La Formula 1 digitale che sognavamo
Il mondo della Formula 1 è finalmente partito anche quest’anno, seppur con un calendario limitato e stravolto. Con appena 10 gare, che tra l’altro vedono anche l’ingresso del Mugello, famoso per la MotoGP, Codemasters si è trovata in una situazione insolita, con macchine e dinamiche impossibili da aggiornare fin da subito per via della mancanza di riscontri pratici in pista. Eppure il suo F1 2020 sarà ricordato come il migliorcapitolo di questa generazione di console e ottimo punto di partenza per iniziare a pensare a come realizzare il primo capitolo della ormai imminente next gen.

Partendo dalle basi, F1 2020 ci presenta il campionato di Formula 1 così come sarebbe dovuto essere, con tutti i tracciati ufficiali pre COVID, più alcuni anche in forma “ridotta”, come per Silverstone e Suzuka, tutti i piloti e le scuderie. A questo si affianca il mondo della Formula 2, classe minore aggiornata alla stagione 2019 ma capace di offrire un sacco di soddisfazioni grazie a regole e weekend un po’ diversi dal Circus principale. Ultime ma non meno importanti una ventina di vetture storiche che vanno dalla fine degli anni 80 e arrivano fino al 2010, con omaggi ai grandi di sempre come McLaren, Mercedes e Ferrari. Purtroppo mancano i piloti storici, con alcuni omonimi in pista che però si limitano a proporre un cognome famoso e nulla più. Per chi sceglierà la versione dedicata al grande Michael Schumacher ci saranno poi vetture extra dedicate alla sua carriera e alcune componenti estetiche già sbloccate.

I contenuti potrebbero non sembrarvi molti, anche considerando che alcuni tracciati presenti nell’attuale calendario, come per esempio il già citato Mugello, non sono disponibili e potrebbero non esserlo in tempo per il 13 settembre, giorno in cui si svolgerà la gara. Sarebbe bello se venisse aggiunto il tracciato tramite aggiornamento gratuito ma per ora non si sa nulla. Quello che sappiamo è che il mondo della Formula 1 digitale non è mai stato così completo e ricco di modalità. Fin dal menu principale possiamo vedere opzioni multigiocatore di vario tipo, compreso il mai troppo lodato split screen in locale per due giocatori. Online potete entrare in una lega creata da altri o crearne una vostra (anche privata) inserendo orari in cui si svolgono le gare dirette, ma lasciando la libertà di affrontare prove libere e qualifiche in modalità asincrona, da svolgere nei giorni prima dell’inizio della gara. In futuro si attiverà la componente e-Sport con tanto di menu dedicato ma, è sempre un piacere constatare quanto lavoro Codemasters abbia svolto per rendere magnetico il single player.

Oltre alla prove a tempo, ai Gran Prix liberi e anche alla possibilità di creare un proprio campionato personalizzato, inserendo solo i tracciati che desiderate, ci sono campionati preimpostati e dedicati alla Formula 1 2020, alla Formula 2 2019 e alle auto classiche. Non manca poi la modalità Carriera Pilota che ci vedrà gareggiare iniziando nel modo che preferiamo, scegliendo se partire con un campionato F2 di appena tre gare, di sei o al completo con tutte e dodici le piste ufficiali. Se però vi sentite pronti potete anche partire direttamente dalla Formula 1 senza tanti complimenti. La Formula 2 vi propone dinamiche più semplici di gestione della carriera, inserendo però anche le differenti gare Featured Race e Sprint Race (la prima più lunga e con partenza in base alle qualifiche e la seconda più breve ma con i primi otto posti invertiti rispetto all’ordine di arrivo dalla gara precedente). L’esperienza che ne viene fuori è ottima e anche se la smania di partire subito in F1 è forte, vi consiglio di non sottovalutare questa classe per arrivarci preparati e concedervi il lusso di spegnere alcuni aiuti. Arrivati in Formula 1 ci saranno interviste con risposte multiple e possibilità di migliorare l’auto, ma vi risulterà tutto più riduttivo rispetto all’inedita modalità Carriera Scuderia.

