Cinque anni dopo il fantastico esordio di Mario + Rabbids Kingdom Battle finalmente ci risiamo. Il crossover apparentemente impossibile tra Mario e i Rabbids torna sulle scene grazie ad Ubisoft Milan, studio italiano capitanato da Davide Soliani. Fare un seguito non è mai semplice, specie se al debutto si esce con un gioco che raccoglie consensi da tutte le parti. Si rischia di ripetersi e, nella migliore delle ipotesi, di proporre qualcosa di più grande ma meno sorprendente. Con Mario + Rabbids: Sparks of Hope però, la storia ha preso tutta un’altra piega, e il risultato finale ha un che di sbalorditivo.
Una storia con altre storie
Mario + Rabbids: Sparks of Hope riprende la storia poco dopo la fine di Kingdom Battle, anche se non è necessario averlo giocato per apprezzare questo sequel. I Rabbids ormai si sono ambientati a vivere nel Regno dei Funghi senza rinunciare alla loro stupidera. Un giorno però un grande mostro volante arriva sul castello e porta via Rabbid Peach. Mario parte al salvataggio e scopre che una minaccia ben più grande chiamata Cursa mette in pericolo la pace. La nuova nemica sta diffondendo su vari pianeti l’oscutiferio, elemento che sta disturbando il loro ecosistema.

Da qui partirà un viaggio “galattico” che ci porterà a ripulire i mondi che incontreremo fino a raggiungere la minaccia principale. La storia ricalca i classici temi di un qualsiasi Mario, ma non pensiate che ci si limiti a questo. I pianeti che visiteremo nascondono tutti delle storie uniche da scoprire e approfondire, generando sana curiosità e creando un contesto molto piacevole in cui muoversi.

Un po’ come un cartone
In questo aiutano i 34 minuti di cinematiche che sono stati inseriti per rendere più spettacolare la vostra missione, così come il doppiaggio in italiano di alcuni protagonisti, tra cui Jeanie, la nuova, glaciale IA che darà informazioni sui pianeti che visiteremo, e Beep-O, aiutante di Mario e soci fin da Kingdom Battle. I personaggi Nintendo continuano giustamente ad esprimere parole storiche e classici versetti, mentre i rabbids protagonisti pronunceranno brevissime frasi in italiano quando compiono qualche azione. Tutte interazioni che rendono molto più coinvolgente il tempo passato in game, sia che si stia esplorando, sia che si stia combattendo.
Come ti esploro Mario + Rabbids: Sparks of Hope
Già che parliamo di esplorazione approfondiamo come è stata migliorata questa componente. Nel precedente Kingdom Battle, la progressione si svolgeva attraverso mondi lineari con piccole deviazioni secondarie relative ad alcuni segreti. Si procedeva insomma come sulle mappe dei Mario 2D, in cui per raggiungere il livello 1-2 era necessario aver prima completato il livello 1-1. Mario + Rabbids: Sparks of Hope compie un grande passo avanti e si porta dalle parti dei Mario in 3D, in cui ci sono mondi aperti e diversi obiettivi da conquistare senza un ordine prestabilito.

I pianeti su cui atterranno i nostri infatti avranno una missione principale, ma anche tante altre secondarie che rappresenteranno sfide alternative. Per mantenere una progressione controllata, ognuna di queste sfide mostra un livello di difficoltà consigliato, così che non siano tutte disponibili dall’inizio. Si capisce quindi che scoprire e affrontare una missione di livello 10, quando si è di livello 3 non è una grande idea. Arrivati al livello consigliato, se lo supererete, anche le sfide si adegueranno al vostro nuovo status per mantenere il giusto livello di difficoltà.

