Donkey Kong Country: Tropical Freeze – Switch – Recensione

Nella lista di giochi per Nintendo Switch sono iniziati a comparire fin da subito alcuni titoli usciti su Wii U che erano rimasti un po’ schiacciati dalla scarsa popolarità di quella console. Cercando di ridare lustro ad alcuni di questi titoli passati un po’ in sordina, questo maggio 2018 vede l’arrivo della Definitive Edition di Hyrule Warriors e del qui presente Donkey Kong Country: Tropical Freeze. A differenza della versione onnicomprensiva del musou con protagonista Link e Zelda, il buon vecchio Donkey Kong propone un’uscita con gli stessi contenuti della sua controparte Wii U datata 2014, aggiungendo però una modalità più semplice attraverso il personaggio di Funky Kong. Vediamo se può bastare.

Il platform di Retro Studios ci mostra Donkey Kong e la sua cricca di amici e parenti alle prese con i Nevichinghi, una banda di pinguini che invade l’isola dello scimmione e la colpisce con una potente magia che congela ogni cosa. L’unico modo per portare tutto alla normalità sarà inseguirli attraverso sei diversi mondi e infine sconfiggerli a suon di salti in testa. Gli ingredienti per un platform Nintendo di ottima fattura si completano quando si scopre che Donkey si farà accompagnare da Diddy, Dixie e anche dal mitico Cranky Kong; tutti personaggi intercambiabili all’interno dei livelli che forniscono ulteriori energie e soprattutto nuove possibilità. Il team che si forma avrà varie caratteristiche, con Diddy che potrà fluttuare in aria per qualche istante grazie al suo jet-pack, Cranky che potrà rimbalzare sui pavimenti appuntiti grazie al suo bastone e Dixie che potrà guadagnare ulteriore altezza nel salto grazie alla sua coda usata come un’elica.

La particolarità dei vari protagonisti vi permetterà di scegliere quello a voi più consono durante i vari livelli (anche segreti) che dovrete superare per raggiungere il boss di ognuna delle sei aree. Le isole che costituiscono i mondi di questo platform sono tematiche, ma ogni livello ha qualcosa di unico da proporre. Il loro numero non proprio elevato ha comunque un buon tasso di rigiocabilità grazie ai collezionabili che potreste perdervi la prima volta che li attraversate: tra lettere K, O, N, G e tessere dei puzzle da scoprire in vari modi, avrete un bel da fare, specie perché più andrete avanti e più i livelli diventeranno complicati.

Dietro a questa ovvia affermazione, risiede una delle caratteristiche più importanti di Donkey Kong Country Tropical Freeze, ossia la difficoltà. Questo titolo è più breve di Super Mario Odyssey ma riuscire a superare alcuni livelli degli ultimi mondi (specie se volete afferrare collezionabili situati in luoghi pericolosi e difficili da raggiungere) è un’impresa per giocatori esperti e con un bel po’ di pazienza. Per cercare di ovviare a quello che alcuni potrebbero considerare un difetto, in questa versione Switch è stato introdotta la modalità Funky che vede protagonista quel tamarro di Funky Kong.

Già nel gioco originale erano presenti diversi oggetti utili per rendere meno difficoltosa l’avventura, ma con Funky Kong la cosa diventa sicuramente più abbordabile. Questo perché le caratteristiche di Dixie, Diddy e Cranky sono tutte concentrate in un unico personaggio: possiede il doppio salto per correggere la traiettoria in volo, può rotolare all’infinito, ha più energie e può atterrare sulle punte grazie alla sua tavola da surf. Tutto ciò rende il personaggio sbilanciato e senza i punti di debolezza che si riscontrano invece negli altri quattro compagni, ma diventa anche un alleato formidabile per tutti quei giocatori alle prime armi che avrebbero avuto difficoltà già dai primi livelli. E vista la qualità del titolo sarebbe stato un peccato renderlo poco accessibile ai neofiti visto che senza Funky tutte le idee e le variazioni di cui parlavo sarebbero state inaccessibili se non dopo ore e ore di frustranti tentativi che non tutti potrebbero sopportare.

Per i nuovi arrivati è quindi chiaro quanto Donkey Kong Country: Tropical Freeze sia un gioco da non lasciarsi sfuggire, ma per chi ha già giocato e finito il gioco originale? In questo caso il discorso si fa spinoso perché, oltre alla grande aggiunta della portabilità e alla possibilità di giocare in cooperativa con un amico seduto accanto tramite la solita condivisione dei due Joy-Con, non c’è nulla che possa giustificare un secondo acquisto, specie al prezzo pieno a cui il titolo è venduto. Il gioco è sempre bellissimo da vedere e da ascoltare, risultando chiaro e pulito anche sul piccolo schermo della console portatile, però la mancanza di un qualsiasi extra inedito per i veterani taglia fuori la fascia di fedelissimi che sarebbero potuti tornare nella giungla se solo ci fosse stata una modalità sfida o qualche livello non presente nell’originale. Così com’è Donkey Kong arriva su Switch con un titolo brillante che però punta tutto per migliorare l’accessibilità dell’uscita originale, senza preoccuparsi dei veterani che lo supportano da sempre. Speriamo quindi che questo sia solo un antipasto in attesa di una sua nuova e originale avventura.

Pro
  • – Gameplay ottimo
  • – Idee nuove ad ogni livello
  • – Funky Kong permette a tutti di divertirsi
  • – Eccellente in portabilità
Contro
  • – Più breve di altri platform
  • – Nessuna reale novità rispetto alla versione Wii U
  • – Prezzo pieno esagerato

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