Scelta questa nuova possibilità vi troverete subito in Formula 1, in una versione della Carriera Pilota ancora più ricca, con dinamiche manageriali aggiuntive che prevedono per esempio l’acquisto dei propulsori dalla case fornitrici come Honda, Renault, Mercedes e Ferrari, oltre all’ingaggio di un secondo pilota e alla gestione dei vari reparti. I soldi entreranno attraverso sponsor e ottimi risultati, ma usciranno anche per il mantenimento dell’azienda e dei dipendenti che avrete assunto, aggiungendo una parte gestionale che però non si mai fatica a seguire. Avrete obiettivi da raggiungere, rivalità e più in generale vi troverete a vivere i primi anni senza poter fare granché contro scuderie con molti più fondi e mezzi (sempre che non abbassiate eccessivamente il livello di difficoltà). Il punto è che va bene così anche se vi sembrerà strano non poter competere con le scuderie maggiori: iniziare a combattere nelle ultime file per poi farsi spazio pian piano verso le più prestigiose, è una grandissima soddisfazione che premia gli sforzi e la costanza, oltre a rispecchiare il grande lavoro necessario per ottenere quei risultati. Tornano gli alberi dei potenziamenti dell’auto da acquistare con i punti risorsa da guadagnare con test in sede ma soprattutto con quelli delle prove libere, che pur proponendoci le stesse dinamiche dell’anno scorso, continuano a funzionare e ad appassionare. Ci si sente insomma parte di questa grande federazione e se si ama questo mondo non c’è nulla di meglio.

Tutto ciò è molto bello, potreste dirmi, ma alla fine come si guida? La risposta breve è “davvero bene”. Quella più lunga ed articolata prende in considerazione molte variabili che comunque portano allo stesso risultato. Intanto bisogna capire se giocate con un controller o con un volante: nel primo caso avrete tutto sotto controllo grazie ad una mappatura dei tasti funzionale e comunque totalmente riconfigurabile. Potrete attivare il DRS, l’ERS o contattare i box per chiedere informazioni in qualsiasi momento. Potrete agire sull’erogazione della benzina per avere più potenza o per fare economia nel caso il carburante del momento non sia sufficiente per terminare la gara. Su Xbox One potete anche chiamare i box parlando tramite il kinect, se lo possedete. Nei racing game patisco un po’ il pad PS4 per via dei grilletti ridotti, ma se non avete problemi con altri titoli, non li avrete nemmeno con questo. Con il volante le cose cambiano ulteriormente in meglio: nel mio caso ho utilizzato un Logitech G920 collegato ad una Playseat, ho leggermente modificato la sensibilità de raggio di sterzata e del freno, avendo qualche difficoltà nell’assegnare il tasto del flashback perché non volevo rinunciare al DRS manuale e alla chiamata ai box. Per il resto il force feedback si è dimostrato eccellente anche al livello standard, facendomi sentire le curve, i cordoli e le slittate quando acceleravo troppo. La rigidità in frenata aumentava e più in generale si sentiva perfettamente la pista. Giocato così è un’esperienza memorabile, però anche con il controller funziona tutto come vorreste che funzionasse.

