Oggi abbiamo preparato la recensione di Hogwarts Legacy, gioco molto atteso che sta affrontando diversi problemi d’immagine per colpe non sue. Lo sviluppatore Avalanche Software ha dimostrato di aver creato un gioco che rispetta chiunque su questo pianeta, distaccandosi nettamente dai controversi pensieri di J. K . Rowling. Non sono certo qui per spiegarveli, ma posso solo dirvi di non condividere nemmeno una virgola di quanto detto o scritto dall’autrice. Dello stesso mio parere si sono dimostrati gli sviluppatori che sono riusciti a fare proprio il Wizarding World per portarci un’avventura rispettosa del mondo magico, così come di quello reale e babbano, senza distinzioni di alcun tipo. È per questo motivo che esiste questa recensione.
Una storia per il vostro personaggio
Hogwarts Legacy (qui lo trovate su Amazon) potrebbe essere uno dei primi videogiochi con cui vi cimentate, attirati dal mondo magico che rappresenta. Intanto è bene chiarire che sì, si ambienta nel mondo di Harry Potter, ma circa 100 anni prima della nascita del piccolo mago. Questo significa che la storia che vivremo non sarà legata direttamente a quanto letto nei libri o visto al cinema, anche se i richiami tramite luoghi e personaggi saranno pressoché infiniti.

La prima cosa da fare sarà creare il vostro mago, potendo agire su talmente tanti parametri da gettare al vento i commenti transfobici dell’autrice. Chiunque sia il vostro personaggio, l’avventura inizierà con il suo reclutamento da parte del Professor Fig. Con i suoi poteri scoperti più tardi del solito, il nostro eroe inizierà gli studi ad Hogwarts dal quinto anno, e questo giustificherà l’accesso graduale ma comunque velocizzato alle materie magiche.
La scuola che vorrei
Oltre a frequentare le lezioni, viste in termini di gioco come missioni secondarie uniche che ci offriranno ricompense come magie o sblocchi di abilità, Hogwarts Legacy porta avanti una storia che percorre tutto l’anno scolastico. Questa storyline principale ci farà investigare sulla magia antica, un potere che solo pochi maghi possono vedere e usare, tra cui proprio il personaggio da noi creato. Non serve aggiungere altri dettagli su una storia che fa della scoperta il suo più grande punto di forza. È proprio esplorando e andando all’avventura che si capisce come Hogwarts Legacy sia fedele a quanto letto, ma soprattutto a quanto mostrato nei film.

I luoghi iconici ci sono tutti e sono molti più di quanto potreste ricordare: la sala da pranzo con le candele volanti e le scale in movimento sono i più celebri, ma troverete le gallerie di quadri parlanti, la serra, alcuni passaggi segreti, la rimessa per le barche… Il castello di Hogwarts è enorme e completare le missioni secondarie che vi affideranno gli studenti, non solo vi sarà utile per ottenere ricompense e punti esperienza, ma vi offrirà una visita guidata interattiva davvero imperdibile.
C’è un grande mondo là fuori
Iniziare ad esplorare il castello prima e le Highland scozzesi poi, può essere spiazzante. Appena usciti dal dormitorio della vostra casata (assegnata dal cappello parlante ma modificabile a vostra scelta), la cosa migliore da fare è lasciarsi meravigliare. Con la magia Revelio potrete “scansionare” l’area e vedere punti d’interesse, così come far apparire pagine della vostra guida che vi racconteranno qualcosa del luogo in cui le avete trovate.

Messi da parte gli occhi a cuore, potrete puntare verso un obiettivo selezionandolo dalla mappa, per poi far partire la classica scia che vi porterà da quell’attività. Questo elimina la possibilità di perdersi e nel frattempo vi farà sbloccare zone per il viaggio rapido, utilissimo dopo alcune ore. Prendendo dimestichezza con queste dinamiche avrete il gioco in tasca perché potrete iniziare a seguire missioni che vi spiegheranno via via ulteriori dinamiche, tra cui volare sulla vostra scopa.

