Destiny 2: Ombre dal Profondo – Recensione

La strada che Destiny ha percorso in questi anni è stata incredibile per molti versi. Ha ricevuto critiche per la sua ripetitività nelle attività proposte, talvolta ha fatto arrabbiare gli utenti affezionati cambiando le carte in tavola con dinamiche che rendevano vani i progressi fatti faticosamente in passato e talvolta ha creato espansioni con contenuti non proprio esaltanti. Se però Destiny è ancora vivo e vegeto, lo dobbiamo ad un universo affascinante, un gunplay d’eccezione e una serie di possibilità che uniscono single player, cooperativa e PvP sotto un unico tetto. Tutte queste queste caratteristiche più o meno gradite sono state riprese anche in Destiny 2: Ombre dal Profondo, la nuova espansione che apre il nuovo corso di Bungie dopo aver lasciato Activision ed essere diventata indipendente.

Per catturare subito i giocatori di vecchia data, Bungie sceglie di riportarli nell’ambientazione che in Destiny 2 era fino ad oggi la grande assente. Nell’anno che la vede tornare protagonista per via del 50esimo anniversario dal suo raggiungimento da parte dell’uomo, la Luna ritorna come terreno di scontro per i Guardiani. Quando arriveremo la troveremo parecchio cambiata ma anche arricchita ed ampliata da settori perduti e forzieri, così come da aree tutte nuove che ne amplificano la dimensione. Questa sensazione di “ritorno a casa” viene un po’ sminuita dal fatto che molte zone e anche qualche missione che ripercorre certi passaggi, vengono riproposte con modifiche minori che non riescono a mascherare un’operazione nostalgia che punta parecchia sul rinnovare zone conosciute e ampiamente esplorate, senza però riuscirci del tutto. A ciò si aggiunge una storia che mette in scena la comparsa degli incubi, ossia nemici particolarmente potenti che vedono nei loro boss il ritorno di alcuni nemici storici come Crota e Omnigul. Gli scontri non sono ovviamente identici, né nelle stesse location degli originali, però così qui salta all’occhio un riciclo che non si può più nascondere. Infine, sempre parlando della storia, bisogna ricordare che al momento in cui scrivo, a circa due settimane dal lancio, la trama è ben lontana dalla sua conclusione. Bungie ha infatti scelto di portare avanti gli avvenimenti di Destiny 2: Ombre dal Profondo attraverso più aggiornamenti. Non stupitevi se quindi, dopo aver visto il filmato “finale” non ci avrete capito nulla o comunque avrete ancora una marea di domande per la testa.

Per quanto riguarda i contenuti, questa nuova espansione annuale non è ricca come le precedenti. La storia è – per adesso – più breve, intervallata da missioni principali piacevoli e che coinvolgono anche le nuove attività come gli assalti, ma anche allungata con sezioni esplorative che lasciano il giocatore un po’ allo sbando, dovendo controllare le imprese e “purificando” manufatti con azioni che francamente funzionerebbero come taglie ma molto meno come dinamiche per proseguire. La scalata verso il soft level cap di 900 si articola premiando il giocatore con ricompense equilibrate, mentre per raggiungere il vero level cap attuale di 960 dovrete obbligatoriamente gettarvi nelle attività più impegnative come i due divertenti assalti ma anche l’incursione che ci riporta nel Giardino Nero, chiedendoci di collaborare e di agire come una squadra. Squadra che però, lo ricordiamo nell’incursione dovrete assemblare manualmente poiché non è presente il matchmaking: o trovate altri cinque giocatori tramite forum, gruppi o quant’altro, oppure la partecipazione a questa importante attività resterà fuori dalla vostra portata.

Ci sono poi le Offensive Vex che partono come “semplici” battaglie ma che possono diventare attività a sei giocatori con matchmaking, per combattere contro grandi gruppi di nemici, con Guardiaporta e boss finale. Tra le nuove introduzioni ci sono anche le cacce all’Incubo, mini assalti che ci riportano a combattere contro potenti avversari provenienti dal passato. Giocando sbloccherete anche la possibilità di selezionare tra quattro livelli di difficoltà per molte attività, attivando più o meno malus che ricordano le ultime meccaniche di Gears 5 o i teschi nel buon vecchio Halo, con il grado massimo che richiede personaggi portati al massimo o quasi. Ovviamente le ricompense saranno maggiori al crescere della difficoltà, però dovrete essere molto costanti per avere la possibilità di superarle. Infine vi segnalo che per permettere a tutti di giocare i nuovi contenuti, qualsiasi Guardiano creato in passato con il livello di Luce inferiore a 750, sarà alzato fino a quella soglia, che diventerà quindi la base di partenza anche per i personaggi creati ex novo. Sappiate inoltre che se avevate delle missioni in sospeso di campagne precedenti, queste verranno congelate fintanto che non avrete superato la storia di Ombre dal Profondo, che risulterà quindi l’unica percorribile all’inizio.