Ogni missione viene raccolta in un comodo menu che tiene traccia dei progressi fatti, delle missioni disponibili e del loro livello di difficoltà, così che sia subito chiaro a cosa conviene dedicarsi. Inoltre, per chi volesse potenziarsi con un po’ di farming (comunque non necessario), i pianeti ospitano anche semplici nemici da sconfiggere. Ogni volta che si interagisce con una missione o un nemico, il gioco istanzia il combattimento in un’area specifica e la battaglia ha inizio.
Questa maggiore libertà in fatto di missioni da completare, diventa ancora maggiore quando si scopre che alcune di esse si palesano solo dopo aver completato la missione principale di un pianeta. È a quel punto che saltano fuori nuove attività e nuove sfide, magari da svolgere con specifici personaggi in squadra. Visitare il pianeta successivo poi non è limitante verso le missioni che si lasciano indietro, visto che potrete sempre ritornare sui vostri passi e continuare l’esplorazione.

Il campo di battaglia di Mario + Rabbids: Sparks of Hope
La libertà che si respira mentre si esplorano i nuovi luoghi pensati da Ubisoft Milan si avverte anche con il rinnovato sistema di battaglia. Come spesso accade nei giochi strategici, ogni personaggio ha a disposizione due punti azione. Di solito uno viene usato per spostarsi, mentre l’altro per fare fuoco. Mario + Rabbids: Sparks of Hope rivoluziona anche questo meccanismo. Il movimento infatti diventa un’azione gratuita, da compiere liberamente all’interno del proprio raggio d’azione. Significa che potremo muovere Mario, poi prendere il controllo di Luigi per fargli fare un salto team sul fratello e poi muovere nuovamente Mario così che vada in copertura. I salti team e le scivolate sui nemici saranno contati durante il turno, ma potrete muovere i vostri personaggi quante volte vorrete all’interno della loro area di movimento.

Spostarsi ora non è più legato alle caselle tipiche dei giochi strategici, e questo rendo molto più fluido muovere i personaggi per l’area di scontro, potendo anche scegliere con calma la posizione prima di fare fuoco. Anche stavolta avremo diverse percentuali che indicano la possibilità di colpire, in base alla copertura del nemico. Alcuni blocchi possono riparare totalmente dai colpi e altri più bassi fanno scendere la percentuale di successo al 50%. Il fatto che molti blocchi possano poi essere danneggiati e distrutti rende molto utile il posizionamento in campo.
Gli Sparks e la personalizzazione
Fare fuoco sul nemico scelto impedisce ulteriori spostamenti, ma se avete ancora un punto azione potrete usarlo in due modi. Ogni eroe potrà attivare una delle sue abilità specifiche o, novità di questa uscita, il potere dello Spark che avrete equipaggiato. Questi sfavillotti incrociati con i rabbids sono 30 in totale e potranno essere equipaggiati dopo averli salvati in missioni spesso secondarie. Il loro potere cambia in base alla loro natura, con poteri passivi e altri attivi.

Lo spark di fuoco per esempio rende immune all’effetto “in fiamme”, e allo stesso tempo, se attivato, permette di sparare colpi incendiari. Gli elementi torneranno utili scoprendo che molti nemici sono vulnerabili a certi elementi, così come resistenti ad altri. Equipaggiare gli spark più utili al momento giusto garantisce vantaggi non indifferenti. Inoltre gli spark possono essere potenziati con le astroschegge che raccoglierete, aumentando percentuali di difesa e attacco.
I tanti e più eroi di Mario + Rabbids: Sparks of Hope
È ora necessario parlare degli eroi che potremo utilizzare, poiché anche qui, è stato fatto un grandissimo lavoro. Già in passato le loro abilità erano ben diversificate, ma Mario + Rabbids: Sparks of Hope merita più di un applauso. Ogni personaggio ha un’arma con un’esclusiva modalità di attacco. Mario impugna due pistole e può colpire due bersagli diversi o uno unico due volte. Rabbids Peach spara tre missili che ignorano la difesa dei ripari più bassi rendendo sicuro l’ingaggio di questi bersagli. Luigi colpisce con un arco e più il nemico è lontano e più i danni inferti sono alti.

