Darius Cozmic Collection Arcade – Recensione

Il ritorno dei coin-op con i pesci giganti!

Chi ha vissuto l’era della “sala giochi” sa perfettamente che accanto a picchiaduro, puzzle game e Dragon’s Lair, non potevano mancare gli sparatutto spaziali, ora chiamati amichevolmente “shmup”, abbreviazione di Shoot ‘m up. A volte la navicella viaggiava in verticale, altre volte in orizzontale, ma aveva sempre migliaia di nemici da distruggere e proiettili da evitare. I più famosi che vi tornaranno in mente saranno i classici Gradius di Konami e R-Type di Irem ma tra questi c’era anche Darius di Taito, forse meno celebre da noi per via di un cabinato che, in origine richiedeva addirittura tre schermi. Il titolo e i suoi seguiti sono poi arrivati anche su console attraverso diverse conversioni, ma oggi arriva su Nintendo Switch attraverso due raccolte chiamate Darius Cozmic Collection Arcade e Darius Cozmic Collection Console, rivelando già dal nome quali giochi contengono. In questo articolo vi parleremo della prima.

Prima di iniziare bisogna fare due precisazioni: la prima, probabilmente ovvia, è che queste due collection sono dedicate a tutti i giocatori di vecchia data che amano il genere o a chi vuole scoprirlo con titoli d’epoca ma sempre interessanti. La seconda precisazione riguarda invece la modalità di vendita di queste due collection qui in Occidente: quella che da noi arriva come Darius Cozmic Collection Arcade dedicata a tre titoli da sala giochi è quella che in Giappone rappresentava la versione “standard” di questa uscita, potendola definire come quella essenziale. L’edizione più ricca pubblicata in terra nipponica comprendeva anche Darius Cozmic Collection Console, comprendente ben sei giochi per un totale di nove versioni, ma questo faceva lievitare il costo. Qui in Europa i giochi sono stati divisi così che possiate acquistare quello che preferite, con la collection Arcade che costa circa 40 euro e quella Console che invece arriva fino a 55. Per avere la possibilità di giocare ad ogni uscita il costo sarà davvero notevole, senza dimenticare che è già stato annunciato l’arrivo in Giappone di una nuova collection chiamata Darius Cozmic Revelation che comprenderà titoli attesi e più recenti come G-Darius e Dariusburst.

Partiamo ora con l’analisi della Darius Cozmic Collection Arcade: questa contiene tre giochi, due dei quali presenti in ben tre versioni differenti. Abbiamo l’originale Darius che emula i tre schermi su cui era uscito, rendendo estremamente piccolo il gioco, specie se lo avviate su un Nintendo Switch in versione portatile. Per fortuna si scopre che nelle opzioni si può passare dalla modalità pixel perfect con cui si parte, a quella allungata che riempie tutto lo schermo (ma con il gioco che comunque rimane visibile su una striscia, con grosse bande sopra e sotto) e finendo con quella che “stretcha” lo schermo ma che deforma davvero troppo il gioco. Per il resto la versione classica si gioca con controlli piuttosto reattivi attraverso livelli che, sconfitto il boss, si diramano in due diversi percorsi che ci portano a stage differenti, un po’ come accadeva nell’immortale Out-Run. Quando si muore si perdono i power-up che vi sarete sudati, quindi può capitare che la prima morte vada a pregiudicare il resto della partita, specie se siete agli inizi. C’è un tasto per sparare i missili orizzontali e uno per sganciare bombe che cadono verso il basso, così come un pulsante che spara entrambi ma che ha una velocità di fuoco ridotta rendendolo meno utile di quanto si pensi. La difficoltà che si riscontra viene un po’ ribilanciata nelle due versioni denominate New e Extra, con quest’ultima che probabilmente si rivela la migliore su cui divertirsi.

Darius II, anch’esso presente in tre versioni, nasceva su un coin-op che riduceva gli schermi a due unità, rendendo già più semplice il porting sui nostri schermi moderni. Anche se la visuale risulta più chiara, il gioco è diventato più tosto, con un numero maggiore di nemici che vi sparano contro. Le versioni alternative stavolta sembrano assenti, ma in realtà quello che nell’elenco dei giochi viene chiamato Sagaia e che potrebbe essere scambiato per un titolo diverso, altri non è che la versione occidentale di Darius II. Anche in questo caso queste due uscite bilanciano un po’ la difficoltà e cambiano la grafica di alcuni livelli, ma il risultato non è che cambi in modo estremo. Infine arriviamo a Darius Gaiden, il titolo più riuscito di questa Collection ma anche quello più tosto in assoluto. Nell’originale c’era solo uno schermo, ma la resa grafica guadagna colori e situazioni grafiche originali e riuscite. Le bossfight sono davvero intense e tutto contribuisce a renderlo il titolo a cui probabilmente giocherete di più.

Per essere una collection, quello che si nota maggiormente è la mancanza di un qualsiasi extra “storico”; non ci sono immagini di repertorio, non ci sono progetti dei cabinati o storie da raccontare, ma solo i giochi. L’unica cosa effettivamente presente è una modalità “Allenamento” in cui potremo affrontare i livelli che desideriamo con la navetta potenziata al massimo, così da poter vedere anche stage a cui non riusciamo ad arrivare giocando normalmente. Purtroppo però questo è l’unico vero extra rintracciabile in una collection che avrebbe avuto sicuramente molto altro da raccontare. Il comparto tecnico è invece ottimo, con un’emulazione dei giochi davvero perfetta e senza alcun ritardo imputabile a questa versione. Grafica e musiche di un’altra epoca ci ricordano che le idee e le trovate originali sono senza tempo.

Darius Cozmic Collection Arcade è un’uscita che farà felici gli appassionati ma che difficilmente riuscirà a conquistare chi non aveva ancora avuto a che fare con i grossi pescioni che dovremo combattere. La presenza di soli tre titoli davvero diversi tra loro, la mancanza di un qualsiasi extra storico e il prezzo che non è certo adatto a quello che a conti fatti sono tre giochi arcade emulati, frenano inesorabilmente il pubblico di massa ma potrebbero comunque lasciare intatto l’entusiasmo verso i fan dal genere a cui questa uscita è dedicata. Se siete tra questi vi farà piacere sapere che c’è anche la possibilità di pubblicare online i propri punteggi su un ranking mondiale, alimentando la voglia di competere che è sempre stata parte di queste uscite, una volta padroneggiate le loro semplici ma profonde meccaniche.

Pro
  • – Il gameplay funziona ancora
  • – Versioni (anche) rifinite degli originali
  • – Il training mode permette di imparare a giocare
  • – Ancora bello da vedere e da ascoltare
Contro
  • – Nessun extra
  • – Difficile per chi si avvicina al genere
  • – Le versioni extra dei giochi cambiano poco
  • – Costo elevato

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