Scelte poco incisive
Una di queste missioni vi porterà a viaggiare fino ad Hogsmeade, il borgo vicino ad Hogwarts in cui potrete trovare negozi di vario genere, tra cui una filiale di Olivander. Farsi assegnare ad una casata rispetto ad un’altra, così come personalizzare la propria bacchetta, purtroppo non ha reali conseguenze in game, ma aiuta ad immedesimarsi all’interno di un mondo molto amato. Allo stesso modo, essere gentili con tutti o dare rispostacce, non implica modifiche morali di chissà quale tipo. Nemmeno scegliere di sbloccare e usare le Maledizioni Senza Perdono creerà problemi etici al personaggio. Da un lato si perde qualcosa in immedesimazione, dall’altro si è davvero liberi di fare quello che si vuole, senza dover stare attenti a limiti imposti da indicatori di moralità.
Combattere con bacchetta e magie
Molte delle magie iniziali vi serviranno per muovere o riparare oggetti, così da risolvere piccoli enigmi ambientali. Questa fase è molto importante in Hogwarts Legacy, ma è ovvio che anche andare in giro a combattere contro creature di vario genere ha il suo fascino. Una volta che avrete la possibilità di lasciare il castello, potrete iniziare ad esplorare luoghi come la Foresta Proibita, e da lì in poi avrete il vostro bel da fare. Le basi del combattimento sono piuttosto semplici e riprendono attacchi e parate visto in Shadow of Mordor e prima ancora in Batman Arkham. Stavolta l’attacco base è un colpo magico a distanza, mentre la parata avviene tramite la magia Protego.

Potrete schivare colpi imparabili ed effettuare contrattacchi, ma la profondità (altrimenti limitata) arriva con gli altri incantesimi. Leviosa per esempio solleva e immobilizza il bersaglio, mentre Accio lo avvicina a voi. Oltre ai vari effetti, bisogna tener conto del “colore” della magia. I nemici infatti potranno attivare scudi di vari colori contro cui i vostri colpi rimbalzeranno. Usare però una magia dello stesso colore dello scudo lo infrangerà, lasciando il nemico momentaneamente scoperto e soggetto a colpi critici. I vostri incantesimi ovviamente avranno un cooldown più o meno rapido che vi impedirà di usarli a oltranza, obbligandovi a sfruttarli nel momento giusto.

Segnalini in ogni dove
Il combattimento, al di là delle magie sempre più numerose, dopo alcune ore potrà apparire un po’ scontato. Ci sono scontri tosti e complessi, ma se rispettate il livello della missione non avrete mai davvero problemi. Dimenticandomi di controllare il livello consigliato di una missione, per esempio, sono finito a combattere un ragnaccio di livello 32 quando ero ancora un misero 18. Purtroppo il sistema di salvataggio aveva sovrascritto i salvataggi automatici che mi avevano portato fin lì e le possibilità erano solo due: o caricavo un salvataggio manuale di alcune ore prima, o mi davo da fare. Dopo una ventina di tentativi ho sconfitto anche quel boss, ma ho iniziato a stare più attento alle indicazioni delle missioni.

Tra l’altro la crescita del personaggio avverrà principalmente grazie al completamento delle missioni, e non tramite il combattimento. Una scelta questa che frena l’accumulo di esperienza, evitando così di sbilanciare ulteriormente un titolo che, come dicevo, punta moltissimo sull’esplorazione. I segnalini sulla mappa diventeranno sempre di più, tra prove di Merlino, abitanti in pericolo, animali da allevare, location da scoprire e molto altro. In questo modo viene fuori l’animo quantitativo di Hogwarts Legacy. Durante le prime ore si rimane rapiti dalle idee sempre diverse messe in campo e ben integrate. Poi però quelle dinamiche diventano routine e capita di sentirsi un po’ stanchi dopo l’ennesima soluzione identica alla precedente.
Vestirsi al meglio
Infine occorre spendere due parole sull’equipaggiamento. Hogwarts Legacy nasceva come un Game as a Service, ossia uno di quei titoli in continua evoluzione come Destiny. La scelta di trasformarlo in qualcosa di più classico è stata molto saggia, ma alcune sue componenti sono rimaste ancorate a quella filosofia.