Le altre due grandi variabili da segnalare quando si parla di modello di guida sono la modalità Realistica che poi è quella di sempre, e la nuova modalità Sportiva, più adatta per i giocatori appena arrivati che preferiscono una guida maggiormente arcade. Le facilitazioni da selezionare sono numericamente meno rispetto alla personalizzazione della modalità Realistica, ma questo perché alcune di esse sono settate di default e non modificabili. In modalità sportiva per esempio l’auto è indistruttibile, il traction control cerca di non farvi scodare mai (ma è comunque possibile specie se si curva troppo su un cordolo o si accelera quando si sta ancora curvando) ed è possibile attivare anche un aiuto che guida quasi automaticamente l’auto, con frenata e sterzo assistito. Queste ultime due sono effettivamente un po’ troppo invasive, ma se lasciate il resto vi aspettano comunque corse adrenaliniche. Occhio però perché in questo modo la gestione dell’ERS, del DRS e dell’erogazione e gestione della benzina vengono gestiti automaticamente dalla CPU, lasciandovi il piacere di guidare ma togliendovi diverse dinamiche che poi dovrete imparare a gestire quando sceglierete il modello Realistico. Come ultima nota vi segnalo che il nome “realistico” non è da prendere alla lettera visto che da sempre la Formula 1 di Codemasters punta più sulla spettacolarità di questo sport rispetto all’accuratezza della fisica in pista, però va anche detto che spegnere ogni aiuto e accelerare al massimo è sempre una pessima idea, mantenendo così un equilibrio e una personalizzazione che fa divertire tutti senza evidenti compromessi.

Il comparto tecnico di F1 2020 è davvero uno spettacolo, con tracciati sempre più ricchi di dettagli e con una fluidità complessiva che, su Xbox One X, conferma i 60 frame per secondo e gestisce a meraviglia anche le sessioni in split screen. Vetture eccellenti e piloti riconoscibili popolano piste più aperte ed altre più chiuse come quella di Monaco, proiettandoci in abitacoli dettagliati e con volanti ufficiali. Le telecamere a disposizione sono parecchie, da quella che inquadra l’asfalto subito sotto l’alettone, fino ad una camera ad inseguimento che mostra tutta la vettura. In mezzo c’è ovviamente la visuale dall’abitacolo, con tanto di colonna HALO che si può rendere invisibile, ma quella secondo me più funzionale è chiamata Pod Tv, piazzata sopra al casco del pilota e in grado di farci sentire a bordo, senza però ostruire gran parte della visuale. Poi ovviamente la visuale del pilota è quella più immersiva e i professionisti useranno quella. Belli i menu e le strutture della Carriera Scuderia, così come emozionanti i replay che saranno anche rivedibili nell’area Cinema del menu principale. Giustamente le musiche sono poche, mentre i suoni delle vetture e della pista sono davvero eccellenti. Buono il doppiaggio dei box e dei quattro commentatori con due che aprono e chiudono la Formula 1 e altri due specifici della Formula 2.

Anche se la stagione originariamente pensata per F1 2020 non si è mai svolta, questa è sicuramente la migliore mai progettata per un gioco di Formula 1. I tanti tracciati dimostrano una fedeltà assoluta dovuta a limature quasi sempre invisibili ai più ma presenti (vero Suzuka?); la giocabilità è estrema con qualsiasi sistema di controllo e grazie alle due variabili più o meno fedeli alla realtà ma sempre emozionanti; infine l’aggiunta della modalità Carriera Scuderia, unita a quella Pilota garantiscono decine, se non centinaia di ore per qualsiasi appassionato, specie se deciderà di affrontare le sfide proposte e divise tra giornaliere, settimanali (ma dedicate solo a chi acquista un pass) e stagionali, opportunamente divise tra le tante modalità online e offline. Comunque vada sperare in un gioco di Formula 1 più completo era impossibile. Ora ci manca solo la pista del Mugello… poi non vediamo l’ora di vedere l’evoluzione sulle nuove console.
- – Formula 1, Formula 2 e auto classiche
- – Carriera Pilota e la nuova Carriera Scuderia
- – Due diversi stili di guida per una guidabilità stellare
- – Split screen per due giocatori
- – Comparto tecnico validissimo
- – Tante possibilità online
- – Servono alcuni aggiustamenti a certi parametri (basta una patch)
- – Speriamo nell’arrivo del Mugello
- – Non adatto ai puristi convinti
