Fight’n Rage – Recensione

Il beat’m up che non ti aspetti

Ma quanto erano belli i picchiaduro a scorrimento di una volta. Recentemente è stata rilasciata anche una collection con alcuni dei titoli più famosi di Capcom, ma uno dei generi che ha caratterizzato le sale giochi tra gli anni 80 e 90 è stato esplorato da molti altri produttori. Questa voglia di variare la formula non si è mai spenta e, ora che gli sviluppatori indie sono più attivi che mai, capita di trovarsi per le mani dei titoli come Fight’n Rage, chiaro omaggio a quelle uscite. Terminato il piccolo download del titolo su PS4, siamo tornati in quegli anni, grazie a scelte di design e gameplay assolutamente azzeccate.

Fondere Final Fight con Street of Rage per tirar fuori il titolo è la prima delle belle idee avute dallo sviluppatore SebaGamesDev, team che poi team non è perché formato unicamente da Sebastian Garcia. Questo incredibile professionista sceglie di proporre un gioco che pesca da quelle uscite che i più vecchi di noi avranno giocato su MegaDrive o inserendo una monetina e giocando in mezzo a sale spesso fumose e con signori di una certa età per cui la briscola era una ragione di vita. Ricordi che vengono a galla con una velocità sconcertante fin dal caricamento fittizio del gioco, per poi proseguire con la presentazione dei personaggi, con il basilare tutorial e con l’introduzione che richiama sua maestà Double Dragon. Personalmente, dopo aver scelto F. Norris, evidente richiamo al mitico Chuck, la prima partita mi ha proiettato indietro di trent’anni, con una giocabilità eccellente e con un sistema di gameplay semplicissimo. Mentre combattevo, mi capitava di vedere qua e là qualche situazione insolita, come se il mio personaggio parasse un colpo o addirittura eseguisse una counter, ma nella mischia e nella foga del momento sembra solo un’impressione. Invece, dopo essere stato ricacciato a pedate nel menu principale, la situazione si è fatta molto più chiara.

Finire la modalità arcade di Fight’n Rage non è certo un problema a difficoltà standard. Ci metterete un’ora abbondante, due nel caso non siate proprio in forma e vi capiti di ripetere qualche stage (il continue vi fa ripartire all’inizio delle sezione del livello ma non dove siete finiti ko), ma se avete un minimo di esperienza non ci farete nemmeno caso. Dove però di solito i giochi di questo tipo finiscono, questa piccola produzione indie inizia a macinare davvero. Intanto potreste rigiocare il titolo con uno degli altri protagonisti. C’è il gigantesco Ricardo che ricalca il buon vecchio Haggar e i personaggi lenti ma potentissimi, il già citato F. Norris che è un po’ la via di mezzo adatta ai principianti e infine Gal, la fanciulla che mena come se non ci fosse un domani ma che subisce anche più danni. Poi ovviamente potrete aumentare la difficoltà, ma potrete anche puntare sul fare il minor tempo possibile in una speed run, cercare di ottenere tutti gli 8 finali, seguire la storia che ha anche dialoghi in inglese che ricalcano il protagonista scelto e scoprire i diversi bivi narrativi che li portano ad affrontare nuovi livelli e nuovi boss.

Prima vi dicevo che il gameplay è semplicissimo perché si può affrontare ogni scontro picchiando sui tasti come se foste davanti ad un qualsiasi beat’m up d’annata. Al game over della prima partita riceverete delle monetine e farete così la conoscenza del negozio in game che propone una marea di sbloccabili. Tra questi, oltre a quindici diversi costumi da sbloccare per ognuno dei tre protagonisti, troverete dei brevi consigli gratuiti ma anche un tutorial, diviso a suo volta in tre fasi. Qui è il momento in cui il gioco si sblocca davvero, perché trasforma un classico picchia picchia in un ibrido che ricalca anche combinazioni di combo che richiedono tempismo e abilità, proprio come accadrebbe con un picchiaduro 1 contro 1. Tra mosse speciali e combinazioni che richiedono di iniziare l’attacco a terra, proseguirlo in aria e concluderlo con uno schianto al suolo, il gameplay si arricchisce parecchio, raggiungendo poi il suo massimo quando ci viene spiegato che quelle parate e quelle counter esistono davvero e si eseguono premendo la croce direzionale a destra o a sinistra. Occorre pratica e grande tempismo per annullare i danni in arrivo, ma quando questo accade, specie contro i boss più grossi, la soddisfazione è notevole.
Per venire incontro a questa possibile complessità si è pensato di inserire anche una modalità 1Vs1 tra i protagonisti ma, grazie agli sbloccabili, potrete selezionare anche i tanti nemici. Il gioco poi può essere affrontato con altri giocatori, per un massimo di tre, almeno all’inizio. Nelle opzioni e un po’ dappertutto nei menu, troverete infatti tanti punti interrogativi che nascondono un qualche segreto che potrete scoprire solo giocando, e siccome farlo, oltre ad essere divertente, è anche l’unico modo per ottenere monetine, si innesca un meccanismo che vi farà avviare Fight’n Rage per un sacco di tempo.

Anche tecnicamente il gioco è un successo, specie se si considera che è stato creato da un’unica persona. Nemici e personaggi sono ricchi di pixel ma ciò rende l’operazione nostalgia ancora più riuscita. Volendo potete modificare i filtri e le distorsioni relative allo schermo, ma le impostazioni standard sono perfette nel ricreare la giusta atmosfera. Anche le animazioni sono ottime, così come gli effetti speciali e le ombre che aggiungono carattere alle mosse speciali. La maggior parte dei livelli sono un po’ piatti però il modo in cui vengono omaggiati certi classici del passato è tanto evidente quanto rispettoso. Il gioco è in inglese e in spagnolo nei testi, ma oltre ad essere molto semplice, non è proprio fondamentale in un gioco del genere, anche se capire i passaggi che raccontano questa guerra tra umani e mutanti non dispiace. Solo la musica è stata affidata ad una seconda persona, Gonzalo Varela, artista che ha creato temi hard rock perfetti per accompagnare queste infinite scazzottate.

Fight’n Rage è un Beat’m Up notevolissimo che ci fa compiere un salto nel passato di questo tipo di uscite ormai abbandonate dalle grosse software house. La ripetitività del genere, che comunque non ha negato a Cody e Captain Commando la gloria che meritano, è stata scongiurata con un sistema di mosse e parate immediato ma non semplice che, applicato ai tre protagonisti, rende questa uscita incredibile. Ci sono alcuni livelli più complessi di altri e il restart non aiuta, però potrete sempre comprare la modalità facile e allenarvi con quella. Consigliatissimo per chi si diverte a picchiare duro e per chi ha qualche amico con cui giocare sul divano, considerando che, come accadeva in quegli anni d’oro, non esiste la modalità cooperativa online.

Pro
  • – Semplice ma profondo
  • – Tre ottimi personaggi
  • – Coop per più giocatori
  • – Arcade con bivi e finali diversi
  • – Tantissimi extra da sbloccare
Contro
  • – Alcuni passaggi un po’ frustranti
  • – Deve piacervi la pixel art
  • – Niente online

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