Knockout City – Recensione

Prendi la palla al balzo… se ne sei capace!

Il dodgeball è uno sport principalmente di stampo americano che viene giocato per lo più nelle ore di ginnastica a scuola. Alcuni di voi potranno ricordare il film Palle al Balzo con Ben Stiller e Vince Vaughn che sicuramente ha segnato l’infanzia di qualcuno, ma mai mi sarei aspettato di vederlo diventare un videogioco. Grazie ad Electronic Arts, questo inaspettato sogno è realtà! Benvenuti in Knockout City.

Electronic Arts porta inaspettatamente il dodgeball all’interno dei videogiochi: una scelta bizzarra, ma anche funzionale!

Il titolo è stato rilasciato lo scorso 21 maggio praticamente ovunque ed è incluso anche nell’abbonamento Xbox Game Pass tramite EA Play, dopo varie versioni beta aperte o meno al pubblico. Come detto in precedenza Knockout City si ispira al gioco del dodgeball, o meglio per dirla all’italiana, alla palla avvelenata, ma EA ha voluto rendere questa base molto più intrigante, aggiungendo qualche effetto speciale con particolari palloni e una capacità di movimento dei giocatori molto dinamica e veloce. Partiamo dai comandi base: il giocatore si muove correndo per la mappa e nel momento in cui incontra un pallone questo viene raccolto automaticamente non appena ci si passa sopra. Il pallone si lancia con la pressione del grilletto destro, che può essere più o meno caricato, per poi essere scagliato contro un avversario, che verrà mirato automaticamente grazie al lock on. Con la pressione del grilletto sinistro invece si può tentare ci prendere il pallone al volo, evitando quindi di essere colpiti, ma non è cosa facile dato che bisogna avere un buon tempismo pur venendo aiutati da una cornice rossa attorno allo schermo nell’istante in cui finiamo nel lock on di un avversario. I dorsali sinistro e destro vengono utilizzati rispettivamente, per passare il pallone ad un compagno e per accovacciarci prendendo noi stessi la forma di una palla, ma su questo ci arriviamo dopo. La mobilità, sia essa con o senza palla, è abbastanza ampia, visto che possiamo saltare, eseguire un dash oppure una piroetta verticale in aria; quando si è in volo si potrà anche planare attraverso un aliante e su alcune mappe sono presenti correnti d’aria che ci faranno percorrere distanze maggiori.

Durante ogni scontro verrà fornita casualmente una tra diverse palle speciali; queste vengono raccolte come quelle normali, ma sono presenti in quantità minore all’interno della mappa. Per fare alcuni esempi abbiamo la palla Luna che una volta impugnata modificherà la gravità del nostro giocatore facendoci saltare più in alto, la palla bomba che appena racolta inizierà un conto alla rovescia verso la sua esplosione e si può incollare ad ogni superficie e la palla gabbia che, quando colpisce un avversario lo intrappola per qualche secondo, permettendoci di raccoglierlo per scagliarlo contro i suoi stessi compagni di squadra, oppure direttamente fuori dalla mappa per eliminarlo. A tal proposito, prima ho accennato al fatto di poter diventare noi stessi un pallone: in questo modo un nostro compagno può utilizzarci come una qualsiasi palla, con la differenza che una volta caricato al massimo il tiro, verremo scagliati in cielo per poi atterrare con un’esplosione di largo raggio che farà piazza pulita di ogni avversario. Chiarite le meccaniche, come si svolgono le partite? In un match classico si gioca 3 contro 3 per una durata di 5 minuti circa a round, e la prima squadra che effettua 10 eliminazioni vince la manche; ogni giocatore viene eliminato se colpito per due volte e con 2 round vinti si vince la partita. Questa è la versione più classica, ma sono state introdotte altre piccole modalità come lo scontro 1 contro 1, oppure caccia ai diamanti dove dopo l’eliminazione di un giocatore questo farà cadere a terra dei diamanti. La squadra che ne raccoglie di più sarà la vincitrice.

Poco dopo il lancio di Knockout City è stata introdotta anche la modalità competitiva, sicuramente stimolante per molti, ma non troppo diversa da una versione in amichevole, se non per il maggiore caos che si può creare in alcuni momenti della partita, soprattutto quando molti giocatori sono vicini tra loro. All’interno sono presenti solo match 3 vs 3, accoppiati ovviamente con giocatori dello stesso rango, ma è anche possibile incontrarne di più alti nel momento in cui si partecipa con una squadra di amici. A tal proposito, come ogni gioco PvP multiplayer che si rispetti è possibile creare la propria crew per organizzare partite e stracciare gli avversari in compagnia. Ad ogni match terminato si accumulano punti per salire di livello sbloccando nuovi oggetti estetici per il proprio personaggio, da vestiti a tagli di capelli passando per nuovi volti e molto altro; una gestione del proprio PG molto semplice, ma divertente grazie alla grafica cartoon che accompagna il gioco. In aggiunta è possibile creare tre personaggi da personalizzare come meglio si crede, ma non c’è nessun vantaggio di skill tra un personaggio e l’altro, per mantenere vivo il gameplay evitando sbilanciamenti poco divertenti. Lo stesso comparto sonoro non se la cava male, con effetti dei palloni veramente ben curati e musichette allegre. Riguardo il matchmaking c’è da dire che l’attesa tra una partita è l’altra è abbastanza alta, fattore probabilmente compromesso dalla possibilità di cross-play fin dal lancio.

Knockout City è stata una piccola sorpresa, uno di quei giochi che appena vedi il trailer storci un po’ il naso, ma con pad alla mano sicuramente ti ci diverti e ancora di più con la compagnia di amici. L’averlo incluso all’interno di Game Pass è stata una mossa decisamente azzeccata per dare maggiore visibilità ad un titolo che a prezzo pieno costa comunque una ventina di euro. La domanda davanti a questo genere di produzioni è però sempre la stessa: quanto potrà durare all’interno della libreria di un giocatore? Il primo approccio sicuramente è piacevole, ma alla lunga potrebbe risultare fin troppo ripetitivo se non aggiornato costantemente. Il comparto competitivo potrebbe essere il fulcro trainante di Knockout City,  ma necessita sicuramente di qualche miglioramento. Ora come ora pensate solo a divertirvi, ma ricordiamo ad EA che per mantenere vive queste uscite servono aggiornamenti che comprendano nuove mappe, nuove dinamiche e, perchè no, anche qualche torneo single player.

Pro
  • – Divertente ed intuitivo
  • – Compreso con Xbox Game Pass
  • – Un’idea stravagante, ma funzionale
Contro
  • – Attesa un po’ eccessiva nel matchmaking
  • – Probabili situazione eccessivamente caotiche
  • – Potrà divertire ancora dopo qualche mese?

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