Ne è un esempio l’equipaggiamento diviso in rarità, che però acquista senso solo quando avrete raggiunto l’attuale livello massimo di 40. Fino ad allora, un equipaggiamento leggendario potrà risultare più debole di uno molto meno raro, solo perché quest’ultimo è di livello maggiore. Assegnare ogni oggetto in base ai numeri verdi che indicano statistiche migliorate, sarà la norma per almeno una ventina di ore, appiattendo un po’ troppo questo sistema.
Tecnicamente magico?
Il lavoro grafico e sonoro svolto per ricreare il mondo di Hogwarts Legacy non è impeccabile in senso assoluto, ma stupisce in molte occasioni. Ho riscontrato qualche bug, sia grafico che inerente alcune missioni, con piattaforme che per esempio sono sparite e che mi hanno obbligato a chiudere e riaprire il gioco. Nulla di drammatico, specie in un free roaming così ampio, ma mettete in conto qualche scivolone. Il gioco, testato in versione Xbox Series X viaggia fluido e senza intoppi, con caricamenti rapidi che non superano mai i 5 secondi. Il comparto tecnico non teme oggetti in movimento, effetti speciali ed esplosioni che vengono ripresi stilisticamente da quanto visto al cinema.

Si poteva fare qualcosa di più sulla modellazione dei personaggi, specie nei volti, ma il risultato resta comunque convincente. Riguardo le ambientazioni il castello di Hogwarts è il fiore all’occhiello della produzione, con stanze tutte diverse e vive grazie a quadri, spettri dispettosi, studenti che provano magie e quant’altro. Meno dettagliate le Highlands che però essendo costituite da monti, prati e foreste non possono avere lo stesso elevatissimo livello di dettaglio.
Tanto di cappello a tutto quello che comprende l’audio. Le musiche riprendono lo stile e le sonorità ascoltate al cinema, pur essendo in larghissima parte originali. Gli effetti speciali ricreano magie di ogni tipo, teletrasporti, scudi infranti e mostri in fiamme, mentre il doppiaggio è stato curato all’estremo, sia per quanto riguarda le voci coinvolte, sia per un adattamento visivo che riproduce il labiale di quanto detto. Un lavoro gigante che merita di essere ascoltato al meglio delle vostre possibilità.

Commento finale
Hogwarts Legacy è una produzione suntuosa che non vuole rivoluzionare il genere de free roaming, ma “solo” proporre la migliore esperienza possibile del Wizarding World usando regole già scritte. Gli appassionati si perderanno nelle storie narrate, ma anche nelle immagini create dalle ricche scenografie. Esplorare il castello di Hogwarts è un’esperienza magnifica, specie nelle prime ore, quando si realizza che si ha davvero il controllo e si può andare a cercare location amatissime. Quando poi il gioco prende il sopravvento tutto funziona in modo più classico, mostrando debolezze che salteranno agli occhi dei giocatori più esperti.
Questi ultimi troveranno un free roaming senza veri guizzi, ma immerso completamente in un mondo molto amato e ottimamente riprodotto. I fan (che sono milioni) lo adoreranno anche con i suoi limiti strutturali e il suo desiderio di andare sul sicuro. Chi non conosce questo mondo, potrebbe aver trovato il modo migliore per coprirlo. Pur con la sua classicità, resta un titolo godibile e ricco di contenuti.
Com’erano i precedenti giochi dedicati al mondo di Harry Potter? Te li raccontiamo qui!
- – Il Wizarding World ricreato al meglio
- – Storia ben integrata in questo universo
- – Esplorare porta a scoprire sempre qualcosa di nuovo
- – Tantissimi contenuti, tra missioni e attività
- – Le magie servono anche per gli enigmi
- – Molte dinamiche diventano routine dopo alcune ore
- – Nessuna meccanica davvero originale per un free roaming
- – Sistema di equipaggiamento poco sviluppato

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