Triturare goblin è sicuramente più divertente in compagnia!
Alla semplice introduzione del termine Fantasy gli scenari che possono scaturire in mente sono molti, dai più classici film come può essere Il Signore degli Anelli, ai romanzi che possono aver spopolato in tutto il mondo, passando soprattutto per uno dei giochi di ruolo più famosi di sempre: Dungeons & Dragons. Proprio quest’ultimo soggetto sarà il punto di questa recensione, dato che il mondo di D&D si è prestato più volte alla sua interpretazione nel mondo dei videogiochi, per lo più grazie al produttore Wizards of the Coast che da sempre si è impegnato a trasformare il GDR cartaceo sotto forma digitale, cercando di agganciare un pubblico più ampio. A questo giro con Dungeons & Dragon: Dark Alliance si è voluto puntare su un titolo diverso dai precedenti, abbracciando un gameplay action con elementi di loot in stile Diablo-like; benvenuti quindi nelle terre innevate.
Wizards of the Coast torna a farci giocare a D&D, in una veste tutta nuova, tutta azione, ma non del tutto convincente

Parlando della narrazione del titolo, D&D: Dark Alliance a livello di trama si poggia su una delle storie più famose, con protagonisti altrettanto conosciuti nel franchise di questo mondo fantastico, nato ormai negli anni 80’ e che si è evoluto così tanto, che tenere a mente tutti gli scenari con annessi multiversi che si sono creati diventa veramente insostenibile a chi non è un fruitore costante. Per rendervela più semplice possibile, ci troviamo nel bel mezzo di una guerra scatenatasi dall’estrema voglia del possesso di un’antica reliquia dal potere quasi incontrastabile. Quest’ultima però è stata ridotta in diversi pezzi, sparsi nel regno e rubati da altrettanti popoli ostili; noi nei panni di uno dei quattro protagonisti saremo impegnati nel recupero di questo artefatto, cercando di riportare un equilibrio, per quanto precario, nel regno. Ovviamente, nel mezzo di queste vicende vengono inseriti disparati nomi di personaggi e luoghi che ripercorrono le principali storie narrate nei libri di D&D, con una creazione di cut scene animate veramente mozzafiato e dalla notevole cura nei dettagli. In aggiunta per dare più verve alla narrazione e far immergere i giocatori maggiormente nel titolo, come se stessero affrontando una sessione cartacea del gioco di ruolo, in diverse occasioni sarà presente una voce narrante delle nostre gesta, un po’ come se ci fosse un Dungeon Master a scandire i nostri passi nella missione. Tutto il doppiaggio è in lingua inglese, con la presenza di sottotitoli in italiano, così come i menu. La scelta ci è piaciuta perchè lasciare un titolo in lingua originale è sempre meglio che ripiegare su un doppiaggio mediocre a causa del contenimento dei costi di produzione di un gioco come questo che in fin dei conti non è certo un tripla A.

Scostandosi ora dal mero lato narrativo, che in fin dei conti rappresenta uno dei grandi punti di forza del titolo, se non il principale, entriamo a parlare del gameplay. Come citato precedentemente i protagonisti di Dark Alliance sono quattro e il giocatore potrà effettuare una scelta tra questi, anche se sarà possibile sempre cambiare avatar all’occorrenza, ma lasciando la progressione dei quattro separati, sia a livello di esperienza che di trama da seguire. Le quattro classi (guerriero, barbaro, arciere e ladro) sono ben diversificate e distinte per caratteristiche e stile di combattimento. Ognuno di questi è un vero e proprio personaggio del mondo di D&D presente nei libri originali con tanto di background e stile di combattimento ben precisato, oltretutto ogni PG presenta una classica scheda in stile GDR con i diversi attributi, abilità e talenti speciali. Tramite poi la progressione nella storia e nelle missioni, aumentando il livello del giocatore, sarà possibile spendere punti per incrementare i diversi attributi e sbloccare nuove abilità e talenti. Il team di sviluppo però, a differenza di altri titoli dello stesso universo come può esser Baldur’s Gates, ha voluto rendere Dark Alliance un titolo più action, con scontri dinamici e spettacolari; purtroppo, tecnicamente, questa ambizione fa acqua un po’ da tutte le parti. Sulla carta il combat system non è neanche male, con la possibilità di sferrare attacchi leggeri e pesanti, i quali uniti danno il via a diverse combo dinamiche; possiamo anche parare i contrattacchi nemici con un parry che rompe loro la guardia, ci sono abilità uniche e anche la possibilità di attaccare a distanza anche per chi non usa l’arciere. Insomma, all’inizio sembra andare tutto alla grande, ma una volta entrati in missione l’illusione scompare. Il problema principale che rende il gameplay poco funzionale è sostanzialmente l’IA dei nemici, spesso inermi e privi di reazione, capace di trasformare tutte le dinamiche degli scontri come un’insensata pressione di tasti verso dei manichini. Questo non coinvolge solo i bassi livelli di difficoltà, ma anche quelli superiori che quindi non migliorano la situazione. Inoltre, le hitbox sono mal calibrate e il sistema di target dei singoli nemici non è comodo da usare, dato il cambio di inquadratura che fa perdere del tutto il senso di profondità al giocatore. Abbiamo riscontrato inoltre anche diversi bug, alcuni anche gravi visto che hanno impedito di portare a termine una missione, obbligandomi a tornare nell’hub centrale e ricominciare da capo la missione.

