Fallen Legion Revenants – Recensione

Originale ma imperfetto

Se conoscete i videogiochi saprete benissimo che dietro ad un Final Fantasy ci sono decine di JRPG che provano a farsi un nome tentando nuove strade. Tra questi c’è la saga di Fallen Legion che ha sempre proposto scontri con meccaniche alternative. Se non conoscete le uscite dello sviluppatore YummyYummyTummy non è tutta colpa vostra, visti alcuni limiti che ne hanno frenato il successo. Con in mente il desiderio di aumentare la longevità della storia, anche inserendo finali multipli e incroci durante la storyline, arriva ora su PlayStation 4, PlayStation 5 in retrocompatibilità e Switch il nuovo Fallen Legion Revenants, cercando di unire due diversi tipi di gameplay.

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Nel mondo pensato dagli sviluppatori ci sono mostri dappertutto, con l’unica oasi felice rappresentata dal castello di Welkin. Anche questo luogo magico in cui trovano rifugio personaggi importanti è però sotto il dominio di una potente figura chiamata Ivor; questo fatto porta ad agire il giovane nobile Lucien e lo spettro di Rowena, una madre che, anche nelle sue condizioni di fantasma, cerca di liberare il figlio rinchiuso nel castello. La trama è di per sé interessante, con scambi di battute e situazioni che riescono a coinvolgere il giocatore nell’universo pensato per il gioco; i dialoghi sono in inglese, compresi i sottotitoli, e l’uso delle parole non è semplicissimo visto che si trattano temi legati all’aristocrazia e ad un mondo non proprio comune, ma è nella gestione del doppio gameplay che il gioco finisce per aggrovigliarsi su sé stesso. La storia infatti funzionerebbe anche, ma viene spesso dilatata con passaggi lenti che vanno a colpire sia le fasi in cui si guida Lucien, sia quelle in cui si combatte con Rowena e con gli Exemplars che la seguono.

La cooperazione tra Lucien e Rowena, per quanto stramba e insolita, è l’elemento che fa da collante alla vicenda. Guideremo in modo alternato entrambi i protagonisti, con il primo che si muove tra le stanze del castello di Welkin, parlando con i suoi ospiti per ottenere informazioni e per capire come procedere, e Rowena che invece agisce al di fuori della fortezza volante, combattendo mostri e portando a termine missioni basate su quanto scoperto da Lucien. Partendo da quest’ultimo, le uniche azioni che dovremo compiere saranno dialogare con i personaggi che troveremo nelle stanze del castello, muovendoci tra le loro mura. Il fatto è che le stanze disponibili sono piccole e si potrebbero riassumere attraverso un semplice menu; in pratica ci troveremo ad attraversare la stanza parlando con tutti i presenti, per poi passare alla successiva, accessibile toccando il lato sinistro o destro dello schermo e scegliendo la destinazione tramite il tasto relativo. Arrivati nell’altra stanza si ripete l’azione fintanto che non si “sblocca” l’evento che manda avanti la storia, passando il testimone a Rowena. È un procedere molto statico e senza grosse variazioni, se non quando bisogna ottenere un’informazione entro un tempo limitato, così da guidare le azioni dell’altra protagonista verso una direzione rispetto all’altra. È così che si dirama la trama, anche se, a essere sinceri, le modifiche non sono quasi mai così significative da innalzare la rigiocabilità in modo significativo.

Quando invece si impersona Rowena, si accede alla fase più attiva, dedicata alle battaglie. Rowena è uno spettro che può guidare fino a tre diversi Exemplars, dei combattenti che attaccano e agiscono sul campo di battaglia attraverso il pulsante a loro assegnato. Alcuni attaccano sulla distanza, altri corpo a corpo, ma tutti possono agire quando almeno una delle tre barre che gestiscono le loro azioni è piena. Potremo cambiare formazione mettendo i più corazzati davanti, potremo anche usare abilità speciali degli Exemplars così come di Rowena, potendo anche muovere avanti e indietro i nemici sul campo di scontro. Infine potremo difenderci e riflettere i colpi a distanza, agendo sempre su una manciata di pulsanti e senza mai entrare in alcun menu. Sulle prime queste dinamiche funzionano e rendono piuttosto frizzanti queste sessioni, poi purtroppo la cosa diventa ripetitiva e meccanica, con combattimenti lenti in cui prima di infliggere davvero dei danni ai nemici, bisogna far salire una barra dello stordimento che comunque, dopo pochi secondi, si azzera nuovamente, portando a ricominciare da capo la procedura. Un buon numero di Exemplars garantisce una certa personalizzazione del proprio party, ma con queste deboli basi diventa complesso resistere fino alla fine di un titolo che non garantisce grosse sorprese.

Anche il comparto tecnico di Fallen Legion Revenants non sorprende più di tanto, con un design piuttosto semplice che caratterizza protagonisti e nemici. Le zone in cui può operare Lucien sono in realtà solo stanze, mentre le battaglie di Rowena sono solo sezioni in cui ci si muove da sinistra a destra, fintanto che non si incontrano dei nemici. Non ci sono picchi artistici particolari, ma non ho notato nemmeno i freeze di cui ho sentito parlare: forse perché è stato fatto un qualche aggiornamento che rende il titolo più stabile, ma giocato su Switch, il gioco si è dimostrato fluido, con caricamenti molto brevi e piacevole da giocare in portabilità. Ovviamente i difetti del gameplay non cambiano, ma la parte tecnica fa quel che deve senza inciampi. Nulla da segnalare riguardo la componente audio, con un discreto doppiaggio e con musiche d’accompagnamento piacevoli.

Fallen Legion Revenants è un titolo con idee originali che però non vengono realizzate al meglio. Le fasi esplorative con Lucien sono meccaniche e in aree limitatissime, mentre i combattimenti con Rowena risultano presto lenti e con poco mordente. Un gioco quindi che non riesce a far conoscere la saga di Fallen Legion come avrebbe voluto e che avrebbe richiesto maggiori fondi per potersi esprimere al meglio. Consigliato solo agli appassionati di JRPG che conoscono bene l’inglese e che vogliono comunque provare un’avventura diversa dal solito, possibilmente attendendo un calo di prezzo.

Pro
  • – Originale divisione delle fasi di gameplay
  • – I due protagonisti hanno una buona scrittura
  • – Buona personalizzazione del party
Contro
  • – Fase di Lucien meccanica
  • – Fase di Rowena ripetitiva
  • – Solo in inglese

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