It Takes Two – Recensione

Split-screen collaborativo geniale!

Nel 2018, anche se Electronics Arts era completamente concentrata su giochi sportivi e sparatutto, arrivò a ciel sereno A Way Out, avventura only-coop che riuscì a sorprendere con scelte narrative e registiche che restituivano completa dignità allo split-screen, presente anche quando si giocava online. La mente dietro a quel titolo molto amato è Josef Fares, un autore che ha beneficiato del successo (anche un po’ inaspettato) e che si è rimesso al lavoro per portarci un’altra grande avventura, basata anche stavolta sulla collaborazione tra due giocatori. Nasce così It Takes Two, titolo che è già entrato con prepotenza nel cuore di molti.

Cody e May sono due genitori che vivono fuori città, in una bella casa con giardino immersa nel verde. Dalla loro unione è nata Rose, bimba che ama i propri genitori e proprio per questo soffre per colpa delle incomprensioni che negli anni hanno scavato una profonda voragine tra i due. La scelta del divorzio è ormai imminente e alla piccola Rose non resta che creare due bambole con le fattezze dei genitori, e fingere così di giocare ancora con loro. Fatto sta che le lacrime versate dalla bimba sui pupazzetti di May e Cody trasportano i genitori nel corpo di quei due giocattoli. Guidati dal Libro dell’Amore del Dr. Hakim rappresentato da un esilarante e ancheggiante tomo parlante con accento spagnolo, i due dovranno collaborare per capire come tornare ai propri corpi, vivendo situazioni magiche che definire geniali è dir poco.

Come avrete capito, stavolta il tema trattato è molto più delicato rispetto ad un’amicizia tra carcerati in fuga e anche la classificazione del titolo è scesa drasticamente, permettendo così di giocare l’avventura di May e Cody anche ai più piccoli. La scelta è perfetta perché così si può giocare a It takes Two insieme a figli, nipotini, o semplicemente permette a due fratellini che non raggiungono i 10 anni di vivere una grande avventura. Il gioco è in inglese nei dialoghi, e quindi serve saper leggere i testi in italiano per goderselo al meglio, però questo è davvero l’unico limite contro cui si potrebbe scontrare un bambino. Gli adulti non sono però tagliati fuori da quest’avventura e anzi, saranno proprio loro a capire maggiormente quello che succede sullo schermo, ottenendo quello che potremmo definire l’“effetto Pixar”: i bambini si godono l’azione e i genitori, o comunque gli adulti, possono trovare significati importanti e per nulla banali. Uno su tutti la collaborazione tanto menzionata dal Dr. Hakim: collaborare nel gioco è fondamentale, ma sarà facile affiancare le numerosissime trovate in cui vi imbatterete in It Takes Two, con quelle pressoché infinite in cui ci si imbatte nella vita di coppia, che lo si faccia con un genitore, un compagno, un fratello o una sorella.

Arrivati qui potremmo già piazzare il voto e calare il sipario, ma se la parte giocosa non funzionasse a dovere? Per fortuna Josef Fares e Hazelight Studios hanno svolto un lavoro eccellente su questo versante, e se pensavate di aver visto di tutto con A Way Out, dovrete ricredervi nel giro di pochi minuti. Vi ho già detto che il gioco è un concentrato di situazioni, ma non vi ho detto che tutte pescano da dinamiche di gameplay differenti. Il gioco è diviso in capitoli e ognuno di essi ha meccaniche proprie che cambiano continuamente anche all’interno dello stesso. Il primo, ambientato nel capanno degli attrezzi, punta molto su meccaniche platform, ma inserisce prestissimo enigmi ambientali da risolvere attraverso la fisica degli oggetti. Ci sono sequenze molto movimentate, diverse boss fight e l’impressione che la vena creativa sia spinta al massimo. C’è insomma il timore che su quelle dinamiche perfette sia costruito l’intero gioco. Poi, quando si arriva al secondo capitolo e si conoscono i suoi bizzarri protagonisti, il platform lascia il posto allo sparatutto selvaggio, comunque inframmezzato da situazioni che ci fanno usare alcuni speciali strumenti per risolvere altri enigmi e problemi di vario genere. Questo turbinio di situazioni prosegue per una decina di ore abbondante, durata perfetta per un’avventura che cambia radicalmente il modo in cui da oggi guarderemo le esperienze cooperative.

