Saltellando tra una linea temporale e un’altra… si compiono delle scelte.
Il Gioco di Ruolo nella sua accezione più classica sta avendo non poche difficoltà a farsi piacere dal pubblico più vasto di giocatori. La sola presenza dei turni nelle meccaniche del combat system spesso scoraggia i meno avvezzi, allontanando spesso grosse fette di mercato dalla possibilità di acquisto. Per questa ragione, anche le più grandi compagnie rappresentanti del genere come Square Enix stanno pian piano allontanando i loro titoli di punta come Final Fantasy dal gioco di ruolo nudo e crudo, optando per un’impronta decisamente più action, rapida nella risposta all’input e più facilmente digeribile al grande pubblico.
Questo cambio repentino di scelte da parte delle compagnie più grandi ha senza dubbio lasciato scoperta quella fetta di giocatori che aspettava con trepidazione il titolo successivo della propria serie ruolistica preferita, portandoli, scoraggiati, a navigare per altri lidi in cerca dello stesso feeling di gameplay. Tantissime sono le compagnie che hanno saputo offrire un nuovo punto di vista sul gioco di ruolo classico, talvolta perfino Square stessa ci ha riprovato con titoli di tutto rispetto, ma la realtà dei fatti è che il GDR, così come altri generi ormai “abbandonati” dalle compagnie più impegnate, stanno ritrovando il loro spazio grazie agli sviluppatori indipendenti, con budget decisamente più modesti, ma con molto più cuore e voglia di rischiare per farsi notare e ricordare. Questo è, molto probabilmente, il caso di Cris Tales, gioco annunciato all’E3 del 2019, che si è presentato con maestosità lo scorso 20 Luglio su tutte le console, Stadia e PC compresi.

La prima cosa che colpisce (a giusta ragione, aggiungeremmo) di Cris Tales è il ricercato comparto artistico in concomitanza al character design, che sembrano tracciare una perfetta linea di demarcazione tra l’animazione orientale e occidentale, mescolando i migliori elementi di entrambe. Le influenze sono tali da far sembrare il gioco un continuo webtoon della miglior specie in movimento, sia durante le cutscenes che durante il gameplay, controller alla mano.
E a proposito di gameplay, Cris Tales porta il giocatore a vivere nei panni di un’orfana di nome Crisbell che, mentre si prende cura di una rosa, si distrae momentaneamente e si fa rubare il fiore da una strana rana gialla che indossa una tuba di nome Matias. Un rapido giro nell’incantevole Narim ci accompagna come un tutorial e ci fa scoprire, lentamente ma con sicurezza, le varie caratteristiche del gioco e di come funziona l’esplorazione. Nonostante questo incipit sembri quanto di più ordinario si possa pensare in un gioco del genere, in realtà Cris Tales non inizia esattamente così, ma con una boss-fight che non introduce i personaggi e preferisce non spiegarci niente, se non il combat system nei suoi più semplici rudimenti.
La cosa strana è che questo combattimento viene presentato assolutamente in controtempo e senza motivo, dato che la meccanica principale del gioco, i Cristalli del Tempo, verrà spiegata al giocatore quando arriverà effettivamente a quella boss-fight durante la storia e dovrà sperimentare il combattimento in ogni sua fattezza. Insomma, crediamo che l’introduzione sarebbe stata molto più d’effetto se non ci fosse stata questa strana “finestra temporale” sulla boss-fight con mezze spiegazioni raffazzonate che avremmo comunque inevitabilmente dovuto affrontare di lì a poco.

Poco male comunque, perché questo strano incipit segna un problema radicato nella struttura portante del gioco, che non riesce comunque a minare o influenzare il divertimento del giocatore, ma anzi, dimostra semplicemente una genuina inesperienza del team di sviluppo che, personalmente, fa tenerezza e ci rende curiosi, invece che scoraggiarci, frustrarci o confonderci.
Tornando al gameplay, comunque, Cris Tales non fa sostanzialmente niente di diverso rispetto ad altri titoli dello stesso genere. È sempre un GDR a turni con abilità attive e passive, di danno e di supporto, che tende alla semplicità e all’accessibilità, chiaramente una mossa ponderata per interessare il maggior numero di giocatori possibile, compresi i meno esperti. Il punto in cui Cris Tales si differenzia, però, risiede proprio nella protagonista, Crisbell, che durante le prime ore di gioco diventa per caso una maga del tempo. Recuperando la rosa nella cattedrale di Narim, infatti, Crisbell entra in contatto con la maestosa vetrata che sembra raffigurare lei in tre momenti diversi della sua vita, ed è proprio in quell’istante che prende possesso di un potere che le permette, tramite l’uso di cristalli del tempo, di vedere contemporaneamente il passato e il futuro probabile, dipendente dalle nostre azioni.

