione maggiori saranno i punti ottenuti. Un’uccisione con colpo alla testa sono 25 punti, quella facendo esplodere una carica vicino al nemico sono 150 punti, un calcione che spedisce la vittima contro dei cavi elettrici sono 200 punti e così via; l’unico limite è il vostro sadismo. Inoltre, tutte le possibili modalità di uccisione sono registrate all’interno dei terminali dove potenziate le armi e ogni volta che sbloccate un nuovo modo di esecuzione, questo verrà registrato in modo che voi possiate ripeterlo in ogni momento per ottenere la quantità di punti stile correlati. Oltre alle uccisioni ci sono altri modi per ottenere punti stile: brevi quicktime event durante l’avanzamento delle missioni, oppure l’interazione con particolari oggetti presenti nello scenario come varie bottiglie di alcolici, il cui effetto renderà la vostra mira meno instabile, ma in compenso aumenterà il danno delle vostre armi.

Bulletstorm presenta anche una modalità online coop che vede la collaborazione di due giocatori all’interno di una mappa delimitata, dove inizieranno a susseguirsi innumerevoli orde di nemici, da affrontare in sequenza. Accumulando punti si potranno acquistare armi e potenziamenti da poter utilizzare all’interno della sfida, con un meccanismo molto simile alla modalità zombie di Call of Duty. Un’aggiunta gratificate per giocare con gli amici, visto sterminare in gruppo è più divertente. Dal punto visivo grafico gli hardware di nuova generazione sono stati sfruttati a dovere, con giochi di luce ed effetti speciali ben ricreati, ma soprattutto con una fluidità granitica su tutte le console, aspetto di assoluta importanza per uno sparatutto: per quanto sia numerosa l’orda in arrivo, o per quanti mini-boss siano presenti per far esplodere tutto, l’azione scorre liscia sui 60 frame stabili. Anche il comparto sonoro risulta gradevolmente ricostruito, con musiche epiche piazzate nei momenti giusti e con un doppiaggio in italiano che non sfigura affatto rispetto a quello in lingua originale. Sangue e parolacce saranno all’ordine del giorno ma nel caso non siate favorevoli a questa scelta (azzeccatissima e molto film anni ’80 per quanto mi riguarda…), il gioco stesso vi chiederà prima di cominciare se vogliate o meno un racconto con termini espliciti oppure più soft, per permettere di giocare accanto alla nonna, senza ritrovarsi con un’infanzia segnata da Gray.

In conclusione, Bulletstorm è quel classico sparatutto senza troppi peli sulla lingua, senza una trama troppo ragionata, ma con tantissima azione, sangue e un valido gameplay arcade, caratteristiche che bastano a tenere il giocatore incollato allo schermo facendolo divertire dall’inizio alla fine. Non è perfetto, questo è certo, ma con il tempo ha saputo trovare un pubblico appassionato che lo accetta per quello che è, un po’ come il suo cugino Duke Nukem (selezionabile in questa Full Clip Edition ma non proprio contestualizzato a dovere). Entrambi possiedono un protagonista eccentrico e difficile da scordare, ma assolutamente da non seguire come esempio. Il gameplay risulta essere la sua migliore arma e questa vi colpirà già dalle prime ore. Se amate il buon gameplay, i giochi immediati e le situazioni folli ed esplosive merita assolutamente di essere giocato, ma se avete già provato la versione originale old gen: Gray ha ancora bisogno del vostro aiuto e voi (e tutto il mondo videoludico) avete bisogno della sua trascinante sregolatezza e spavalderia.

Pro
  • – Gameplay responsivo e assolutamente divertente
  • – Riadattamento grafico ben curato e frame rate stabile
  • – Numerosissime uccisioni con stile
  • – Buona varietà di armi
Contro
  • – Trama banale e poco innovativa
  • – Comandi di gioco ancora di vecchia generazione

Ultimi articoli

Ultime news

Tchia arriva su Steam

Lo studio di sviluppo Awaceb e l’editore Kepler Interactive hanno annunciato oggi che Tchia, l’amata e sentita lettera d’amore alla Nuova Caledonia, arriverà su Steam

Leggi Tutto »

Questo sito utilizza cookie, anche di proprietà di terze parti, che consentono di inviare messaggi pubblicitari in linea con le preferenze dell’utente. Continuando la navigazione si considera accettato tale uso. Leggi l’informativa cookie: in essa sono indicate anche le modalità con cui potrai disabilitarli in qualsiasi momento.