Gauntlet – Recensione

Rivisitando un classico a quasi trent’anni di distanza

In un periodo in cui si pesca sempre più spesso nel passato per riproporre titoli amatissimi nel mercato odierno, non dovrebbe stupire più di tanto l’arrivo di Gauntlet, nato originariamente nel lontano 1985 su piattaforme arcade e casalinghe di quel periodo, e portato alla ribalta dall’allora famosissima Atari. Il gioco si presentava come un Dungeon Crawler immediato e difficilissimo, ma allo stesso tempo molto appagante. Apparteneva a quella categoria di giochi che avevano come obiettivo primario quello di far inserire quante più monetine possibile a tutte quelle persone, che un tempo si divertivano sui cabinati da sala giochi. Passarono gli anni, il brand di Gauntlet ebbe diversi seguiti e spin-off di varia natura più o meno riusciti, su console e PC, fino agli anni 2000 quando la produzione passò alla Midway e vennero realizzati altri due giochi, questa volta su PlayStation 2. Poi più nulla, almeno fino ad oggi, giorno in cui possiamo goderci una riproposizione pressoché perfetta del primo fantastico capitolo della saga. Passata agli indipendenti Arrowhead Game Studios, gli stessi creatori di Magika per intenderci e prodotto da Warner Bros Games, il titolo è stato ripreso e riadattato per garantirci una veste grafica al passo con i tempi e soprattutto un sistema di gioco che omaggia, ma allo stesso tempo rinnova, il classico del passato.


La trama di Gauntlet non è certo memorabile e non impiegherete molto tempo prima di dimenticarvene travolti dalle altre caratteristiche. Quattro eroi in cerca di tesori si ritrovano in un dungeon pieno di mostri, oltre che dominato da un entità malvagia. Il nostro compito sarà semplicemente quello di sconfiggerla diventando così ricchissimi o morire nel tentativo. Se quindi la trama praticamente non esiste, ci pensa la riproposizione del gameplay adrenalinico e divertente che aveva reso famoso l’originale a rendere godibile questo remake.



Intanto lo stile di gioco cambierà radicalmente in base all’eroe che avrete scelto inizialmente. Ogni personaggio avrà a disposizione un comando per gli attacchi normali, uno per quelli potenti, una mossa speciale che solitamente procura danno ad area e un abilità difensiva che varia dalla classica capriola in rotolata di cui dispone l’elfo a una carica frontale per il guerriero che sarà in grado di scagliare a terra i nemici che lo circondano, passando per lo scudo riflettente della valchiria. Il mago invece ne è sprovvisto in quanto è significativo rimando alla saga che ha reso famosa la casa di sviluppo, ovvero Magika. Infatti le sue abilità dipenderanno totalmente dal tipo di elementi combinati per dar vita alle magie che, in base alle nostre scelte sortiranno un effetto diverso. Per il mago infatti, ad ogni tasto corrisponde un elemento diverso, che combinato con altri due creerà una magia che potrà essere lanciata tramite il comando che per gli altri personaggi risulta quello difensivo.



Una volta finito il tutorial e scelta una classe tra le quattro disponibili verremo catapultati in un enorme stanza nella quale un unico mercante ci permetterà di spendere i soldi accumulati durante l’ avventura, per oggetti che una volta equipaggiati potranno essere usati solo mediante il consumo di apposite pozioni anch’esse rintracciabili durante le scorribande all’interno dei vari livelli. Gli equipaggiamenti, reperibili dallo stesso mercante, saranno invece acquistabili solo nel caso stiate giocando a livello di difficoltà superiore al normale e forniscono vari benefici. L’idea del mercante, per quanto ben implementata, potrebbe comunque far storcere il naso a chi invece in questo genere preferisce un sistema più alla “Diablo”. Infatti in Gauntlet, all’interno dei livelli, non ci sarà drop di alcun tipo, se non di moneta sonante che come già detto potrà esser spesa solo nella sala principale dove inoltre si avrà l’accesso, a patto che li abbiate sbloccati in ordine, agli schemi ed ai livelli di gioco. L’avventura si divide in tre scenari da cinque livelli ciascuno. Ogni livello è composto a sua volta da tre fasi che seppur variando a seconda dello scenario affrontato, rimangono le stesse ripetute per tutti livelli. Unica variante riguarda il quinto ed ultimo livello dello schema che presenta una boss fight decisamente impegnativa e ben studiata.