Durante l’esplorazione sarà quasi sempre possibile vedere tutte e tre le versioni temporali della stessa zona, divise in terzi nella schermata, con il passato a sinistra del triangolo centrale, che mostra sempre Crisbell nel presente, e a destra il futuro probabile e dipendente dalle nostre scelte. La storia e le missioni secondarie richiederanno spesso al giocatore di viaggiare nel tempo per risolvere problemi e rendere il futuro più roseo con le proprie azioni, un po’ come ci hanno insegnato in passato titoli del calibro di Chrono Trigger.
Un esempio dimostrativo interessante della conseguenzialità delle azioni del giocatore può essere il violinista di Saint Clarity, che dopo un certo punto del gioco chiederà circa 1500 marbles, la valuta di questo mondo. Donargliele spetterà al giocatore, ma detterà anche le possibilità del ragazzo, dato che in assenza di donazioni il suo futuro sarà scritto in modo alternativo.
Se l’esplorazione mostra senz’altro una enorme versatilità e dà potere al giocatore con operazioni extra-temporali, il combat system riesce a restare interessante senza sfruttare meccaniche scontate. Certo, i personaggi controllabili in combattimento non brillano per originalità, almeno sulla carta, ma ciò che funziona davvero bene è la versatilità del sistema di combattimento. Partendo con ordine, le fortissime influenze della serie degli RPG di Mario non si fermano solo alla struttura tridimensionale degli ambienti con personaggi in due dimensioni, ma si applicano anche al modo in cui si combatte, con il medesimo sistema di attacco e difesa rinforzati basati sulla pressione del tasto di conferma al momento giusto. Fatta questa premessa, i cristalli del tempo aiutano il party a velocizzare il combattimento sfruttando le linee evolutive dei nemici. A età diverse degli avversari corrisponderanno forze e debolezze diverse, così come un attacco andato a segno nel presente potrà mostrare tutti i suoi effetti nel futuro. Un esempio che il gioco ci offre come tutorial è quello delle piante Yucandra del mago Willhelm, che nel presente applicano solo il malus veleno mentre, se usate in concomitanza al cristallo del futuro sui nemici a destra di Crisbell, danneggeranno l’avversario con tutto l’effetto della pianta.

L’uso dei cristalli è assolutamente strategico e stuzzica in maniera interessante la mente del giocatore, senza mai stressarlo e “allungare il brodo” del gioco con grinding inutile o difetti tipici dei GDR giapponesi più comuni. Altra meccanica degna di nota è la sincronizzazione delle mosse, che permette di fare due mosse nello stesso turno con due personaggi diversi con effetti di supporto o di danno, a patto che la barra di sincronizzazione sia completa.
Per il resto, comunque, Cris Tales resta un’esperienza che sfrutta con intelligenza le basi già consolidate dai giochi di ruolo giapponesi. Non ne stravolge la formula ma anzi, decide di costruire meccaniche interessanti e ben collaudate su un sistema già raffinato e perfezionato negli anni. Dove però Cris Tales arranca un po’, ci duole dirlo, è proprio la consecutio delle situazioni, che spesso ci lasciano con più domande che risposte per semplice inesperienza del team nello scrivere una sceneggiatura fluida abbastanza da aiutarci a riempire i piccoli buchi che si creano nella trama in maniera naturale, specie quando si tratta di incrociare linee temporali.
Ad aggiungersi e condire il già robustissimo character design, Cris Tales dispone di una discreta quantità di OST, tutte valide per creare atmosfera e memorabili, ma non adatte all’ascolto al di fuori dell’esperienza di gioco. Per quel che riguarda invece il doppiaggio, non abbiamo nulla di particolare da dire: le voci, seppur in inglese, sono piuttosto azzeccate, e la traduzione italiana dei sottotitoli e dei testi fa il suo dovere.

Cris Tales, nonostante i suoi piccoli difetti strutturali, resta un’esperienza davvero molto divertente, stuzzicante e interessante. Non cerca necessariamente di mettere il giocatore in difficoltà come han fatto in passato titoli più blasonati, ma anzi, cerca di tenerlo per mano senza imboccarlo, mostrandogli quanto siano ancora validi i GDR a turni, nonostante i numerosissimi anni sulle spalle. Un gioco sicuramente da provare, specie se avete un Xbox con il Game Pass attivo: in questo caso il gioco è disponibile per il download gratuito e una prova diventa quasi obbligatoria per gli appassionati di RPG a turni.
- – Direzione artistica e character design invidiabili
- – Gameplay stuzzicante e divertente
- – Esplorazione fresca e creativa
- – Segue con rispetto e amore le tracce storiche dei giochi di ruolo
- – Missioni secondarie divertenti e semplici
- – Qualche sbavatura nella sceneggiatura
- – Conseguenzialmente, i personaggi sono un po’ sconclusionati.

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