DIRT 5 – Recensione

Le corse arcade di una volta… oggi!

I primi due DIRT portavano con sé il nome del mitico pilota scozzese Colin Mc Rae, ma erano profondamente diversi. Dove il primo cercava di simulare il mondo del Rally, il secondo era molto più vicino a quello dello spettacolo puro, con arene artificiali e corse con più piloti che poco avevano a che fare con la natura incontaminata e la corsa solitaria. Con lo spin-off DIRT Rally che si occupa della parte più simulativa, DIRT abbandona le dinamiche procedurali del quarto capitolo e crea DIRT 5 puntando tutto sull’adrenalina e sullo show per creare un grande palcoscenico dall’anima arcade.

La nuova uscita di Codemasters grida adrenalina fin dal video iniziale, mostrando corse e competizioni che prevedono tracciati fuoristrada intorno al mondo. Le modalità presenti sono un bel po’, dandovi la possibilità di partecipare a gare da personalizzare nel luogo che volete tra circa 70 tracciati (comprese le versioni al contrario), nel tempo atmosferico, nell’ora del giorno, nel numero di avversari, nella loro abilità e in un numero di giri che può raggiungere le 50 unità. Una delle caratteristiche che farà felici molti piloti virtuali sarà la presenza dell’amato split screen per due giocatori su PS4 e Xbox One che raggiunge i quattro giocatori per chi ha la fortuna di giocarlo su una console next-gen come PS5 e Xbox Series X/S. Speriamo che con questa nuova generazione questa modalità da divano faccia il suo ritorno anche in altri racing game, ma intanto, DIRT 5 fa la sua parte.
Ovviamente non mancano gare online che propongono corse classiche, così come modalità più fantasiose denominate Party. C’è spazio anche per la modalità Playground che ci permette di correre su arene create dagli altri giocatori o di crearne di nostre. Le arene non sono vere e proprie piste naturali, ma si possono creare tracciati di vario genere che sapranno continuare ad offrire contenuti anche quando avrete completato ogni evento principale della carriera, modalità che abbraccia completamente la filosofia arcade alla base del titolo.

La modalità principale di DIRT 5 è una carriera molto diversa da quelle che si trovano in altri titoli simili. Non c’è una scuderia da creare, tecnici da assumere, punti progetto da investire sull’auto o tutte quelle dinamiche che da qualche anno la stessa Codemasters ha inserito nei suoi giochi. Si tratta di procedere semplicemente attraverso un sistema ad albero che sblocca via via nuove sfide, fino al passaggio di categoria. Ogni sfida ha tre obiettivi di gara che variano ogni volta per permettervi di ottenere sempre nuovi punti con cui far crescere la vostra reputazione con lo sponsor che avrete selezionato. Le più importanti per proseguire sono però le medaglie che otterrete con i vari piazzamenti, utili per sbloccare i capitoli successivi che aggiungono sempre più pepe alle competizioni. Le gare a cui partecipare sono oltre 120 e sono state diversificate in modo da apparirvi sempre fresche e stimolanti: ci sono corse con auto da rally da percorrere da punto a punto, altre chiuse in arene, eventi gymkhana in cui eseguire trick a base di salti, testacoda, derapate e distruzione di bersagli, corse sul ghiaccio, ovali sterrati e anche eventi path finder in solitaria, con buggy che affrontano terreni incredibilmente accidentati mentre si lotta contro il tempo.

La varietà dei tracciati è assicurata, con un sacco di località sparse per il mondo su cui Codemasters si è sbizzarrita creando tracciati articolati e sembra ben coreografati. Si vede che il level design delle piste è stato studiato a tavolino, e non solo per quanto riguardo la strada da percorrere. Anche se, per esempio, la gara punto a punto dura tre minuti, è bello vedere che il sole tramonta, la notte fa capolino e mentre si arriva sulla sommità di una salita, nel cielo iniziano a brillare i fuochi artificiali. Ci si accorge che l’evoluzione della gara dipende dalla vostra corsa e la notte avanza man mano che vi avvicinate al traguardo, con eventi scenici scriptati che aspettano solo voi per essere innescati ma, considerando il lato spettacolare che DIRT 5 vuole offrire, questi trucchi sono davvero ben accetti e in più occasioni ci hanno portato alla mente anche il mitico SEGA Rally. Poi i tracciati sono spesso spettacolari per impatto scenico, e la presenza di pubblico, scintille, coriandoli ed effetti particellari sparsi, contribuiscono a rendere questa uscita una sorta di festa della velocità e dello sterrato. Quello che però rende le sfide appassionanti sono i piloti guidati dalla CPU. La carriera ha un livello di difficoltà progressivo che non può essere settato dal giocatore, ma offre sempre un livello di intensità adeguato che diventa forse eccessivo giusto nelle prove Sprint, gare in cui bisogna fare davvero tanto pratica prima di domare il mezzo che ci viene fornito. Nessuna paura però: anche se non riuscirete a vincere non rimarrete mai bloccati, potendo proseguire la carriera per poi tornare su quelle sfide quando vi sentirete pronti.

