Forspoken – Recensione

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Atteso come il primo grande gioco del 2023, Forspoken è un titolo un po’ più complesso da inquadrare rispetto a quello che si potrebbe pensare. La nuova produzione fantasy di Square-Enix propone infatti un’avventura in una terra magica che sembra un free roaming ma che invece non lo è. Oltre a questa incomprensione, molti si sono lamentati dell’ottimizzazione, rendendo la vita di questa nuova IP più dura del previsto. Noi l’abbiamo giocato, ci siamo divertiti in alcune fasi, ma siamo rimasti un po’ perplessi da altre scelte. Dateci qualche minuto e vi raccontiamo tutto.

Una storia già sentita

Sviluppato da Luminous Productions, Forspoken ci racconta una storia piuttosto familiare. A New York la giovane Frey ha parecchi problemi: viene arrestata per furto, poi rilasciata grazie alla clemenza del giudice e infine inseguita dalla banda di teppisti di cui faceva parte prima dell’arresto, ma di cui si vuole liberare.

Il primo problema di Frey è non finire in prigione. Eppure non si empatizza mai con lei

Essendo orfana non ha nessuno con cui fare squadra e l’unica alternativa è tentare di abbandonare la città. Poco prima di sparire nella notte, passa vicino al tunnel in cui era stata trovata ancora in fasce e qui rinviene un bracciale magico parlante chiamato Cuff che la catapulta in un nuovo, magico mondo. Capace di eseguire magie, scoprirà presto di essere l’unica a poter difendere quelle terre da quattro potenti streghe e dalla Rovina, una nebbia che avvolge e corrompe tutto.

… e lentissima

Pescando elementi da La Storia infinita e da altri fantasy in cui l’eroe giunge da un altro mondo per salvare quello d’arrivo, la storia di Forspoken si fa seguire, ma non sorprende quasi mai. In più ci sono momenti in cui il gameplay rallenta moltissimo.

I primi capitoli sono lentissimi visto che il gameplay vero e proprio li sfiora appena.

Ne sono un esempio concreto i primi quattro capitoli, tutorial mascherati da gameplay che però si alternano a fasi “recitate” che potevano risolversi in modo più dinamico e naturale. Aggiungeteci che la protagonista Frey non è tra le più simpatiche in circolazione e capirete che Forspoken funziona meglio quando si agisce, piuttosto che quando si parla.

Free roaming ma non troppo

Muoversi nella città principale al centro della mappa è abbastanza noioso. Reperire informazioni parlando con alcuni personaggi aggiunge qualche elemento alla lore, ma non la rende mai memorabile. Quando però Frey deve abbandonare la sicurezza delle mura cittadine, inizia il divertimento, seppur limitato alle aree che il gioco ci mette a disposizione.

La mappa del mondo di Athia si divide in quattro regioni, ma potrete visitare solo quella legata alla storyline. Il mondo si aprirà al vero free roaming solo per l’endgame.

Forspoken infatti non ci offre libera scelta come un Zelda Breath of the Wild, ma ci spinge ad esplorare un’area specifica della mappa. All’interno di questo territorio troveremo attività di vario genere, ma saremo sempre limitati dalla presenza della Rovina o comunque del level design.

Questa scelta, che può apparire controproducente all’inizio, dopo i primi tentativi di esplorazione diventa piacevole e ben integrata anche nelle motivazioni della protagonista.

Spesso Frey ha un obiettivo specifico da raggiungere per sperare di poter tornare a New York, e l’idea che perda tempo andando in giro non sarebbe ben contestualizzato. Inoltre le aree in cui potremo muoverci offrono comunque un bel po’ di cose da fare e da vedere, permettendoci al contempo di avvicinarci all’obiettivo che porterà avanti la storia principale.

Il parkour diventa magico

Spostarsi in queste aree risulta divertente grazie ai poteri di Frey, che aggiungono una marcia in più al suo movimento. Oltre a correre e scattare, premendo il tasto Cerchio del Dual Sense eseguiremo uno sprint che ricorda il parkour di Assassin’s Creed (qui la recensione di AC: Valhalla), portato però a livelli estremi. La velocità aumenta, muri e ostacoli si possono saltare rapidamente, così come eseguire ulteriori balzi in aria per guadagnare ancora più quota.

Usare il parkour magico permette di esplorare facilmente la mappa e di assistere ad animazioni ottime

Questa estrema versatilità di movimento si rispecchia anche in combattimento, dove entrano in scena fin da subito diverse magie d’attacco e di supporto. Potremo sparare sassi più o meno grandi caricando il colpo, o attivare una sorta di lancio continuo di pietre più piccole che fanno le veci di un mitragliatore. Potremo poi evocare una pianta che bersaglierà i nemici come una torretta difensiva, o eseguire una frustata che allontana e danneggia tutti gli avversari nei paraggi.