I controlli con cui muoveremo Cody e May, pur con tutte le variazioni di gameplay che li aspettano, sono sempre eccellenti. I salti sono calibrati alla perfezione, le fasi di shooting sono ottime, gli enigmi sempre intelligenti e stimolanti, facendoci sentire la necessità di comunicare e consentendoci sempre di guardare la parte di schermo del giocatore con cui condivideremo l’esperienza. Ci sono anche momenti in cui lo schermo si fonde e l’azione viene ripresa da una sola telecamera per entrambi i giocatori, enfatizzando così le situazioni in cui si è più uniti. Le aree che esplorerete poi non si limitano a rendere grande il mondo umano perché visto dalla prospettiva di due bambole, ma lo rendono magico. Il capanno degli attrezzi iniziale, non riproduce solo la sciatteria di un luogo abbandonato a sé stesso dai due protagonisti troppo impegnati a lavorare, ma lo arricchisce di dinamiche platform che giocano con i suoi oggetti per creare ostacoli, teletrasporti e strumenti per proseguire. Idee su idee che non si fermano mai e che troveranno sempre un modo per sorprendervi. Per questo motivo penso che It Takes Two sia un modo perfetto per far avvicinare ai videogiochi anche parenti e amici che non hanno mai impugnato un controller. Va detto che alcune fasi sono tutt’altro che semplici e che il gioco non prevede alcun selettore della difficoltà, ma va anche detto che quando uno dei due protagonisti cade in un buco, torna in gioco all’istante. Giusto nei combattimenti più accesi è necessario premere rapidamente un tasto per tornare in campo. La cosa più importante sarà dunque gestire gli analogici e avere un po’ di padronanza sui pulsanti da premere, abilità che sarà un piacere ottenere giocando ad un titolo di questo calibro.

Abbiamo avuto la fortuna di giocare ad It Takes Two su Xbox Series X e quanto visualizzato sullo schermo è sempre stato eccellente. Il gioco, che ricordo gestisce quasi sempre la dinamica dello split screen, non ha mai avuto un tentennamento e ha sempre viaggiato a 60 fps costanti, anche nelle fasi più concitate ed esplosive. Su console old gen, specie se standard, la situazione non è così pulita, ma il gioco funziona e può comunque restituirvi belle sensazioni. I dettagli sono ovunque, dai trucioli di legno fino alle formiche che scalano un albero in giardino. Tutto questo concorre a creare un mondo tanto realistico quanto magico. Le animazioni sono eccellenti e il motion capture sui personaggi è grandioso, con lo stesso Josef Fares che si è messo in gioco per offrirci le movenze assurde e spassose del Dr. Hakim. Anche il sonoro stupisce per pulizia e precisione, con effetti che ricalcano i materiali con cui si interagisce e con musiche originali che accompagnano qualsiasi vostra azione in modo esemplare. Perfetto poi il doppiaggio in inglese e validi i sottotitoli in italiano. Infine, ricordate che potrete godervi It Takes Two sia in locale che online. In quest’ultimo caso vi basterà comprare solo una copia del gioco; il vostro amico dovrà infatti scaricare il Friend Pass gratuito dallo store e aspettare il vostro invito al gioco per poterlo avviare.

Sono certo che It Takes Two diventerà uno dei giochi più amati di questo 2021. Il suo essere cooperativo vive delle emozioni che ci trasmettono i personaggi e delle trovate senza fine che Hazelight Studios mette in campo ogni secondo. Troverete sorprese a non finire, alcune relative al gameplay e altre molto più sottili ma altrettanto geniali. Sarà incredibile dall’inizio alla fine e poterlo rivivere con altre persone cambierà il modo in cui vivrete le situazioni. È un po’ come andare al mare con un amico piuttosto che con un altro: Il luogo è sempre quello, ma quanto ricorderete alla fine dalla giornata potrà avere sfumature molto diverse. È un platform, è uno shooter, è un’avventura con puzzle da risolvere… non mettetegli un etichetta e vivetelo con qualcuno a cui volete bene: sarà un’esperienza indimenticabile.

Pro
  • – Geniale in ogni aspetto
  • – Situazioni diverse a non finire
  • – Gameplay sempre eccellente
  • – Split-screen protagonista!
  • – Su next-gen è meraviglioso
  • – Per giocare online basta una sola copia
Contro
  • – Vi serve un secondo giocatore
  • – Prima o poi finisce

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