Il più grande difetto del gioco risiede proprio in questa struttura che tende a riproporre continuamente le stesse meccaniche tende a stancare dopo qualche ora, rendendo il tutto piuttosto piatto e monotono. Questo fortunatamente avviene solo nel caso si scelga di affrontare la storia giocando da soli, infatti il gioco è pensato per dare il meglio di se online o in locale con altri tre amici. In questo caso il divertimento prodotto dalle partite aumenta in maniera esponenziale e la già alta difficoltà subirà un ulteriore incremento. A fine livello si attiverà una particolare schermata di punteggio che vi metterà a confronto con i vostri amici trasformando la cooperazione in competizione, e le partite diventeranno una vera e propria gara per vedere chi ha ottenuto più punti e quindi soldi, a fine livello. Per il giocatore solitario inoltre, il prezzo di base a cui viene venduto il titolo potrebbe non essere all’altezza dei contenuti proposti.

Passando al lato tecnico Gauntlet ha rinnovato la veste grafica in modo piacevole ma non esaltante, gli effetti fisici come i frammenti dei vasi rotti, le teste o i vari arti mozzati dei mostri, così come le ombre e gli effetti di luce risultano piuttosto curati e credibili, più di una volta vi troverete a gioire per la spettacolarità che essi donano al combattimento. Mentre scarsa purtroppo è la cura per i modelli poligonali dei protagonisti che per quanto siano ben animati risultano squadrati e spigolosi. Buona è invece la varietà e la quantità dei nemici a schermo, mentre è decisamente notevole la cura per i boss di fine stage. Segnaliamo infine un bug grafico che rende invisibile la risoltuzione 1080p, seppur presente. La risoluzione sembra infatti fermarsi a 1600×900, ma superando la selezione dell’ultima risoluzione visibile nelle opzioni e premendo il tasto A per il controller o Invio per la tastiere, i 1080p venivano contati come tali migliorando notevolmente l’impatto visivo. Purtroppo nonostante le recenti patch “l’invisibilità” della selezione persiste. Dal punto di vista audio il gioco non delude e si fa notare un buon doppiaggio in lingua originale, fortunatamente sottotitolato in italiano, che accompagna gag umoristiche e battute esilaranti simili a quanto ascoltato nell’irriverente Magika. A tutto questo si accompagnano le musiche e gli effetti sonori che avevano reso celebre il capostipite della serie, appositamente riadattate e “svecchiate” per l’occasione.

Gauntlet in definitiva risulta un ottima riproposizione del primo grande capitolo della saga, un gioco che a scapito di una ripetitività generale e una pochezza di contenuti non indifferente, si parla comunque di soli tre schemi completabili perlopiù in un pomeriggio di gioco, risulta asuefacente nel caso si giochi in compagni di amici ed è in grado di garantire molte ore di divertimento in puro stile arcade “vecchia scuola”. Il prezzo di circa venti euro per la versione base potrebbe scoraggiare chi si approccia al titolo senza aver avuto alcun tipo di interesse per il passato della saga ed il mio consiglio in questo caso è di comprarlo solo se avete degli amici con cui giocarci in locale. In questo caso il divertimento è garantito.

Pro
  • – Il ritorno di un classico
  • – Immediato e divertente sopratutto se giocato in compagnia di amici
  • – Umorismo di fondo che aggiunge quel qualcosa in più al genere
  • – Tecnicamente si difende bene
Contro
  • – Se affrontato in singolo risulterà ben presto monotono
  • – Alcuni problemi dovuti all’interfaccia di impostazioni grafiche
  • – Un po’ caro per i contenuti proposti

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