Dynasty Warriors 9 – Recensione

La trasposizione videoludica definitiva del Romanzo dei Tre Regni?

Se si potesse accostare ad ogni termine del vocabolario un esempio in ambito videoludico, alla parola “nicchia” troveremmo sicuramente affiancato “Dynasty Warriors” con tanto di grassetto utile ad evidenziare tale ambivalenza. Partiamo da questo presupposto proprio perché quando si parla di un brand come quello sopracitato non possiamo non sottolinearne le evidenti sensazioni contrastanti per un genere (quello mosou appunto) tendenzialmente criticato e sviato in Occidente, ma che negli anni è sempre riuscito ad accaparrarsi una precisa fetta di utenza anche nel Bel Paese, soddisfatta dell’offerta per loro realizzata dagli sviluppatori. A tre anni ormai dall’uscita dell’ottavo capitolo in versione Empire, gli sviluppatori di Koei Tecmo tornano alla carica con Dynasty Warriors 9, decisi a portare novità sostanziali che sperano possano rilanciare il genere anche tra i più scettici senza però dimenticarsi del proprio fedelissimo pubblico.

Dynasty Warriors 9 porta interessanti implementazioni al brand, ma senza riuscire a compiere il salto di qualità che tutti speravamo

La storia ricalca la stessa già narrata nei precedenti capitoli del brand, legata alle gesta dei numerosi guerrieri della Cina Imperiale protagonisti del famoso Romanzo dei Tre Regni, ma cerca comunque di ampliarsi approfondendo in modo più o meno riuscito il rapporto tra determinati condottieri marcandone il più possibile alcuni tratti tipici caratteriali. L’obiettivo risulta in ottica generale discretamente centrato; nei 13 capitoli necessari al completamento della storia principale, con ogni generale tra i 90 a disposizione, ci si ritroverà a giocare un elevato numero di ore tra assedi, imboscate, ritirate strategiche, alleanze e tradimenti di ogni sorte. L’ascesa ed affermazione dei clan Shu, Wei e Wu in veri e propri regni viene trattata a 360° grazie anche a linee di dialogo finalmente sottotitolate in italiano che permettono di comprendere maggiormente anche diverse piccolezze per i giocatori che meno masticano l’inglese. Proprio su quest’ultimo aspetto però mi soffermo per dire quanto sovente, soprattutto in quest secondarie, lascino spazio a discussioni poco coinvolgenti e che avremo anzi voglia di saltare per continuare ad affettare qualsiasi cosa ci capiti a tiro.

Dal punto di vista del gameplay ci ritroviamo davanti ad un titolo mosou convinto nell’offrire un battle system già consolidato negli anni e che, fortunatamente, si arricchisce di interessanti e piccole novità per aprirsi ad un sostanziale rinnovamento e dimostrandosi ora più incline al genere open world. La Cina feudale del II secolo viene riproposta in questo Dynasty Warriors 9 come un’enorme mappa liberamente esplorabile e che permette sulla carta di dare un’interessante scossone alla varietà degli scontri: potremo decidere in che ordine svolgere determinate missioni, facendo diminuire il livello di difficoltà delle stesse attraverso il completamento di alcune quest secondarie utile a far volgere le sorti della battaglia dalla nostra parte; potremo personalizzare e potenziare il nostro eroe di turno attraverso un sistema di progressione legato ad abilità ed attività da svolgere e infine realizzare varie pozioni ed armi tramite l’implementazione di un classico sistema di crafting. Se tutto ciò sembra troppo bello per essere vero, non mi resta ahimè che darvi ragione ed affermare che le ottime premesse, inserito il disco di gioco, si scontrano però con la dura realtà. Il mondo di gioco risulta sì vasto, ma decisamente spoglio: nella maggior parte dei casi finiremo per usare il “viaggio rapido” nel punto più vicino al nostro prossimo obiettivo. Le quest risultano poi numerose, ma non vanno ad aumentare la varietà dell’offerta basata sul susseguirsi di centinaia e centinaia di scontri contro numerosissimi (ma non proprio intelligenti) nemici. Inoltre le attività legate alla caccia e pesca non riescono proprio a convincerci, il sistema di progressione e crafting risulta interessante, ma non viene saggiamente implementato dagli sviluppatori per incentivare il videogiocatore al suo stesso utilizzo. Insomma, siamo rimasti positivamente colpiti dall’abbandono dei “cunicoli” legati al binomio missione-battaglia tipico della serie a favore di un’interessante approccio open world, ma avremmo preferito proprio in quest’ottica anche una certa libertà dal punto di vista strategico legato alla disposizione delle truppe, ampliando ed ottimizzando quanto visto ed apprezzato proprio nel suo predecessore: scegliere un minimo in determinate situazione come schierare generali, unità e gestire determinati supporti avrebbe potuto dare quel tocco di effettiva varietà che sicuramente non sarebbe guastata.

