Command & Conquer: Remastered Collection – Recensione

25 anni dopo, la guerra continua!

Per qualcuno il primo Starcraft è preistoria videoludica. Per altri la serie Blizzard era la risposta allo strapotere di Electronics Arts e di Westwood Studios, produttore e sviluppatore che hanno dato alla luce la più prolifica serie di RTS mai creata, tale Command & Conquer. È vero, prima era arrivato Warcraft e il seguito, ma lì si trattava di guidare creature magiche in battaglie fantasy. Con l’arrivo della guerra tra GDI e Nod, tutto era diventato più militaresco e moderno, spingendo moltissimi giocatori ad innamorarsi del genere, più di quanto sarebbe successo nella lotta tra umani e orchi. Nel 1995 uscì così il primo capitolo, seguito a ruota l’anno successivo dallo spin-off Red Alert. Questi due titoli, rilasciati anni dopo in via del tutto gratuita da Elecronics Arts, ora sono i protagonisti di Command & Conquer Remastered Collection, uscita recentissima che ci riporta su quei campi di battaglia aggiornandosi al meglio delle sue possibilità.

Come vi dicevo, i due giochi originali sono attualmente gratuiti per chi desideri recuperare queste due perle del passato, ma allora perché qualcuno dovrebbe spendere 20 euro per questa edizione remastered? Se pensate che la risposta a questa domanda sia la grafica ci avete preso, ma avete sottovalutato il grande lavoro svolto per rendere questa edizione il modo migliore per giocare questi due capisaldi del genere RTS. Facciamo gli originali e per questa volta partiamo proprio dal comparto tecnico, fosse solo per il fatto che Petroglyph Games – sviluppatore di cui fanno parte moltissimi membri degli amatissimi Westwood Studios che hanno creato il gioco – ha giocato con il tempo e i ricordi fin dall’avvio dei due giochi. Con un fittizio filmato in cui sembriamo già collegato con il centro di comando del gioco, vedremo i simboli e le interfacce aggiorante agli standard odierni, passando della cara vecchia risoluzione 800×600 a quella dell’attuale 4K. Rivedremo la configurazione delle vecchie schede audio (un abbraccio alle vecchie Sound Blaster e imitazioni assortite!) e infine ci troveremo in missione, con il primo “compito” da svolgere che sarà quello di aggiornare la visuale con il tasto Spazio. Con quel comando le unità pixellose delle origini si trasformeranno in quelle moderne, molto più dettagliate, oltre che chiare nelle loro caratteristiche. I ricordi rendono tutto più bello, e questo lo sappiamo, ma ritrovare l’unità Tanya di Red Alert e scoprire quante soddisfazioni ci aveva dato in passato nonostante fosse solo un ammasso di pixel smuoverà anche il giocatore più burbero.

Per vedere quante cose sono migliorate nei due giochi bisogna giocarci un bel po’, ma se volete un veloce confronto, potrete vedere gli extra che si sbloccano alla fine delle varie missioni, con dietro le quinte e filmati affiancati che mostrano la vecchai risoluzione e quella attuale. Per onore di cronaca anche quelli attuali sono un bel po’ sgranati, visibili sia in quelli con gli attori in carne ed ossa, sia in quelli in CGI che sono rimasti “d’epoca”, ma il lavoro svolto per limare i pixel è comunque buono e graditissimo. Anche le animazioni delle varie unità sono aumentate, con soldati che talvolta li vediamo fumare o fare flessioni. Carri armati e APC sono sicuramente più statitici, ma il loro livello di dettaglio li rende riconoscibili sul campo ma anche nelle memorie de giocatori. Stessa cosa le strutture, sempre familiari ma decisamente migliorate e le mappe, vecchio stile ma belle da esplorare nonostante ogni tante qualche unità si perda nel fare giri incomprensibili, finendo spesso tra le grinfie del nemico.

