Capcom Beat ‘em Up Bundle – Recensione

Capcom ci riporta nelle sale giochi di un tempo

Circa trent’anni fa, molti di quelli che entravano nei bar si imbattevano in Final Fight. Alla faccia dei videopoker, Haggar Cody e Guy prendevano a pugni la banda di Mad Dog a ripetizione, moneta dopo moneta, prosciugando le tasche di chi passava di lì ed era attirato dagli sprite enormi e dettagliatissimi dei suoi personaggi. Non era la nascita dei beat ‘em up in generale, ma l’inizio della dinastia di Capcom in questo settore. Oggi, una parte di questa dinastia è stata raccolta dal produttore giapponese e inserito in Capcom Beat ‘em up Bundle, collection di ben sette esponenti del genere che rende possibile giocare sulla propria console preferita e – legalmente – su PC alcuni capisaldi del genere.

Andando in ordine cronologico, non si può che partire dal già citato Final Fight. Il rapimento di Jessica per le strade di Metro City richiama alla mente Double Dragons, ma dove prima c’erano due gemelli identici in fatto di mosse, qui abbiamo tre eroi (sì tre, evitiamo la versione per SNES e i suoi cambiamenti) con animazioni e modi di malmenare differenti. Con loro si scontravano i membri dei cattivi Mad Gear, anch’essi particolarmente ispirati in fatto di design e di modalità di attacco. Quello che ne veniva fuori era una colossale rissa tra eccentrici ma carismatici personaggi, attraverso sei stage cittadini più o meno lunghi, con boss e miniboss pericolosissimi per la salute dell’eroe di turno e per le nostre tasche. I coin op avevano lo scopo di farci divertire, ma al contempo, di spillarci monetine a ripetizione. Ora questo problema è stato risolti visto che una volta fatto vostro questo bundle, potrete giocare quando e quanto vorrete visto che i giochi sono tutti in Free Play mode, ed è possibile anche intervenire sul livello di difficoltà e sulle vite inizialmente a disposizione. Inoltre, in Final Fight così come in tutti gli altri giochi protagonisti, avrete anche la possibilità di salvare la partita, così da riprenderla in un secondo momento. Ovviamente, neanche a dirlo, potrete giocare il titolo anche cooperando con un secondo giocatore, dando vita ai mitici “doppi” di tanti anni fa.

Il secondo titolo è The King of Dragons, uscita fantasy che propone meccaniche leggermente diverse rispetto al suo predecessore, eliminando i colpi in rapida successione, inserendo ben cinque classi di eroi tra guerrieri, elfi, nani e maghi, ognuno dotati di una barra di energia più o meno capiente e di colpi differenti. Inoltre c’è anche la possibilità di salire di livello potenziando alcuni parametri di base. Non ha la classe dell’avventura a Metro City, ma può divertire, specie grazie alla possibilità di far cooperare fino a tre giocatori contemporaneamente.
Con Captain Commando si ritorna al gameplay classico, arricchendolo però con mosse in corsa e una serie di possibilità offerte dal contesto. Ambientato nel futuro, questo classico troppe volte sottovalutato garantisce scazzottate che includono anche armi da fuoco, lanciarazzi compresi, e mech su cui salire. La violenza aumenta, con nemici carbonizzati dal lanciafiamme di Captain Commando o tagliati in due dalla spada del Ninja Ginzu, ma la presenza di un bebè su un mech stempera l’atmosfera che pesca a piene mani dall’immaginario del genere. Anche qui i nemici sono ben caratterizzati e seppur non cisi stupisca come accadde due anni prima con Final Fight, potrete godervi un gameplay davvero eccellente. Qui la coop può arrivare fino a quattro giocatori contemporaneamente.

Knights of the Round ci porta nell’universo di Re Artù (selezionabile come personaggio giocabile insieme a Lancillotto e Parsifal) e aggiunge colpi potenti e parate da eseguire spingendo la levetta avanti o indietro, mentre si attacca. Giocabile da un massimo di tre persone, si accosta a meraviglia con Warriors of Fate che ci porta invece in una fittizia area che ricorda la Cina, con guerrieri di vario tipo. Le mosse eseguibili aumentano e con loro i personaggi e le loro differenze, per un titolo meno conosciuto qui da noi ma assolutamente perfetto per questa collection.
Gli ultimi due titoli sono invece una novità assoluta per il mercato casalingo, visto che non sono mai arrivati su console e che, molto probabilmente, non avete mai visto nemmeno in sala giochi. Si tratta di Armored Warriors e Battle Circuit, ambientati entrambi nel futuro ma caratterizzati da combattimenti su mech il primo e da più classiche scazzottate il secondo, tra eroi con poteri diversi e nemici carismatici e ben caratterizzati. Coop per tre giocatori il primo e per quattro il secondo.
Anche se si tratta di Beat ‘em up e qualcuno potrebbe obiettare che in fin dai conti non si fa altro che premere lo stesso tasto davanti ai nemici finchè non cadono, per comprenderne appieno lo spirito vi invito a non abusare del Free Play e giocare ogni partita come se aveste solo una “monetina”. In questo modo noterete che conoscere i pattern d’attacco dei nemici è fondamentale e una presa, così come una mossa mega crush (quella che vi rende invincibili per pochi istanti e fa cadere i nemici intorno a costo di un po’ di energia) possono essere usate in modi e momenti diversi.

Capcom Beat ‘em Up Bundle è una raccolta eccellente che difetta solo e soltanto nella mancanza di qualche filtro grafico e in una manciata di extra che avremmo preferito più corposa. Per il resto c’è una parte importante di storia dei videogame che sarà apprezzata soprattutto da chi quella storia l’ha vissuta, potendo godere anche di una modalità online che funziona a dovere e permette di giocare in coop anche quando non si hanno amici nei paraggi. Per i più giovani rimane un’uscita comunque ricca in cui ogni titolo saprà offrire una sfida diversa e tanto divertimento, specie se giocata in cooperativa fianco a fianco. Il prezzo di 20 euro è anch’esso corretto e, se siete come noi, in pochi giorni vi rifarete della spesa, pensando a quante monetine da 200 lire avreste versato se foste ancora negli anni ’90.

Pro
  • – Alcuni giochi mitici
  • – Gameplay differente per ogni uscita
  • – Online funzionale
  • – Giocato su Switch è il massimo
Contro
  • – Nessun filtro grafico
  • – Pochi extra

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