Conan Unconquered – Recensione

Gli RTS (Real Time Strategy) sono uscite sempre più rare. Ormai il grande pubblico è più propenso a giocare uscite immediate e veloci, ma chi ha apprezzato alcuni classici del passato come Command & ConquerAge of MythologyWarcraft e Starcraft è sempre in attesa di qualche nuova uscita. L’occasione si è presentata recentemente con Conan Unconquered, uscita che tra gli sviluppatori conta anche alcuni ex Westwood Studios, la software house ormai sciolta che fa responsabile dei due ottimi Red Alert. Le carte sembravano tutte al loro posto ma, purtroppo, qualcosa è andato storto. Scopriamo insieme cosa.

Di solito è prassi parlarvi della trama ma, in questo caso, è più facile dirvi che una trama in realtà non c’è. Al suo posto c’è un fumetto digitale da sfogliare che guadagna un capitolo extra ogni volta che si supera un livello, ma il mondo in cui è inserita questa caratteristica è totalmente sballata. Senza pretendere cinematiche che possano mandare avanti una qualche storia, sarebbe stato utile uno slideshow che proponesse le tavole di ogni capitolo prima del livello stesso; così invece non è, e non è insolito iniziare a giocare per poi accorgersi solo dopo della presenza di questo fumetto digitale. Il secondo problema è che se quest’eventualità dovesse verificarsi, non aggiungerà davvero nulla a quello che avrete giocato, visto che tutto quello che dovrete fare dall’inizio alla fine sarà semplicemente difendere la vostra roccaforte dalle ondate che vi assaliranno.

Se sulla mancanza di una trama possiamo anche passarci sopra (seppur faccia male al cuore se si pensa a quanto poco è sfruttato il ricco mondo creato da Robert Ervin Howard), il problema più grande della produzione è la totale assenza di una qualsivoglia campagna degna di tale nome. In pratica avremo solo quelle che normalmente potremmo chiamare modalità secondarie: una cooperativa per due giocatori (ma per fortuna giocabile anche in singolo) e una schermaglia personalizzabile in vari aspetti.

Entrambe però devono sottostare ad un unico obiettivo che non cambia mai, in nessuna situazione: la difesa ad oltranza. In tutti e cinque i livelli di Conan Unconquered che potrete avviare, così come nella schermaglia personalizzabile, avrete una base da difendere con un esercito da creare mentre il tempo scorre e le orde nemiche si incamminano verso il palazzo che dovrete difendere a tutti i costi. L’inizio di ogni partita sarà scandito da specifiche manovre, tra la creazione di ulteriori truppe, così come il posizionamento di fabbricati che possano fornire cibo, legname e minerali. La raccolta è automatizzata e non richiede ulteriori unità in giro per la mappa, ma il guadagno piuttosto moderato renderà obbligatorio gestire le proprie risorse con attenzione, specie ai livelli di difficoltà più alti.

Con le truppe invece dovreste iniziare ad esplorare la mappa, perché se è vero che i nemici principali arrivano ad ondate, quando queste non sono attive potreste andare ad esplorare la mappa a caccia di risorse extra, imbattendovi comunque in creature neutrali che vi attaccheranno quando vi avvicinerete alle casse del tesoro che custodiscono. Le unità da creare vanno dai semplici guerrieri e lancieri fino a macchinari devastanti che però chiederanno di eseguire ricerche e creare palazzi specifici. In tutto questo ogni giocatore attivo avrà anche un eroe, ma la scelta è incredibilmente limitata. Conan e Valeria saranno gli unici due presenti nel pacchetto standard di 30 euro, mentre con quello da 40 euro, potrete contare anche su Kalanthes e Conan Re. A parte le differenze presenti ma tutt’altro che strabilianti (Conan è più forte, Valeria più veloce, etc), gli eroi come le truppe acquisiranno punti esperienza in ogni battaglia, così da poter ottenere abilità extra attive o passive con cui migliorare le possibilità di vittoria. Va inoltre menzionato che, continuando a giocare e assolvendo alcuni compiti in game, alcune truppe o fortificazioni aumenteranno permanentemente di livello, migliorando le proprie statistiche. Ciò dovrebbe spingere il giocatore a continuare ad avviare il gioco, ma con così pochi contenuti e con l’obbligo di dover sempre e comunque difendersi, la noia farà far capolino molto presto.

Insieme a questi errori probabilmente da imputare ad un budget tutt’altro che faraonico, Conan Unconquered pecca anche sul versante tecnico e della rifinitura. Il titolo è eccessivamente semplice nella messa in scena, riportando alla mente uscite dei primi anni 2000. Animazioni legnose e un colpo d’occhio poco attraente rischiano di confondere un qualsiasi acquirente che difficilmente si farà bastare un’uscita a prezzo pieno che fa tanto retrogame. Musiche poco interessanti, effetti sonori molto semplici e pochissime linee di dialogo quando si muove un’unità, stendono Conan anche su questo versante, rendendolo un titolo davvero troppo povero, su troppi versanti diversi. Sono presenti i sottotitoli in italiano nei menu, ma altre parti del testo, compreso il fumetto descritto a inizio articolo, rimangono in inglese.

In Conan Unconquered mancano principalmente i contenuti. Senza una campagna, con poche mappe e con appena due modalità quasi identiche in cui bisogna difendersi dalle orde in arrivo, il gioco di Petroglyph non riesce ad accontentare i neofiti che verrebbero già frenati dalla comparto tecnico, né gli esperti, che comunque ritornerebbero a giocare in fretta ad uscite già in loro possesso e sicuramente più ricche di contenuti, anche già con dieci anni sulle spalle. Consigliato solo agli irriducibili che vogliono provare un modo diverso di giocare gli RTS o a chi ama indiscriminatamente il mondo di Conan e vuole aiutarlo in difese ad oltranza.

Pro
  • – Un nuovo RTS è sempre benvenuto
  • – Diverse unità e strutture da gestire
  • – La co-op per due giocatori funziona bene
Contro
  • – Nessuna campagna
  • – L’unico obiettivo è la difesa
  • – Pochissime mappe ed eroi

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