Se sul versante dell’open world non siamo granchè convinti per i motivi sopracitati, su quello legato al combat system troviamo, oltre alle solite certezze, alcune interessanti implementazioni.  La formula di base, come detto, non cambia e ci ritroveremo a malmenare migliaia di nemici per il 90% inermi e che con difficoltà risponderanno istintivamente ai nostri colpi, ma chi apprezza i musou lo fa anche per questo; se è vero che il rischio legato alla ripetitività è sempre dietro l’angolo, rassicuriamo però che il numero di combo legato ad ogni eroe è stato sostanzialmente ampliato e migliorato per soddisfare ogni palato. Oltre alle classiche mosse finali, combinando i pulsanti con uno dei due dorsali possiamo aprire un nuovo ventaglio di 4 combo legate ad effetti quali lo stordimento o il danno elementale della nostra arma, tutte implementazioni che, assieme alla possibilità di contrattaccare legata ad istantanei quick-time-event, sicuramente non rendono più complessi gli scontri, ma aumentano decisamente la spettacolarità degli stessi.

Tecnicamente parlando, Dynasty Warriors 9 continua la tendenza negativa del brand che anzi sembra fare passi indietro rispetto all’ottavo capitolo. A livello di stabilità troviamo cali di frame rate fino a 20 fps in molteplici situazioni (non solo belliche) ed il paesaggio stesso risulta decisamente spoglio e privo di diversi dettagli; problemi di antialiasing e pop-up accompagneranno imperterriti l’intera avventura senza mai scomparire del tutto. Segnaliamo poi vari bug e compenetrazioni poligonali, ciclo giorno notte con cambiamenti atmosferici poco convincenti; se è vero da un lato che la saga non ha mai brillato dal punto di vista grafico, dall’altro ci aspettavamo una maggior cura ed attenzione sotto questo aspetto, soprattutto dopo i diversi annunci e le promesse degli sviluppatori. Fortunatamente qualche piccolo miglioramento c’è come nei dettagli di armature ed alcune espressività dei generali principali, ma niente che possa far gridare al miracolo, soprattutto considerando il peso del gioco di circa 50 GB. Piacevolmente sorpresi invece dal comparto sonoro ricco di arrangiamenti ad hoc tipici per ogni occasione.

Commento finale

Dynasty Warriors 9 poteva essere il capitolo destinato a segnare il salto di qualità definitivo per la serie, invece si ritrova a fare i conti con le conseguenze di un’errata implementazione e gestione di quei punti di forza che avrebbero dovuto permettere al titolo di essere riconosciuto come effettivo rilancio per il brand stesso. Koei Tecmo ha deciso, saggiamente, di portare una ventata di aria fresca attraverso un approccio open world che però non convince totalmente e, purtroppo, amplifica le sensazioni negative storiche legate alla sua creatura, ovvero ripetitività degli approcci ed un comparto tecnico decisamente scricchiolante sotto ogni punto di vista. Fortunatamente il titolo riesce comunque a divertire per un numero smodato di ore, continuando ad essere una scelta azzeccata e piacevole per ogni suo fan disposto a passare sopra ai soliti problemi anche stavolta; un discreto capitolo che riesce a migliorarsi sul lato del combat system grazie a piccole innovazioni mirate ad aumentare la spettacolarità degli scontri del periodo, sopperendo ad alcune dinamiche non totalmente amalgamate.

Pros
  • – Tantissimi personaggi da poter utilizzare
  • – Finalmente i sottotitoli in italiano
  • – Piccole migliorie per il combat system
Cons
  • – Approccio open world non completamente convincente
  • – Tecnicamente molto sottotono
  • – Evidenti cali di frame rate in molteplici situazioni
  • – La sensazione di ripetitività è sempre dietro l’angolo

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