Per molti anni oltre a Mario Kart c’era il buio. Il racing game Nintendo aveva un carisma difficile da replicare, fosse solo per via dei protagonisti al volante e per i molteplici e iconici mondi da cui si poteva pescare per far sgommare i giocatori. Poi, dopo il successo di Crash Bandicoot e dei suoi tre episodi originali, su PlayStation One arrivo Crash Team Racing che, non solo era l’occasione di giocare ad un Kart game sulla console Sony, ma era anche un titolo molto valido e, per certi versi, più tecnico dei Mario Kart lanciati verso il nuovo millennio. Amatissimo dai fan è stato chiesto a gran voce dopo il successo della collection che ha riportato i primi tre Crash Bandicoot sulle attuali console. Il risultato di queste richieste, a distanza di un anno, è il qui presente Crash Team Racing Nitro – Fueled, concentrato di nostalgia ma non solo.
Il menu iniziale di questo remake non lascia spazio a dubbi: i contenuti dell’originale sono tutti presenti, ma sono stati aggiunti anche piste, piloti e idee dai capitoli successivi, non celebrati quanto il capostipite ma perfetti per rimpinguarlo e renderlo la somma dei loro aspetti positivi. Le modalità vanno dalla sconclusionata Avventura fino ai Gran Premi più classici, con tanto di sfide in cui non serve tanto andare veloci, quanto essere letali con gli oggetti di cui entrerete in possesso. Le classiche arene per le battaglie sono numerose e ora, oltre a poter ospitare fino a quattro giocatori in locale, permettono sfide online prima impensabili. Non mancano nemmeno veloci fantasmi da battere nei time attack, con lo scopo di sbloccare personalizzazioni e piloti altrimenti bloccati in un menu che comunque vi dice sempre cosa fare, nel caso non bastino le monetine per effettuare un semplice acquisto. Tali monetine si guadagnano unicamente giocando, quindi niente microtransazioni ma solo tanto macrodivertimento. Inoltre va anche ricordato che sono già stati annunciati diversi contenuti extra in arrivo nel prossimo periodo e a titolo gratuito, confermando la volontà di Activision di rendere onore al gioco e al nome che porta.

Vi confesso che pur avendo apprezzato l’originale, all’epoca della sua uscita non sono riuscito a dedicargli il tempo che avrebbe meritato, colpevoli anche i momenti sempre più rarefatti in cui si riusciva a giocare con amici. Questo per dirvi che il mio impatto con Crash Team Racing Nitro – Fueled è stato abbastanza traumatico poiché ho iniziato a giocarlo come se avessi davanti un Mario Kart: l’approccio rilassato e divertito è quello giusto, ma alcuni accorgimenti sono stati necessari per capire dove stava la differenza sostanziale che mi ha inchiodato per diverse gare ai gradini più bassi del podio. Il primo consiglio che mi sento di dare a tutti, è quello di iniziare impostando la difficoltà a livello facile o al massimo medio, senza scomodare il difficile. Già così la sfida si fa tosta, con il livello più elevato che tende a diventare addirittura frustrante per via della casualità sempre presente nelle gare, le quali possono finire a scatafascio per colpa di un oggetto che ci colpisce sul più bello. Il secondo consiglio riguarda invece le meccaniche di gioco, nella fattispecie le derapate.

Siccome il loro utilizzo per ottenere turbo è molto diverso da un qualsiasi Mario Kart, fate un salto nel tutorial per imparare a padroneggiare quest’arte. A grandi linee comunque la derapata (che inizia premendo un dorsale) si può eseguire in curve sufficientemente ampie, ma per ottenere il turbo occorre premere l’altro dorsale quando la barra apposita è quasi al massimo o comunque le fiamme delle marmitte sono belle accese. Se ci riuscirete avrete un aumento della velocità che farà ripartire la barra (e le marmitte) per un secondo e anche terzo boost, obbligando però a mantenere una derapata che richiederà controsterzo e soprattutto una traiettoria ben studiata, pena il farvi chiudere troppo la curva o farvi uscire di pista, invalidando la velocità guadagnata e anzi penalizzandovi. Bisogna insomma conoscere il tracciato, i propri limiti e non bisogna essere ingordi di velocità se le condizioni non sembrano buone. Ecco perché vi dicevo che il gioco è più tecnico di molti Mario Kart.

