Crimson Dragon – Recensione

Cavalcare un drago e’ bello come una volta?

Uscito originariamente insieme ad Xbox One, Crimson Dragon prometteva ai giocatori di riportarli a cavallo di un drago come accadde con il mitico Panzer Dragon Orta, attraverso battaglie aree epiche e mozzafiato. Qualcosa non è andato come doveva e ora tutti possono constatarlo con mano grazie all’inserimento del gioco nella lista Games With Gold, rendendolo di fatto gratuito per tutti i possessori di abbonamento Xbox Live Gold.

Crimson Dragon è ambientato in un’ epoca futura non troppo lontana, dove l’umanità, fuggita dalla Terra a causa di un evento apocalittico, è riuscita a trasferirsi in un nuovo pianeta chiamato Draco. Qui la razza umana si trova ad affrontare una nuova minaccia rappresentata dal morbo della Scaglia Cremisi, una malattia che causa piaghe squamose che portano senza troppi complimenti alla morte. Alcuni uomini si riveleranno immuni e prenderanno il nome di “Cavalieri del Drago”, riuscendo a parlare ed a cavalcare queste creature. Noi impersoneremo una recluta dell’Ordine che ha l’obiettivo di limitare la diffusione della Scaglia Cremisi e di studiarne le cure. Nonostante l’incipit però non aspettatevi unatrama all’altezza delle aspettative poiché prestissimo diverrà monotona e poco interessante anche a causa di schermate spesso statiche che aggiungono poco alla storia rallentando tra l’altro il ritmo di uno sparatutto che invece dovrebbe apparire frenetico e adrenalinico.

Crimson Dragon inizia con un tutorial ben realizzato che ci mostra già la struttura del gioco. Il drago si muove su binari predefiniti, utilizzando la levetta analogica sinistra. Con i tasti dorsali RB e LB potremo effettuare uno scatto rispettivamente a destra e a sinistra, utile per schivare gli attacchi nemici mentre con il tasto LT passeremo dall’arma primaria a quella secondaria e viceversa. I primi problemi insorgono con la gestione della telecamera, tutt’ora che perfetta soprattutto quando ci si sposta ai margini dello schermo e l’inquadratura tende a coprire lo scenario impallandosi sul drago. Così facendo diventa difficile leggere bene la situazione e di conseguenza risulta problematico utilizzare la schivata in maniera efficace durante queste sezioni.

Con un gameplay che tende a punire il giocatore senza che questo possa fare granchè, i livelli di gioco non fanno nulla per rendere piacevole il proseguimento delle missioni, le quali risultano piuttosto ripetitive a causa di richieste non particolarmente entusiasmanti: raccogliere dispositivi, distruggere nemici o fare più danni possibili ad un Boss risulteranno poco interessanti anche se alla fine delle varie missioni ci saranno le classiche valutazioni che indicheranno com’è andata la nostra performance. Ottenere punteggi migliori permetterà anche di ottenere crediti per acquistare potenziamenti, rigeneratori o addirittura nuovi draghi. Inoltre potrete ottenere anche esperienza con cui far salire di livello il drago e migliorando le sue capacità. Nella vostra base potrete visitare anche il Giaciglio del Drago, un menu in cui acquistare ed equipaggiare abilità specifiche, fornirgli cibo per renderlo più potente o semplicemente leggere le caratteristiche dei draghi posseduti per scegliere il più adatto.

I nemici che incontreremo durante i vari livelli non sono poi molto diversificati, obbligandoci a scontrarvi spesso contro coleotteri, meduse e vermi giganti. La disposizione dei nemici è stata realizzata in modo intelligente, rendendo gli scontri piuttosto movimentati, anche se il problema dell’inquadratura già accennato in precedenza è sempre dietro l’angolo. Purtroppo la varietà scarsa e metodi di attacco già visti e rivisti da altre parti rendono il titolo poco vario anche da questo punto di vista. Le ambientazioni invece risultano leggerente più varie, tra canyon, oceani e grotte di ghiaccio, ma la loro esplorazione è comunque limitata e non ricordiamo passaggi memorabili o panorami mozzafiato che delizino la vista. Purtroppo questo problema deriva sia da un level design non particolarmente azzeccato, sia da un comparto tecnico che di next gen ha veramente poco. I modelli poligonali sono piuttosto semplici e le texture che li ricoprono non riescono a nascondere una povertà di fondo che segna anche questo versante della produzione. In ultima analisi si segnala la presenza di un comparto multigiocatore competitivo e coopertivo, ma in entrambe le occasioni abbiamo riscontrato server deserti  che di fatto ne hanno reso impossibile la fruizione e il conseguente test. che però Inoltre si può accedere al multiplayer competitivo caratterizzato da scontri tra draghi. In più sono disponibili diverse missioni da affrontare al massimo in tre giocatori. Il problema principale è che i server sono deserti e quindi, la maggior parte delle volte non si riesce a trovare giocatori con cui poter affrontare la modalità multiplayer.

L’erede spirituale di Panzer Dragon Orta non riesce in alcun modo a raggiungere i fasti del genitore. Purtroppo il gioco in esclusiva Xbox One si è dimostrato carente su quasi tutti i fronti, dalla gestione della telecamera ad una trama raccontata male, senza scomodare una gestione dei combattimenti discreta bene ma che a causa di missioni sempre uguali finirà per annoiarvi. Sorprende vedere che anche la componente grafica risulta decisamente sottotono, soprattutto per un titolo che avrebbe dovuto mostrare i muscoli dell’allora appena nata console Microsoft. Se volete comunque dargli una chance vi consigliamo di sbrigarvi poiché fino alla fine di ottobre il gioco è gratuito per tutti i possessori dell’abbonamento Xbox Live Gold.

Pro
  • – Comparto sonoro ottimo (presenta alcuni brani dello scorso Panzer Dragoon Orta)
  • – La disposizione dei nemici è realizzata con cura
  • – Ambientazioni discrete
Contro
  • – Giocabilità compromessa dalla telecamera
  • – Varietà dei nemici scarsa
  • – Missioni ripetitive
  • – Trama narrata in modo frettoloso e superficiale

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