Chiudendo un occhio (se non due) davanti a questi molteplici fattori debilitanti, il sistema di progressione delle missioni ha un funzionamento logico ben strutturato. Ogni missione presente è suddivisa in tre atti, con ambientazioni e nemici per lo più differenti, in aggiunta ognuno di essi può essere rigiocato con diversi livelli di difficoltà, aumentando il livello di sfida e rarità del bottino ottenibile. Una volta scesi sul campo di battaglia avremo un obiettivo principale che man mano si aggiornerà e alcuni secondari; avremo poi diverse orde di nemici a sbarrarci la strada ed una volta sconfitti si potrà decidere se riposare ad una sorta di falò per ripristinare punti vita e fiaschette, oppure ignorarlo per aumentare la rarità del bottino. Il level design in ogni caso è discretamente strutturato: di tanto in tanto nelle varie mappe possono comparire dei bivi, magari anche con piccoli puzzle ambientali che possono farci scoprire uno scrigno, ma in ogni caso torneremo sempre sulla strada principale, per triturare orde di nemici fin quando non arriveremo ad un boss di fine mappa (e anche qui la questione della IA non migliora più di tanto). Una nota di merito va assegnata, senza dubbio, al sistema di equipaggiamento, ben studiato con la consueta rarità di ogni pezzo, ma anche con l’aggiunta di un livello del pezzo di armatura, ma anche di un grado, due valori ben distinti che possono giocare un ruolo importante nelle diverse build, oltre ovviamente alle skills secondarie di ogni equipaggiamento.

Le aspettative verso Dungeons&Dragnons: Dark Alliance erano molte, date anche dalla grande promozione fatta tramite Xbox ed il suo inserimento al day one nel Xbox Game Pass, ma purtroppo non sono state soddisfatte a pieno. Questo non vuol dire che sia un gioco insufficiente, anzi rimane sicuramente divertente da giocare con amici, ma in solitudine può diventare alquanto ripetitivo e la mancanza di sfida, data dalla scarsa intelligenza dell’IA, non gioca affatto a suo favore. Possiamo giustificare parzialmente questi errori dal fatto che effettivamente è il primo titolo dedicato a D&D che si spinge verso questo stile più action, ma questo di certo non potrà colmare la delusione dopo le prime ore di gioco. Gli sviluppatori Tuque Games dovranno fare ancora un po’ di lavoro se vorranno brillare in futuro, ma ora come ora D&D: Dark Alliance rimane un titolo discreto, sicuramente divertente con amici, ma che lascia lo spazio che trova per quanto riguarda una sfida ben congegnata. Ai possessori di Xbox Game Pass consiglio, comunque, di provarlo in compagnia, in caso contrario, forse solo i veri appassionati potranno trovarlo soddisfacente, in particolare grazie alle sue ambientazioni, storia e citazioni varie all’originale mondo di D&D.
- – Ambientazioni fedeli al mondo di D&D
- – Cut Scene ben curate
- – Ampia disponibilità di equipaggiamento
- – Divertente in compagnia
- – IA assolutamente sotto tono e da rivedere
- – Presenza bug, alcuni davvero fastidiosi
- – Abbastanza ripetivo e senza sfida in solitaria
