DOOM Collection – Recensione

IDDQD e IDKFA… il fatto che ricordi ancora ora questi due codici da inserire in game tramite la tastiera mentre giocavo a DOOM e DOOM 2 dovrebbe darvi l’idea di quanto mi sia divertito con questi due capitoli negli anni ’90. Stiamo parlando di una serie a dir poco leggendaria capace di combattere senza paura con mostri sacri come Super Mario e vero portabandiera del gioco su PC nonostante i suoi successivi porting arrivati anche su console. E proprio riguardo questi porting, Bethesda, in occasione dei 25 anni di DOOM e dell’imminente, attesissimo e inedito DOOM Eternal, ha deciso di creare questa DOOM Collection e portare i primi tre storici capitoli sulle attuali console, tra Playstation 4, Xbox One e, soprattutto, Nintendo Switch che ci permetterà di combattere le armate infernali ovunque vorremo.

Con venticinque anni sulle spalle sarebbe lecito pensare che qualche nuova leva non sappia cos’è DOOM, ma visto il recente reboot e soprattutto visto che non c’è un singolo FPS che non si sia ispirato al capolavoro id Software, dovrebbe essere semplice immaginarlo: sparare a più non posso a tutto quello che si muove in livelli da affrontare in sequenza. Il fatto poi che i vostri bersagli siano demoni usciti dall’inferno ha agevolato la cattiveria generale, con il loro comportamento feroce ma anche con animazioni di morte dei “poveri” mostri che mostrano ben più del gore e dello splatter che andava di moda all’epoca. Aggiungete una colonna sonora heavy metal che pompa tuttora adrenalina e avrete un primo capitolo leggendario e una seconda uscita che lo perfezionava ulteriormente, aggiungendo armi e mostruosità e giocando ulteriormente con il level design. Per un po’ cercherete il pulsante del salto che non esiste o cercherete di alzare la mira, ma dopo esservi riabituati a questo ritorno alle origini, muoversi per i corridoi infestati da nemici mentre si esegue uno strafe laterale oggi molto più comodo, è davvero come tornare a casa. E non pensate che il gioco sia semplice perché oltre ai diversi livelli di difficoltà che rendono più letali i demoni, ci saranno anche tutti i capitoli dell’uscita originale, compresi i 9 livelli tutti nuovi dell’episodio Thy Flesh Consumed.

Se poi invece si parla di DOOM 2 potrete contare anche sull’espansione The Masters Levels, oltre a tutti i contenuti che hanno reso leggendaria questa nuova uscita. Qui fa il suo ingresso la mitica doppietta, così come una serie di nemici ancora più pericolosi e ancora più divertenti da spalmare sulle pareti. La grafica è molto simile a quanto visto nel primo capitolo originale, visto anche il suo rilascio ad appena un anno di distanza, ma le idee sono ancora freschissime e il level design sopraffino. Proprio a questa uscita si ispira il nuovo DOOM Eternal che riprende il concetto dei demoni arrivati sulla Terra già visto in questo capitolo di 25 anni fa.

Con DOOM 3 le cose sono un po’ diverse visto che il gioco vira dall’action puro e selvaggio dei primi due capitoli ad una sorta di survival horror più lento e compassato. Le armi ci sono tutte, compresa per fortuna la possibilità, introdotta dopo diverso tempo dall’uscita originale, di usare la torcia e la pistola contemporaneamente, ma il ritmo è totalmente differente, così come la grafica che ormai aveva fatto il salto e all’epoca dell’uscita originale spremeva al massimo anche gli hardware più performanti. Anche qui la presenza di ben due espansioni (The Resurrection of Evil e The Lost Missions) rendono completa e definitiva questa versione che però costa dieci euro rispetto ai 5+5 dei primi due DOOM. Il fatto di portare a casa il pacchetto completo dei DOOM “storici” con un totale di appena 20 euro dovrebbe rendere appetibile queste tre uscite a chiunque si consideri un amante degli FPS in generale, ma prima di portarsi a casa un qualsiasi titolo della DOOM Collection bisogna prendere in considerazione alcune limitazioni.

La più grande in assoluto riguarda l’impossibilità di giocare senza una connessione online. Questa caratteristica è stata inserita per guadagnare bonus e premi per DOOM Eternal, ma taglia le gambe in modo evidente alla versione Switch che quindi può essere utilizzata solo e soltanto con la console a portata di Wi-Fi. Questa situazione ha fatto arrabbiare un bel po’ di gente e Bethesda dovrebbe risolvere la situazione nel breve periodo, però intanto senza aver creato un proprio profilo sul sito Bethesda e senza internet, nessuno dei tre giochi si avvia. A confronto una velocità leggermente inferiore (ma solo su Switch e avvertibile però da chi ha giocato anche le altre versioni) e un comparto sonoro con qualche picco di troppo, non impattano minimamente sulla qualità delle conversioni. Se quindi il vostro desiderio è quello di giocare a DOOM in portabilità con Switch, vi consiglio di attendere l’arrivo della patch che sblocchi finalmente l’avvio offline, mentre se la cosa non vi interessa perché volete solo una scusa per giocare nuovamente a DOOM, il costo di 5 euro cadauno per i primi due capitoli e i 10 per il terzo, comprese le espansioni, sono davvero poca cosa per prepararsi al ritorno di questa leggenda del videogame.

Pro
  • – Tutti i DOOM sono ancora giocabilissimi
  • – Tanti livelli e, per i più navigati, tanti ricordi
  • – Le versioni presenti sono onnicomprensive di espansioni
  • – Prezzo irrisorio, specie per i primi due
  • – C’è anche lo split screen per spararsi tra amici
Contro
  • – L’obbligo di essere online è molto limitante su Switch
  • – Necessita un minimo di pratica per i giocatori moderni

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