Prendersi cura di un orto che cammina non è mai stato più impegnativo
Dalla semplice visione del trailer di lancio potreste già classificarlo come un semplicissimo action, ma vi sbagliereste alla grande. Si, è presente una parte d’azione dentro Drake Hollow, ma il cuore che hanno messo i ragazzi di The Molasses Flood dentro al loro prodotto è più basato su uno stile survival e tower defender, oltre alle carinissime rape che sono sicuro abbiano da subito attirato la vostra attenzione. Il titolo è stato mostrato in anteprima lo scorso 17 luglio, ma vede il suo ufficiale rilascio oggi, primo ottobre su Xbox e PC.
Drake Hollow è un survival dedicato ai più piccoli o comunque a chi non cerca una grande sfida, riuscendo a divertire nonostante un po’ di ripetitività

Drake Hollow si presenta con una trama un po’ nebuloso all’inizio, per poi sfociare in qualcosa di molto classico dal punto di vista narrativo, ma molto caratteristico per quanto riguarda lo stile grafico e alcuni personaggi. Al primo avvio veniamo catapultati direttamente nella creazione del personaggio, non così profonda da poter plasmare manualmente il volto del nostro alter ego, ma abbastanza ampia tra tipologie di viso, capelli e colori vari; interpreteremo un teenager quindi scordatevi già i tatuaggi in faccia, il trucco o le cicatrici, non sarebbero per nulla in linea con il titolo. A creazione terminata ci troviamo in un bosco appena fuori città, quando d’un tratto un corvo, per nulla comune, attira la nostra attenzione e addirittura ci rivolge la parola. Il dono della parola non è la sua unica peculiarità visto che questo pennuto porta un grosso orologio al collo e i suoi occhi sprizzano fiamme, ma nulla di cui preoccuparsi (!?!). Il volatile ci accompagna per un po’ rivelandoci che una sorta di altro mondo è in pericolo e che se non verrà salvato, di conseguenza anche il nostro sarà spacciato, supplicando quindi il nostro aiuto. Come ogni protagonista che si rispetti accogliamo la chiamata e veniamo a conoscenza che c’è una battagli in corso tra strane creature dai tratti palesemente malvagi e altre più piccole che richiedono il nostro aiuto. Facendo piazza pulita dei brutti ceffi facciamo conoscenza dei piccoli “Drakes” ovvero le celebri rape, vere protagoniste. Queste rappresentano la vera e propria fonte di magia di questo modo e alimentano il benessere dell’ecosistema; purtroppo, questi piccoletti hanno bisogno di un baby-sitter, noi per l’appunto. Da questo momento sarà nostro rigido dovere prenderci cura dei Drakes per tenerli vivi e in salute, un po’ come accade nella saga dei Pikmin.

Arrivati nel campo base ci vengono date molte istruzioni per quanto riguarda il crafting in particolare, aspetto fondamentale di Drake Hollow; alle nostre rape serve veramente di tutto, a partire da un posto in cui dormire e ovviamente del cibo. Da qui, infatti, parte la comune routine tipica di un survival: fare legna da alberi e cespugli e ottenere materiali per la costruzione di sistemi di sopravvivenza dedicati alle nostre Drakes. Ci verrà infatti fornito a schermo un semplice e chiarissimo indicatore che segnerà lo stato di benessere delle nostre creature per quanto riguarda cibo, acqua e benessere/divertimento. Per i primi due punti non credo servano molte spiegazioni e inizialmente potremo creare un calderone dove inserirvi le varie risorse commestibili che troveremo nel territorio così che i nostri protetti possano prendere quello che serve loro. Per quanto riguarda il terzo punto invece la questione è più specifica visto che i Drakes odiano stare fermi a fare nulla e abbiano bisogno di continui stimoli. Per questo è necessario creare dei giochi per loro, altrimenti potrebbero letteralmente “morire dalla noia”. Una volta imparate le basi inizia la routine nel cercare materiali, costruire nuove cose e far si che le rape non muoiano. Per la costruzione di nuovi oggetti possiamo trovare degli schemi da usare per sbloccare nuovi elementi, così da far crescere di livello il campo base, garantendo nuove costruzioni sempre più sofisticate.