Sulla grafica non si poteva fare di meglio, volendo mantenere l’aura magica di quegli anni, ma i giochi come sono? D’altronde ormai abiamo giocato ad u sacco di RTS moderni e pensare di rigiocare due titoli degli anni ’90 potrebbe sembrare fuori tempo massimo. A parere di chi scrive sia Command & Conquer che Red Alert sono rimasti dei grandissimi titoli, ma per venire incontro al diverso modo di giocare odierno si è pensato di permettere l’attivazione di funzioni che modernizzino queste due uscite. Dal menu raggiungibile tramite il tasto Esc si arriva subito ad una doppia colonna in cui si scegliere tra la modalità Legacy e quella Moderna, con una serie di opzioni che possono comunque essere selezionate singolarmente, così da scegliere un’opzione dell’una e una dell’altra. Se per esempio volete usare la possibilità di mettere in coda di creazione più unità, ma preferite gestire selezione e azione delle vostre truppe con il solo tasto sinistro, potrete farlo. C’è l’opzione per far scorrere lo schermo premendo un tasto, si può scegliere di visualizzare le barre delle energie di tutte le unità o solo di quelle danneggiate, così come mostrare le risorse rimaste solo dopo averle selezionate… A ciò si aggiungono livelli di difficoltà selezionabili per l’originale C&C e un sacco di accorgimenti (vedi la barra laterale ripensata per la gestione della base) che rendono effettivamente più piacevole (ri)giocare con questi due classici.

Un altro grande motivo per preferire questa collection rispetto ai titoli originali sta nella mole di contenuti che comprende: intanto questa versione è assolutamente compatibile con la valanga di mod presenti per gli originali, ma ha dalla sua anche tutto quello che fu rilasciato a suo tempo nelle varie versioni, comprese missioni esclusive uscite solo su console e tutte le espansioni uscite per C&C Tiberian Dawn e Red Alert, che portano con sé più di 50 ulteriori missioni, per un totale che supera le 100 unità. Se poi siete amanti del multiplayer apprezzerete il modo in cui è stato revisionato e potenziato questo elemento, garantendo partite anche private per fronteggiare i vostri amici. Infine bisogna ricordare il comparto audio: oltre ad aver rimasterizzato e ripulito tutto quello che viene pronunciato nei filmati e le battute delle varie truppe, il pezzo forte della serie è sempre stato identificato nelle musiche. Per l’occasione è stato chiamato il compositore originale Frank Klepacki che ha rimasterizzato un sacco di tracce e le ha inserite all’interno di un jukebox virtuale che ne comprende oltre 200! Le musiche possono poi essere filtrate per originali, remaster e bonus, oltre che per capitolo, permettendo anche di inserire quelle di C&C in Red Alert e viceversa. In diverse occasioni ci sono più versioni, vedi la celebre Hell March di Red Alert, ma il risultato è sempre eccellente. L’unica sbavatura, se vogliamo chiamarla così sta nel non aver tradotto almeno i testi in italiano, cosa che ci avrebbe finalmente portato questi due capitoli nella nostra lingua. Comunque non c’è da preoccuparsi perché i testi e quello che dobbiamo fare è sempre molto semplice e comprensibile, oggi come allora.

Command & Conquer Remastered Collection è un’operazione nostalgia riuscitissima, che dovrebbe essere presa come esempio da tutti quelli che vogliono riportare sotto i riflettori titoli del passato che meritano di essere conosciuti dal pubblico di oggi. Dietro all’ovvio potenziamento tecnico, apprezzabile nel saper migliorare senza cambiare l’originale, c’è un lavoro di miglioramento e di aggiornamento che ha coinvolto anche la community di appassionati e che ha condensato tutto quello che è mai stato rilasciato per questi due colossi del genere RTS in un unico pacchetto che, tra l’latro, costa appena 20 euro. È vero che la CGI è rimasta la stessa di un tempo, così come le missioni e la storia, ma poter rivivere su un PC moderno questi due grandissimi titoli è un piacere per chi li ha estratti a suo tempo dalle scatole di cartone, ma anche per chi può scoprire quanto sia esaltante, anche dopo 25 anni, seguire le vicende e le battaglie di GDI,/Nod e Alleati/Sovietici sul proprio schermo, un click alla volta.

Pro
  • – Due capitoli grandiosi (forse i migliori)
  • – Remaster strapiena di contenuti
  • – Tante modifiche alla giocabilità (anche disattivabili)
  • – Colonna sonora mai così ricca
  • – Multigiocatore potenziato
Contro
  • – Qualche unità ogni tanto prende strade tutte sue
  • – Manca un tutorial per i nuovi arrivati
  • – Niente italiano
  • – Potrebbe farvi sentire vecchi… ma anche orgogliosi!

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