Devil May Cry 5 – Special Edition – Recensione

L’inferno su next-gen è ricco di stile!

Un anno e mezzo fa Dante arrivava su PlayStation 4, Xbox One e PC insieme al suo collega Nero e al nuovo e misterioso alleato V. Il quinto Devil May Cry è stato ben accolto dalla critica (qui la nostra recensione) ma dopo alcuni mesi ci si aspettava che arrivassero alcuni extra che potessero allungare la vita del gioco anche dopo la sua conclusione. Il combat system, diverso per tutti e tre i protagonisti era infatti uno spettacolo e poter sfoggiare combo a profusione era un piacere a cui non volevamo rinunciare. Capcom si dimostrò disponibile e rilasciò gratuitamente il Blood Palace in cui affrontare sfide su sfide eseguendo combo su combo. Mancava ancora qualcosa però… o meglio, qualcuno. Il suo nome era Vergil, il gemello del più famoso Dante, che comunque non aveva nulla da invidiare a quello spaccone di suo fratello. Ora, con l’arrivo della next-gen, anche Vergil è pronto a scendere in battaglia e per farlo salta a bordo di Devil May Cry 5 – Special Edition, versione arricchita e potenziata del gioco base con diversi accorgimenti graditissimi anche per i giocatori che già avevano giocato la versione standard.

Se avete già giocato il gioco originale spiace vedere che questa edizione non si collega ai salvataggi già effettuati, chiedendovi di fatto di partire dall’inizio e di rivivere interamente la storia. Per fortuna sarete liberi di scegliere se giocare l’avventura originale o se fare subito la conoscenza di Vergil. Se siete nuovi di Devil May Cry 5 e volete capire qualcosa della storia vi consigliamo caldamente di partire dall’avventura principale con Nero, V e Dante, visto che è l’unica che racconta in modo comprensibile la nuova minaccia a cui dovrammo far fronte i nostri. L’aggiunta di Vergil sul lato narrativo è infatti piuttosto pigra, con alcuni filmati inediti che dovrebbero regalarci un punto di vista alternativo sulla vicenda e che invece lasciano un po’ il tempo che trovano. Il limite sta nel fatto che Vergil affronterà esattamente gli stessi livelli visti del gioco base, rendendo complicata la sua effettiva presenza nella storia. Se ci fossero stati livelli inediti e comunque sezioni alternative, saremmo stati più felici, ma non credo che la narrazione sia stata tra le priorità di Capcom quando ha scelto di inserire questo nuovo personaggio.

Da giocare invece Vergil è uno spettacolo, facendosi quindi perdonare il suo raffazzonato ingresso nella vicenda. Il suo combat system, potenziabile e migliorabile con i globi rossi che si ottengono facendo fuori i nemici, è potente ed esaltante fin dall’inizio. Con tre armi da corpo a corpo intercambiabili con i dorsali avrete subito il controllo dell’azione, specie se avete continuato a divertirvi con il gameplay del gioco originale. Si salta, si schiva, si attacca dalla distanza con spade fantasma, si eseguono colpi di arti marziali potentissimi e si affettano demoni con devastanti assalta all’arma bianca. Inoltre Vergil ha dalla sua quello che il gico chiama trick e che in effetti è una sorta di teletrasporto da eseguire per spuntare davanti al naso del povero demone per poterlo colpire come se non ci fosse un domani. I trick tra l’altro servono anche per potenziare i colpi ed eseguirli in sequenza renderà sempre più potente e devastante il fratello di Dante. Poi ci sono anche vari poteri del Devil Trigger da scatenare, da un clone che attacca insieme a voi (potete anche scegliere al sua velocità con la croce direzionale), fino alla trasformazione di Vergil in demone con ovvio potenziamento dei colpi e alcune mosse esclusive. Inoltre per le situazioni estreme potrete anche chiedere l’intervento di V che vi restituirà tutte le energie.

Rigiocare tutto il gioco base con Vergil può essere molto diverso grazie alle sue abilità, ma ci sono ulteriori modifiche che potrete apportare per diversificare la vostra esperienza. La prima che mi viene in mente è il nuovo livello di difficoltà chiamato Il mitico cavaliere oscuro. Selezionabile fin dal primo avvio, questa difficoltà non fa altro che aumentare a dismisura il numero di avversari durante gli incontri. Talvolta poi arriveranno anche combinazioni di nemici inedite e problematiche per tutti quelli in cerca di sfide, ma il loro numero e l’effetto delle vostre combo su di essi possono essere gestiti unicamente da una console next-gen come PlayStation 5 e Xbox Series X. Non vi basta ancora? Allora potreste attivare la modalità Turbo che velocizza l’azione di 1,2 volte. Sembra poco, ma vi assicuro che non lo è affatto, e gli scontri in cui il tempismo la fa da padrone saranno molto più complessi ma anche esaltanti. Se poi volete esagerare potete scegliere anche il frame rate elevato, che spinge la fluidità del gioco a 120 frame per secondo per un aggiornamento a schermo mai visto su console e che comunque richiede uno schermo che supporti l’HDMI 2.1 e relativo cavo.

Se invece siete dei fanatici della qualità grafica potete scegliere di attivare le funzionalità del ray-tracing che dona al gioco una bellezza superiore con riflessi e giochi di luce favolosi. Il prezzo di questa implementazione sta tutto nell’impossibilità di attivare le tre opzioni descritte poco fa: chi vuole il ray-tracing non può attivare la difficoltà Il mitico cavaliere oscuro, non può usare il Turbo e non può accedere al frame-rate elevato. Inoltre deve “accontentarsi” di 30 fps in 4K, ma può comunqeu raggiungere i 60 fps in Full HD. Di sicuro è da provare, ma francamente, in Devil May Cry, è la fluidità dell’azione a rendere bellissimo il gioco, quindi il mio consiglio è di fare a meno di questa qualità grafica extra per godervi ogni combattimento con tutti i frame possibili.

Devil May Cry 5 – Special Edition è una riedizione di un titolo di un anno e mezzo fa, ma comprensivo di parecchie aggiunte che possono renderlo davvero interessante anche per chi ha già giocato l’originale. Il prezzo ridotto che lo porta a circa 40 euro è un ulteriore incentivo per i vecchi fan che potrebbero concedersi un ulteriore giro grazie ad aggiunte che possono renderlo molto diverso dall’esperienza originale grazie al numero maggiore di nemici, al Turbo e alla presenza di Vergil. Chi invece si fosse perso il gioco base, non troverà momento migliore per rimediare e scoprire un gioco incredibilmente esagerato e orgoglioso di esserlo.

Pro
  • – Devil May Cry 5 torna rinnovato
  • – Vergil è una grande aggiunta al roster
  • – Modificatori significativi
  • – Prezzo ridotto a 40 euro
Contro
  • – La narrativa è rimasta quella che potreste già conoscere…
  • – … e l’integrazione di Virgil è piuttosto pigra
  • – Non supporta i salvataggi dal gioco base
  • – Il ray-tracing è un po’ limitante

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