Durante l’esplorazione ovviamente potremo imbatterci in vari pericoli, ma come avrete trovato materiali, troverete anche le armi, di tipo melee come mazze da hockey e remi, oppure a distanza come archi e lancia gavettoni. L’interna mappa è suddivisa in piccoli isolotti, ma invece di essere separati da semplice acqua è presente una sorta di foschia poco rassicurante; per oltrepassarla è necessario un piccolo strumento che si può creare dalla raccolta di determinati cristalli, questo ci garantirà circa una ventina di secondi di immortalità per oltrepassare la nebbia e raggiungere l’isola successiva che andrà poi disinfestata. Per aggiungere un po’ di comodità agli spostamenti, sono poi stati introdotti dei waypoint da creare per collegare vari punti della mappa senza dover sempre attraversare il mare di nebbia. Ultimo punto da tenere ben presente è il fattore “Raid”: ogni tanto, infatti, apparirà a schermo un timer che ci indicherà il tempo rimanente al prossimo attacco presso il nostro campo e sarà fondamentale raggiungerlo in tempo per difenderlo ed evitare disastri belli grossi.

Sostanzialmente tutte le varie azioni descritte verranno a ripetersi di volta in volta, ma le esigenze dei nostri Drakes andranno ad aumentare. C’è infatti da tener conto che i piccoli andando avanti cresceranno, diventando adolescenti e adulti, con più bisogni da soddisfare. Questa crescita però non provoca solo svantaggi visto che parlando con ogni rapa infatti potremo ottener dei buff vari alla nostra difesa, fortuna o attacco. Rimane comunque la possibilità di trovare ulteriori piccoli Drakes in giro per la mappa; quindi, la popolazione sarà sempre molo variegata. Parlando del combattimento anche qui non abbiamo nulla di troppo innovativo, potendoci limitare a semplici attacchi da mischia o a distanza; inoltre, la difficoltà non è per nulla alta con diversi nemici che possono andare al tappeto anche con un singolo colpo.
Anche per quanto riguarda il comparto tecnico ci troviamo davanti a qualcosa di molto semplice, con una grafica cartoon che può ricordare quella di Fortnite e dei buoni artwork che compaiono durante i vari dialoghi. Ovviamente il design dei Drakes avvalora tutto l’ambiente circostante con quegli esserini che sembrano essere usciti da un film Disney. Non ho potuto provare la modalità online avendo testato il gioco in anteprima, ma, come sempre accade, la cooperativa potrà giovare molto al titolo, limitando quel senso di ripetitività che invece si avverte dopo un po’, giocando da soli.
Concludendo posso dire che Drake Hollow è sicuramente un buon titolo, che non presente chissà quale grande idea innovativa, ma al contempo può piacere ai giocatori più giovani e a chi vuole un’avventura rilassata e colorata. Presenta quel velo di ripetitività molto comune nei più classici survival, e anche la trama sembra bruciarsi parecchio all’inizio lasciando poi il giocatore a svolgere le solite faccende, unite ad un po’ di sana esplorazione. Per gli amanti del genere è senza dubbio un prodotto valido, ancor di più giocato con amici, ma potrebbe risultare un azzardo per chi cerca una maggiore sfida e non mastica bene l’inglese, visto che il tiolo è sprovvisto dell’italiano. Una cosa però è certa, i Drakes sono una delle cose più tenere che abbia mai visto.
- – Semplice ma efficace
- – In co-op è anche meglio
- – Ma quanto sono belli i Drakes?
- – Abbastanza ripetitivo
- – Combattimento abbastanza facile
- – Assente l’italiano