Quello che molti di voi si saranno chiesti arrivati a questo punto è come si guida in questo DIRT 5. La risposta breve è bene, quella più articolata prevede che si prenda in considerazione la sua semplificazione della fisica e il suo approccio in cui predominano le meccaniche arcade. Intanto va fatto notare che anche le facilitazioni alla guida presenti nel menu sono molto più limitate rispetto ad altre uscite: c’è solo l’aiuto alla frenata, l’ABS, il controllo dell’aderenza e la gestione della stabilità. Anche le auto non possono essere sottoposte a tuning, ma solo modificate nell’estetica, con un editor veloce e ben realizzato che però non cambia il comportamento delle vetture in pista. Anche le loro caratteristiche sono state sintetizzate con appena due parametri (prestazioni e manovrabilità) rivelati al giocatore tramite votazioni basate su lettere come C, B, A o S. Questa semplificazione enorme permette però di evidenziare in modo significativo le variazioni in pista delle vetture con parametri differenti. Fatte queste doverose premesse che limiteranno sicuramente l’interesse dei giocatori più tecnici, bisogna ammettere che quando si guida ci si diverte sempre: le vetture rispondono bene ai controlli, in alcune gare il freno può essere sostituito interamente dal pulsante del freno a mano e in generale ci si ritrova a correre in modo scanzonato, proprio come l’ambiente di gioco ci invoglia a fare. Il cambio di superficie stradale ha il suo impatto e si capisce chiaramente la differenza tra quando si guida sul ghiaccio e quando si morde l’asfalto, ma l’idea di avere davanti un discendente di SEGA Rally ci ha sfiorato più e più volte.

Giocato su PlayStation 4 e Xbox One, DIRT 5 fa comunque una bella figura. All’inizio si può scegliere se spingere sulla qualità grafica o sulla fluidità ma, anche dopo aver scelto questa seconda opzione (siamo in un racing game arcade, è praticamente obbligatorio!) la qualità grafica è rimasta comunque elevata. Qualche texture in lontananza guadagna effetti di luce mentre ci avviciniamo e in qualche occasione noterete un po’ di pop up, ma nel complesso non abbiamo mai riscontrato problemi concreti. Spesso i paesaggi da cartolina dominano la scena e se si aggiungono pozze d’acqua riflettenti ed effetti particellari come la pioggia o la neve, si completa un quadro che compie davvero benissimo il suo lavoro. Tutti questi ingredienti sono ulteriormente enfatizzati sulle due nuove console. Avendo avuto la fortuna di poter provare la versione per Xbox Series X, abbiamo notato una fluidità aumentata, caricamenti più rapidi e una modellazione poligonale delle vetture maggiore. Il salto di qualità si nota principalmente nella fluidità generale, specie in 4K, ma essendo un titolo cross-gen non si possono chiedere miracoli. Comunque se lo giocherete su una nuova console avrete modo di apprezzare ancora di più la parte tecnica di DIRT 5. I danni all’auto sono invece un po’ limitati, oltre che solo estetici, ma nell’insieme non ci si fa troppo caso. Le musiche sono parecchie e abbracciano diversi stili compresi l’elettronica e il punk rock, facendosi più potenti quando un avversario si avvicina e sparendo quasi completamente quando invece si scappa in solitaria. Buffa la presenza di alcuni famosi doppiatori inglesi come Nolan North e Troy Baker che vengono però sostituiti egregiamente dai doppiatori italiani, offrendoci informazioni e buffi siparietti tra una corsa e l’altra e mantenendo viva la magia del mondo di DIRT 5 anche quando non si preme sul gas.

Correre fuori strada non vuol dire necessariamente rally e DIRT 5 ce lo spiega in modo chiarissimo con questa sua nuova uscita. Non piacerà ai fanatici dei motori che vogliono potenziare auto, limare i centesimi sul giro o guidare vetture che si comportano in modo reale. Per quello ci sono già i due DIRT Rally. Stavolta il target è rappresentato da quei giocatori che vogliono correre senza dover pensare a quali ruote montare, quelli che le curve le affrontano quasi tutte con il freno a mano e quelli che il pedale dell’acceleratore lo tengono premuto dall’inizio alla fine. Poi anche loro avranno delle sorprese in particolari discipline, ma saranno le eccezioni che renderanno questo DIRT ancora più memorabile. Se amate lo spettacolo, vi piace saltare nelle pozzanghere, vi divertite a correre senza pensieri o vi manca lo spirito di SEGA Rally, qui vi divertirete di sicuro, sia con le nuove console, sia con quelle che vi stanno tenendo compagnia già da parecchi anni.

Pro
  • – Dichiaratamente arcade
  • – Ogni gara è spettacolare a modo suo
  • – Le auto sono tante e ben differenziate
  • – Oltre 70 tracciati curatissimi
  • – Carriera progressiva e godibile
  • – Split Screen
  • – Playground ed editor
  • – Tecnicamente valido anche su PS4 e XB1
Contro
  • – Per alcuni sarà troppo arcade
  • – Gare sprint molto difficili da gestire
  • – Alcune imperfezioni grafiche su console old gen

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