Call of Duty Vanguard – Recensione

La Seconda Guerra Mondiale diventa Arcade

Da anni novembre è il mese in cui esce il nuovo Call of Duty e stavolta è il turno di Vanguard. Dopo il ritorno della era moderna e il salto nella guerra fredda dell’anno scorso, Activision e Treyarch sono tornare alla Seconda Guerra Mondiale. Per raccontarla nel modo eroico e spettacolare di sempre si è scelto anche stavolta il vincente triplo pacchetto “Campagna/Multigiocatore/Zombi”. Come vedremo però, diverse cose sono cambiate, e per cercare di accontentare qualcuno, si è finiti per scontentare qualcun altro.

La campagna per giocatore singolo di Call of Duty fa alcuni passi indietro rispetto a quanto visto l’anno scorso. In Cold War c’erano missioni secondarie che si potevano affrontare solo raccogliendo prove nei livelli e risolvendo alcuni enigmi per decifrarle. C’era insomma il desiderio di dare al giocatore un po’ di potere decisionale, e la cosa non guastava. In Call of Duty Vanguard invece sono scomparsi i collezionabili e ogni evento si svolge esattamente come è stato pensato dagli sviluppatori, in livelli che sono semplici corridoi virtuali in cui sparare ai bersagli. La cosa può sembrare strana, ma bisogna ammettere che chi compra un nuovo Call of Duty preferisce concentrarsi sull’azione piuttosto che perquisire ogni area, specie quando la missione dimostra una certa urgenza. Da questo punto di vista, considerando anche la struttura dei nove livelli presenti, la scelta funziona e fa concentrare il giocatore sulla situazione, rendendo inutile esaminare bunker, case diroccate o trincee. Il problema semmai è che il numero dei livelli che caratterizzano la campagna è piuttosto basso, e terminarla è questione di 5 o 6 ore a difficoltà esperto. Durata a parte, la storia è più romanzata del solito, con un team di alcuni soldati speciali che viene catturata dall’esercito tedesco e che rivive, attraverso alcuni interrogatori, le missioni che li hanno portato a far parte della squadra.

I quattro soldati principali sono liberamente ispirati a veri eroi di guerra ma il loro modo di fare ricorda più quello di un supereroe che quello di un soldato. C’è la cecchina infallibile, il geniere abile con gli esplosivi, il pilota spaccone e poi il comandante eroico che tiene insieme il gruppo. Tutti hanno una qualche abilità speciale che potremo usare nelle missioni a loro dedicate; purtroppo essendo solo nove i livelli, inserire l’abilità per distrarre i soldati nemici, o concentrarci per vedere anche i soldati nascosti, diventano azioni poco sfruttate e accessorie. La parte positiva è che la storia risulta molto più chiara e piacevole da seguire, anche grazie a ad un buon numero di filmati che inframmezzano le missioni e il gameplay. Inoltre, nel finale si scopre l’esistenza di progetti segreti nazisti e questo dovrebbe riferirsi ad ulteriori contenuti che verranno resi disponibili prima del nuovo capitolo. Alcuni, relativi alla modalità zombi, sono praticamente certi, ma se si volesse creare qualcosa anche per ampliare la storia della campagna senza incrociarla con le altre modalità, sarebbe sicuramente una mossa inedita e gradita. Detto questo, considerate la campagna di Call of Duty Vanguard come un extra, visto che il vero motivo per l’acquisto, per ora, sta tutto nel multigiocatore.

La serie Activision vive della sua modalità multigiocatore e anche Vanguard non fa eccezione. Tutte le modalità classiche che abbiamo imparato a conoscere in passato sono tornate: abbiamo i classici Deathmatch a squadre e Tutti contro tutti, e modalità basate sulla conquista di specifiche posizioni come Dominio. In quest’ultima categoria cade una delle due novità, ossia Pattuglia. Qui abbiamo un’area da mantenere attiva per ottenere punti, ma la particolarità sta nel fatto che la zona si muove per tutta la mappa, costringendo i giocatori a passare in punti critici in cui si è allo scoperto. Basta che solo un giocatore sia all’interno della zona per far fare punti alla squadra, quindi gli altri possono permettersi di appostarsi ovunque per fornire supporto e assistenza contro i nemici che arriveranno in massa. La modalità è particolarmente caotica, ma offre anche partite divertenti che potrebbero renderla una presenza fissa nelle successive edizioni del gioco.
L’altra novità è Collina dei Campioni, una sorta di battle royale in cui però ci si affronta in piccole squadre, con un numero di vite limitato e in mappe ristrette. In pratica si combatte una breve partita contro un team composto da altri due o tre giocatori. Scaduto il tempo si passa casualmente in un’altra mappa e contro un altro team con le vite che ci saranno rimaste. Riuscire a consumare i rientri degli avversari e mantenere i propri è lo scopo di questo torneo ad eliminazione diretta in cui, dopo alcuni scontri, si torna all’hub principale per fare rifornimento, acquistare potenziamenti e tornare in battaglia per i round successivi. L’idea è buona perché elimina l’esclusione immediata (o quasi) dei classici battle royale, e garantisce scontri serrati senza perdersi in mappe troppo generose. Non è perfetta, ma con un po’ di lavoro, specie sulle aree di scontro, può migliorare molto.