La guida in Crash Team Racing Nitro – Fueled è rimasta piacevole e precisa come in passato, con un feedback che differisce da quanto realizzato circa vent’anni fa per pochissimi dettagli, senza per questo farlo sembrare vecchio o, peggio ancora, legnoso. Tutto è molto fluido e veloce con una trentina di piste che riprendono sia quelle originali, sia alcune di quelle più riuscite del suo seguito. La velocità, le deviazioni, la posizione degli oggetti o dei turbo, sono tutti elementi che concorrono a realizzare degli ottimi mondi in cui correre, specie per chi conosce bene la saga. La modalità storia sarà perfetta comunque per farvi fare un bel tour guidato dei contenuti, facendovi anche scegliere tra due possibili varianti: la prima è la sua versione revisionata Nitro – Fueled, con personaggi da selezionare tra una gara e l’altra e con un livello di difficoltà impostabile dal giocatore, mentre la seconda riprende al 100% la versione originale, limitando la scelta del pilota al solo Crash e mostrando una difficoltà progressiva. In entrambi i casi si guadagnano monete e ci si gode la storia buffa e fuori di testa, lasciando quindi a voi la scelta (nel mio caso ho preferito quella meno ingessata della versione Nitro – Fueled). I personaggi da sbloccare sono parecchi, così come le personalizzazioni del proprio kart. A differenza dei piloti che hanno caratteristiche proprie di velocità manovrabilità e accelerazione, le modifiche del mezzo sono unicamente estetiche, senza incidere ulteriormente sulla vostra guida in pista. Anche così è bello veder comparire nuovi oggetti dopo aver completato certe gare o comunque aver soddisfatto i requisiti sempre chiari che attivano lo sblocco, ma il fatto che non incidano sul mezzo un po’ dispiace.

Oltre a correre in Crash Team Racing Nitro – Fueled si combatte anche, con arene disegnate apposta per ospitare le classiche battaglie con gli oggetti, ma anche per nascondere cristalli da raccogliere entro un tempo limite. Non mancano poi modalità di gare in cui dovrete acciuffare le lettere C, T ed R mentre arrivate primi ed altre che assomigliano a classici time attack ma che includono casse da colpire per bloccare il cronometro per il numero di secondi riportati su di esse. Tutte variabili che, insieme all’Avventura, rendono il gioco lungo e appassionante anche per chi gioca per conto proprio. Chi invece vorrà sfidare altri giocatori potrà puntare sulla grande rete, scegliendo anche di creare lobby private in cui invitare gli amici lontani, oppure potrà optare per il mai troppo lodato split screen che può ospitare fino a quattro giocatori, riportandovi ai tempi in cui serviva ancora un multitap per collegare più di due controller. Si perderà qualcosa in termini di dettagli, ma la fluidità, specie sulle console mid-gen, rimane ottima.

Proprio la fluidità (che corre a 30 fps ma senza creare problemi) è uno degli ingredienti principali di questa uscita, ma sarebbe ingiusto non sottolineare il grande lavoro di Beenox nel ricreare le piste rese celebri da Naughty Dog in origine. Oltre all’ovvio aumento dei poligoni, ogni tracciato è stato arricchito di dettagli più o meno importanti che, messi insieme, rimandano un senso di novità anche a chi già conosceva le versioni originali. Si tratta di un lavoro certosino che colora gli spalti, rende più credibile una strada innevata e, in generale, ricrea un mondo adattandolo agli standard tecnologici attuali. La cosa più importante è che tutto questo avviene senza compromettere la fedeltà del materiale d’origine, che anzi viene preso e migliorato, rendendogli la giustizia che merita. Anche il comparto sonoro è stato arricchito, con musiche riorchestrate che comunque possono lasciare il campo libero alla vecchia colonna sonora selezionandola dal menu iniziale. Quello che invece è cambiato è il doppiaggio in italiano che è stato arricchito da nuovi commenti durante la gara ma che non può più vantare le voci ascoltate nella versione originale. I nuovi giocatori non se ne accorgeranno nemmeno perché il doppiaggio è di qualità, ma i fan storici dovranno rifarci l’orecchio.

Crash Team Racing Nitro – Fueled è il kart game che molti possessori di PlayStation 4 e Xbox One aspettavano. La ricchezza dei contenuti, ottimi anche per il giocatore singolo, va a nozze con una qualità generale di altissimo livello e con una quantità che, grazie a piste provenienti anche da Crash Nitro Kart e a futuri aggiornamenti gratuiti, si dimostra all’altezza delle aspettative. Chi acquisterà la versione PS4 avrà poi anche una pista extra e qualche skin retro per alcuni personaggi. Per chi invece possiede Nintendo Switch e molto probabilmente ha già Mario Kart 8 Deluxe, il discorso cambia leggermente: il titolo Nintendo a mio modo di vedere rimane ancora superiore su molti versanti, perdendo il confronto solo quando si tratta della modalità Avventura di cui è addirittura sprovvisto. Resta però il fatto che Crash Team Racing Nitro – Fueled si gioca in modo un po’ diverso e, visto anche il prezzo budget a cui è venduto, rimane consigliatissimo anche per i possessori dell’attuale Mario Kart, i quali potranno così giocare due eccellenti kart game anche in portabilità.
- – Crash Team Racing (e non solo) al suo meglio
- – Giocabilità eccellente
- – Tante modalità diverse
- – Personaggi e sbloccabili a volontà
- – Piste ricreate rispettando le originali
- – Multigiocatore anche in locale tramite split screen
- – Prezzo Budget
- – Futuri aggiornamenti gratuiti
- – Conoscere il mondo di Crash Bandicoot lo rende più godibile
- – Modifiche solo estetiche per le vetture
- – Doppiaggio rifatto (comunque con cura)

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