L’incursione nel Giardino Nero e ben sviluppata, le attività appassionanti anche dopo alcuni completamenti e l’esplorazione della Luna sa come stupire, ma senza il concetto del bottino, è inutile dirvi che in tanti lascerebbero la presa in fretta. Invece questa nuova espansione riporta sotto i riflettori gli equipaggiamenti, con dinamiche che sembrano fatte apposta per i fanatici dei GDR veri e propri. Intanto i pezzi di armatura aggiungono ai tre parametri di questo secondo capitolo, anche i tre dell’originale Destiny, permettendo una scelta più oculata di una corazza o un casco rispetto all’altro. Poi le armi più rare hanno ora un sistema a livelli che, se potenziate, sbloccano degli slot in cui potrete inserire bonus extra, in cambio di lumen o di oggetti preziosi. Tutte cose che colpiranno positivamente gli appassionati ma che, a dire il vero, possono essere inizialmente ignorate da chi gioca a Destiny per sparare senza troppi pensieri. Finchè infatti non raggiungerete un livello di luce particolarmente importante, non servirà a nulla fare troppe strategie, visto che alla fine, equipaggiare l’oggetto con il maggior numero di punti luce è sempre la scelta migliore.

Per fortuna per farvi guadagnare oggetti e ricompense il gioco mette sul piatto molti modi, compreso il nuovo sistema stagionale che di fatto sostituisce i livelli e il guadagno di particelle di luce che si otteneva ad ogni “level up”. Con i Guardiani ormai dotati di tutte le abilità possibili e immaginabili (una cosa che si completava già nella storia standard del gioco base), si è pensato di inserire 100 step da scalare attraverso altrettanti level up, offrendo ad ogni passaggio una serie di premi più o meno importanti che rimarranno con voi anche alla fine della stagione. Sì perché dopo tre mesi la stagione in corso chiamata dell’intramontabile finirà e lascerà spazio ad una nuova stagione, con altre attività e altri 100 step da scalare. Inutile dirvi che se vi appassionerete alle attività di Destiny 2: Ombre dal Profondo, avrete sempre un obiettivo in vista da perseguire.

Tralasciando il PvP che non è cambiato in modo significativo e che ha aggiunto solo qualche buona mappa alla rotazione, va menzionato il gran lavoro svolto sul comparto grafico e sonoro. Anche se il gioco comincia ad avere alcuni anni sulle spalle, la direzione artistica è sempre di altissimo livello, dimostrando quanto quelli di Bungie siano abili nel portarci a zonzo per questo universo fantascientifico. Alcuni scorci, magari già visti ma opportunamente modificati della Luna, così come del misterioso Giardino Nero, sono davvero esaltanti e regalano un’epica molto forte per questo mondo così complesso e stratificato. A completare il quadro ci pensano musiche sempre molto ispirate che riescono a crescere nei momenti più intensi, accompagnando l’azione senza esserne mai vittime ma, anzi, spingendola e amplificandola. Buono anche stavolta il doppiaggio in italiano dei vari NPC, dello spettro e di chiunque entri in contatto con il nostro Guardiano.

Con la trasformazione di Destiny 2 in un free-to-play è facile consigliare Destiny 2: Ombre dal Profondo a chiunque abbia un minimo d’interesse nel genere, visti anche i tanti contenuti liberamente giocabili che si possono provare senza fare alcun acquisto. Il discorso si fa invece un po’ più complesso quando si tratta di consigliare l’acquisto di un’espansione come Ombre dal Profondo visto che… si deve ancora espandere. Con una storia che in pratica non finisce, chiedendoci di aspettare ancora un po’ per ricevere un nuovo update che la porti avanti (e non sappiamo se ciò avverrà mantenendo alta la qualità o perdendo colpi), quello che si compie pagando i circa 35 euro richiesti per questa nuova aggiunta all’universo di Destiny è un po’ un salto della fede. Alcune attività funzionano meglio di altre, le dinamiche GDR tornano di prepotenza ma solo quando sarete arrivati a potenziare molto il vostro Guardiano, mentre la ripetitività è sempre dietro l’angolo, anche se le imprese potrebbero diversificare il vostro giocato in base a quella che vorrete seguire al momento. Sicuramente lo consigliamo a chi si diverte ancora con questo universo, grazie anche al nuovo sistema di progressione, ora migliorato grazie ai “level up” stagionali, così come a chi può divertirsi insieme ad un gruppo affiatato. In solitaria funziona anche grazie alla possibilità di veder comparire altri giocatori nelle attività pubbliche, ma se siete nuovi e volete prendere le misure con quanto fatto da Bungie, iniziate tranquillamente con la versione gratuita Una nuova Luce. Noi fan comunque restiamo in attesa di sapere come si evolverà il gioco, tornando a parlarvene non appena ci saranno novità.

Nota bene: il voto che trovate qui sotto si riferisce ai contenuti presenti in Destiny 2: Ombre dal Profondo a due settimane abbondanti dall’uscita, un tempo brevissimo per un gioco che è in continuo divenire. Prendetelo quindi con le pinze perché mai come in questi casi è importante leggere tutto l’articolo per capire se l’espansione può fare per voi.

Pro
  • – La Luna ha sempre un suo fascino…
  • – Assalti e Incursione adrenalinici
  • – Bello il level up stagionale
  • – Caccia al bottino potenziata dai vecchi parametri
  • – Avrete sempre qualcosa da fare
  • – Versione free-to-play molto ricca
  • – Artisticamente è sempre ispiratissimo
Contro
  • – …anche se parzialmente riciclata
  • – Bisogna aspettare per sapere come finirà la vicenda degli Incubi
  • – Alcune fasi della trama allungate con riempitivi
  • – PvP non al centro dell’attenzione
  • – Ripetere attività fa parte del DNA del gioco

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