Il resto dei contenuti rimane piuttosto classico e, come sempre, molto abbondante. Si è scelto anche di offrire la possibilità di filtrare le partite attraverso tre diversi ritmi di gioco, agendo sul numero di giocatori presenti. Il ritmo tattico è quello più ragionato, quello assalto è quello standard, mentre quello denominato Blitz è il più frenetico e caotico. Visto il carattere arcade della serie, alla fine lasciare il filtro spento e permettersi partite a ritmi casuali è la scelta migliore per vivere scontri che vanno dal veloce al caos totale. Qualsiasi sia la vostra scelta vi porterete sempre con voi le vostre fidate armi. Più userete uno specifico fucile o una mitragliatrice e più li farete salire di livello sbloccando personalizzazioni che li renderanno più letali. Personalizzarle le rende più efficienti, ma allo stesso tempo le distanzia enormemente dagli equipaggiamenti reali di quegli anni, quindi non aspettatevi una cura meticolosa in questo aspetto. La cosa più realistica che troverete riguarda però il time to kill, ossia il tempo necessario per eliminare un nemico: bastano infatti pochissimi proiettili per eliminare ed essere eliminati. Il respawn che segue la vostra uccisione è velocissimo e si torna in azione al volo, ma talvolta il respawn non viene gestito al meglio e si viene eliminati nuovamente in pochi istanti per colpa del luogo in cui siamo stati fatti spuntare. Nel caos che comunque vi aspetta ci si può passare sopra, però quando capita si rimane quantomeno perplessi.

Zombi è invece la celebre modalità PvE che ci mette contro l’armata di non morti resuscitata dai nazisti. Attualmente la mappa è solo una, così come il tipo di avventura che si può affrontare, ma sono già stati promessi ulteriori contenuti che aumenteranno la varietà. Quello che è presente però funziona e permette di divertirsi sia in compagnia, sia in solitaria, regolando con intelligenza il numero dei nemici. L’idea stavolta è mettervi all’interno di una mappa al cui centro c’è una piazza che però ha le uscite bloccate. Solitamente si attendevano gli zombi all’interno dell’area così da avere sufficienti fondi per aprire i passaggi alle aree adiacenti, ma stavolta questi passaggi sono rappresentati da portali. Saltarci dentro significa affrontare sfide di tre tipi diversi, in altri parti di mappa, per poi tornare indietro alla piazza una volta completata la missione. A quel punto il passaggio si aprirà gli zombi diventeranno più potenti e potremo raggiungere un nuovo portale. Al centro della piazza ci sono postazioni dove comprare perk, miglioramenti alla propria arma, una cassa che offre un fucile casuale e vari potenziamenti che richiamano il genere roguelite ma rimangono sempre comprensibili. Infine dopo alcuni round, è possibile attivare l’estrazione, così da tentare la fuga e ottenere ulteriori bonus. Il gameplay ci è sembrato quindi più comprensibile e meno dispersivo rispetto a quanto visto in alcune uscite passate, anche se questa struttura potrà sembrare un po’ limitante dopo alcune partite. In attesa dei nuovi contenuti è comunque un piacevole intermezzo per spezzare il ritmo esagerato del multigiocatore standard, continuando comunque a migliorare il proprio livello e quello delle armi usate.

Il lato tecnico di Call of Duty Vanguard convince, ma va fatta qualche precisazione. Durante la campagna per esempio siamo incappati più volte in alcuni rallentamenti durante alcune cutscene, così come alcuni ambienti ci sono sembrati un po’ più poveri di dettagli rispetto ad altri. Ci sono momenti però molto intensi, ed è evidente l’impegno nel ricreare certe location. Parlando invece della modalità multigiocatore, i dettagli scendono, all’avvio della partita qualche texture si carica con un po’ di ritardo, ma non appena si inizia davvero a giocare tutto è pronto per l’azione. Le mappe poi sono venti già al day-one e quindi la varietà è garantita. La distruttibilità ambientale invece è così limitata da risultare praticamente irrilevante. Buona tutta la parte audio, sia nelle musiche che nel doppiaggio completamente in italiano. Ottimi poi i suoni delle armi e dei colpi, molto diversi tra loro ed elaborati in modo differente in base al luogo in cui vi trovate, offrendo per esempio un maggiore rimbombo al chiuso.

Call of Duty Vanguard non si schioda dal suo stile arcade a fracassone, specie riguardo un multigiocatore che deve essere considerato come unico vero motivo di acquisto. I contenuti sono tanti e gli appassionati possono spenderci centinaia di ore senza difficoltà. La Campagna è comunque più interessante di quanto si dica in giro e, pur con la sua estrema linearità, risulta semplice da seguire e si spera che possa evolversi in qualche modo durante i prossimi 12 mesi. Resta però una modalità accessoria, così come l’attuale Zombi, spassoso e più leggibile rispetto ad altri capitoli, ma ancora povero di contenuti. Sembra banale ma alla fine stiamo parlando di Call of Duty, un gigante dell’industria che se vi è piaciuto in passato, saprà divertirvi anche stavolta. Diversamente, nulla vi farà cambiare idea.

Pro
  • – Campagna breve ma piacevole
  • – Multigiocatore immenso
  • – Collina dei campioni e Pattuglia convincono
  • – 20 mappe PvP già al day-one
  • – Zombi più chiaro…
Contro
  • – … ma con pochi contenuti al day-one
  • – Time to kill bassissimo
  • – Alcuni scontri sono il Caos
  • – Scarsa fedeltà al periodo storico descritto, specie in PvP

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