Good Job! – Recensione

Rompere tutto è un’arte

Una sana risata arriva sempre al momento giusto e in questi giorni un po’ complessi, Good Job! È proprio quel fulmine a ciel sereno che serviva. Pubblicato a sorpresa alla fine del recente Mini Nintendo Direct, il nuovo titolo sviluppato da Paladin Studios e pubblicato da Nintendo stessa è un concentrato di simpatia e momenti assurdi che durante i primissimi minuti mi ha ricordato alcune perle cinematografiche del passato come Hot Shots! e la trilogia della Pallottola Spuntata. Il motivo sta tutto nelle situazione al limite del caricaturale che potrete creare nei tanti ambienti lavorativi in cui vi imbatterete.

È buffo scoprire che pur nella sua estrema semplicità, Good Job! ha una piccola storia. Il vostro personaggio rappresentato da un omino stilizzato come quello dei cartelli stradali è il figlio di un ricchissimo direttore di un’azienda che si occupa un po’ di tutto. Fin da bambino è stato portato sul luogo di lavoro dal papà, combinando pasticci ad ogni visita. Ora che è cresciuto è tempo di iniziare a lavorare davvero, ma siccome il papà non vuole regalare nulla, gli fa iniziare la sua carriera dal piano più basso del suo stabilimento. Qui inizierà la vostra spassosa avventura all’interno di tre livelli per piano, con un quarto che, una volta superato, vi farà ottenere la promozione e l’accesso a quello successivo. La struttura del gioco è molto classica, ma le missioni che dovrete completare variano parecchio, rendendo ogni stage un piccolo, geniale rompicapo.

La natura di Good Job! è quindi quella di unpuzzle game atipico, con una missione da portare a termine e una serie di elementi all’interno del livello che possono aiutarvi od ostacolarvi. Prendiamo la primissima missione, quella in cui dovete trasportare un grande proiettore da una stanza all’altra. La visuale di tre quarti permette di avere una buona visione del livello, consentendo di osservare le stanze, le porte e gli ostacoli. Se per esempio il proiettore è troppo grande per passare da una semplice porta, bisognerà alimentare quella più grande e automatica collegando una presa di corrente alla spina che ha accanto. A volte farlo è semplice, altre volte serve un buon colpo d’occhio e un bel po’ di pensiero laterale visto che le spine hanno una lunghezza massima che talvolta non permette il collegamento più semplice ed evidente. Nel mezzo ci sono tutti gli oggetti tipici di un ufficio, compresi vasi d’oro che sarebbe meglio non fracassare per non far lievitare il costo dei danni e tentare di ricevere un buon punteggio a fine missione. Il punto è che in Good Job! è molto più divertente giocare i primi tentativi cercando solo di risolvere la situazione fregandosene dei disastri che potrete combinare.

Torniamo al proiettore di prima e al fatto che non passa dalla porta. Vi potete industriare per fare il giro lungo, ma scoprire che la spina che avete collegato ha un filo che può funzionare da fionda per scagliare il proiettore nel bel mezzo della riunione, tirando giù la porta a vetri e un bel po’ di muro non può lasciarvi indifferenti. Qui viene fuori tutta la verve comica di un gioco che ha una fisica non particolarmente complessa ma comunque in grado di creare situazioni paradossali, con il nostro protagonista che sposta cose con la grazia di un elefante, manovra gru, guida muletti, cavalca estintori. Lo spasso è garantito, ma non mancano nemmeno occasioni in cui l’uso del cervello avrà la priorità. Già al secondo piano, troverete situazioni in cui dovrete muovervi con cautela, pianificare gli spostamenti e capire come fare per raggiungere uno dei tanti obiettivi che dovrete mettere su un camion o su un nastro trasportatore. Già per questo motivo Good Job! sarebbe un titolo perfetto da giocare insieme ad un amico seduto accanto che vi aiuti a capire come proseguire, ma per fortuna gli sviluppatori hanno inserito una cooperativa vera e propria così che nessuno debba stare a guardare l’altro senza poter fare nulla. Inutile dirvi che così il gioco diventa ancora più caotico e spassoso visto che, come ben saprete, in due si possono fare più danni. Ovviamene si può giocare dividendosi i Joy-Con per affrontare insieme la quarantina di livelli che il gioco propone, e sfruttare i semplici controlli pensati per farci agire come provetti distruttori impiegati.

Lo stile minimale utilizzato per Good Job! è parte della sua comicità, grazie ad ambienti curati e pieni di oggetti in cui si muovono questi personaggi tanto anonimi quanto impassibili e spassosi. Le animazioni sono semplici ma efficaci e, come vi dicevo, la fisica si comporta bene, anche esagerando alcune situazioni ma riuscendo a renderle buffe e mai “strane”. Il level design è davvero ispirato e si passa con disinvoltura da magazzini a sale riunioni fino ad aree relax, mantenendo sempre alto l’interesse del giocatore che dovrà analizzare l’ambiente. Anche se apparentemente semplice, il gioco soffre comunque di alcuni cali di framerate, visibili quando entrano in scena diverse dinamiche fisiche come l’acqua o la distruzione di più oggetti in sequenza. Non essendo però un action game, questi piccoli inciampi si perdonano senza problemi. Ci sono piaciute molto anche le musiche, adatte allo scopo di farci pensare tra una risata e l’altra. Tutta la produzione, pur nella sua semplicità, è tradotta in italiano.

Good Job! è il titolo indie inaspettato di questo ultimo Nintendo Direct, un’uscita di cui nessuno sapeva nulla e che in pochissimo tempo è diventato uno dei nostri preferiti per partite mordi e fuggi. La sua struttura semplice invoglia a proseguire ma anche a rigiocare i capitoli già superati, studiando magari una soluzione alternativa o, al contrario, cercandone una ancora più devastante. Lo stile è forte, il level design pure e si gioca anche in due. Non è lunghissimo, ma se vi appassionate nella raccolta di collezionabili da far indossare al vostro omino, avrete una sfida extra. Consigliatissimo a tutti, grandi e piccini, che potranno farsi quattro risate insieme con un gioco semplice e genuino.

Pro
  • – Spassoso
  • – Tanti livelli e diverse soluzioni
  • – Si gioca anche in due
  • – Fisica perfettamente gestita
  • – Stilisticamente geniale
Contro
  • – Qualche inciampo nel framerate
  • – Qualche bug minore
  • – Avremmo voluto ancora più livelli…

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