Magie d’attacco e di supporto

Tutte le magie di supporto hanno un cooldown da rispettare per poter essere riutilizzate, ma poterle alternare attraverso una ruota dei poteri richiamabile tramite i dorsali destro e sinistro ci permette da subito di variare le nostre mosse. A queste basi si aggiungono le doti acrobatiche di Frey, capace di scavalcare i nemici verso cui ci dirigiamo per poi colpirli alle spalle con colpi mirati. Ovviamente questo scatto magico ha una durata rintracciabile in un indicatore a fondo schermo, utile sia per eseguire esecuzioni e recuperare salute, sia per poter schivare i colpi in arrivo.

La ruota della magie di supporto si arricchirà con vari incantesimi, tutti con una loro utilità. Poter passare rapidamente da uno all’altro permette di adattarsi alle esigenze.

Rimanere a secco limita molto l’andamento dello scontro e dosarlo con attenzione sarà importantissimo per la sopravvivenza. Frey sarà solitamente protetta dai poteri difensivi del bracciale Cuff, ma ogni colpo incrina la barriera. Se si rompe, dovremo attendere un altro cooldown per vederla ricomparire e nel frattempo la salute sarà continuamente a rischio.

Potenziarsi senza strafare

Dove Forspoken brilla maggiormente è nelle fasi di esplorazione e combattimento, grazie ad animazioni convincenti e ad una mappa non sempre brillante, ma comunque in grado di generare curiosità. Le attività da svolgere sono diverse e comprendono anche scontri secondari molto impegnativi. Per affrontarli occorre potenziare il proprio equipaggiamento tramite materiali recuperabili sul campo, svolgendo operazioni di creazione molto semplici.

Le magie sbloccate possono essere potenziate completando specifiche sfide

Nei menu ci sono statistiche e numeri, ma non è richiesta una costruzione particolarmente attenta del personaggio. Basterà seguire la storia, potenziare o sbloccare le magie ed utilizzare armature sempre più potenti. Al massimo potrete aggiungere qualche bonus scegliendo specifici simboli per le unghie, così da ottenere un ulteriore livello di personalizzazione.

Bello ma poco ottimizzato

Riguardo il comparto grafico, ci sono senza dubbio alti e bassi. Tra gli alti si nota l’attenzione riposta nelle animazioni e negli effetti particellari scatenati dalle magie. Con una PS5 il gioco scorre abbastanza fluido a patto di scegliere la modalità prestazioni, mentre su PC dovete tener conto della vostra configurazione. Con la nostra che comprende una scheda video 3080 Ti IC con 12 Giga di Ram Video, il gioco, con tutti i settaggi impostati a ultra e in 4K, non è mai riuscito a mantenersi stabile sulla soglia dei 60 frame per secondo.

Le magie offrono effetti speciali davvero ottimi, tra particellari e nemici che volano via

Smanettando nelle opzioni si trova una soluzione, ma la reale stabilità resta un’incognita. L’ottimizzazione poteva e doveva essere migliore, specie per un titolo dalla così alte ambizioni. Anche perché le aree di gioco sono discretamente dettagliate ma nulla che giustifichi certi singhiozzi che sembrano comparire senza motivo. Belli poi i nemici, estremamente dettagliati ma alla lunga non particolarmente vari, sia nei modelli, sia nelle mosse che eseguono. Buona invece la parte audio, con un tema ricorrente che può rimanere in testa e con un doppiaggio in inglese ben recitato. Tutti i testi, sottotitoli compresi, sono in italiano.

Commento finale

Chissà se Forspoken è rimasto un po’ schiacciato dalle aspettative che ha creato. A parte l’ottimizzazione tecnica che andrà evidentemente migliorata tramite patch, il gioco si dimostra un buon action adventure. Non è un free roaming perché la mappa sarà sempre limitata ad una sua specifica porzione, diventando davvero libera solo durante l’endgame. Anche la sua durata di circa una ventina di ore punta verso un genere più guidato.

Non mancano nemmeno “orde” di nemici. Combattere a volte non è la scelta giusta, ma con l’agilità di Frey si scappa abbastanza in fretta

Lasciandosi accompagnare il divertimento arriva quando ci si muove usando il parkour magico e mentre si combatte. Alcune idee sono effettivamente fresche e dispiace che tendano a sparire sotto ad una narrazione inizialmente molto lenta e a diversi problemi tecnici. Se volete giocare qualcosa di leggero e avete un po’ di pazienza nelle fasi iniziali, una chance se la merita. Magari però aspettate qualche offerta.

Se lo volete provare su PC, magari per vedere come gira sul vostro sistema trovate su Steam una demo.

Pro
  • – Il parkour magico funziona
  • – Combattimenti vari e veloci
  • – Tante magie da usare e potenziare
  • – Mappe limitate con diversi punti di interesse
Contro
  • – Trama classica e inizialmente lenta
  • – Sequenze narrative lente
  • – Ottimizzazione hardware scarsa

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