Peach ci rivela che nel suo ombrello è presente una sorta di shotgun con un preciso cono d’azione, mentre Rabbid Mario colpisce con i suoi guantoni un’area ravvicinata ma a semicerchio, potendo danneggiare molti avversari contemporaneamente. Tra i nuovi arrivi c’è poi anche Edge, una Rabbid armata di spadone che può esibirsi in attacchi rapidissimi a distanza ravvicinata, ma anche lanciare la spada in linea retta, colpendo tutti quelli che incontra, sia all’andata che al ritorno. E le sorprese continuano…

La specializzazione di queste armi e la presenza degli Spark per infonderle con vari elementi ha eliminato i diversi modelli acquistabili in Kingdom Battle, ma la personalizzazione non ne risente affatto. Scegliere l’eroe adatto al tipo di nemici che ci aspetta, e assegnargli lo Spark migliore è già abbastanza per personalizzare la battaglia. Senza contare che i personaggi saliranno di livello contemporaneamente e potrete assegnare e resettare i punti guadagnati dai level up ogni volta che lo vorrete, a patto di non aver già avviato la battaglia. Gli oggetti consumabili si comprano nei negozi con le classiche monetine che raccoglierete, mentre elementi più rari come chiavi misteriose o skin delle armi, richiederanno le monete speciali che si ottengono alla fine delle missioni primarie e secondarie di ciascun pianeta .
Contri chi combattiamo
Infine occorre spendere alcune parole sui nemici, che questa volta pescano anche dai classici cattivi del Regno dei Funghi. La comparsa di numerosi Goomba da eliminare con una scivolata, piuttosto che con colpi ad area, è solo l’inizio. Basti pensare ai Bob-omba che possono essere armati con una scivolata, raccolti e poi lanciati sui nemici, senza spendere nemmeno un punto azione.

La varietà quindi non solo estetica, ma anche funzionale a strategie che permettono manovre inedite e soddisfacenti. Poi ovviamente non mancheranno boss e miniboss che renderanno ancora più esplosiva e dinamica l’esperienza. Va poi ricordato che non tutte le battaglie si concludono semplicemente eliminando i nemici, con alcune variabili che obbligano ad agire molto rapidamente per evitare di essere assediati da nemici che continuano ad arrivare tramite portali.
Rabbids d’autore
Ricordandoci che si sta parlando di un gioco per Nintendo Switch, console del 2017, il risultato finale del comparto tecnico non può che colpire in positivo. I pianeti su cui arriveremo saranno inizialmente poco ospitali perché oppressi dall’oscutiferio, melma che la malvagia Cursa ha sparso ai quattro venti. Questa cosa potrebbe un po’ limitare l’impatto scenico, ma vi basterà iniziare a giocare per capire questa scelta. Troverete caverne misteriose con enigmi ambientali da risolvere, isole da scoprire, tesori da scovare e battaglie da ingaggiare. Nel mentre capirete che l’ambientazione un po’ scialba dell’inizio era una scelta voluta, confermata poi da come cambierà il pianeta una volta risolto il suo problema. Gli eroi sono animati e realizzati con grande classe e cura, così come i nemici che combatterete.

I colpi e gli effetti speciali poi sono ben realizzati e la possibilità di giocare tutto ciò in portabilità, ne aumenta come sempre il valore. Le musiche sono eccellenti, orchestrate in modo magistrale e capaci di mostrare l’animo dei vari pianeti, seppur nascosto dall’oscutiferio. Si avverte l’azione, la caratterizzazione dei personaggi e l’urgenza delle situazioni, non potendo chiedere di meglio in ambito artistico. Del doppiaggio vi ho già parlato ma mi permetto di aggiungere che il lavoro è stato svolto da professionisti come Gea Riva, voce che in passato si è prestata all’interpretazione di Ellie in un certa saga chiamata The Last of Us. Direi che non occorre aggiungere altro… Tutti i testi ovviamente sono in italiano.
Commento finale
Mario + Rabbids: Sparks of Hope è uno strategico tra i migliori che abbia mai giocato. Non è elitario o tecnico come altri suoi colleghi, ma riesce a stare in equilibrio con maestria tra complessità e leggerezza. I personaggi protagonisti attireranno ovviamente un pubblico giovane (con le dovute eccezioni come il sottoscritto e molti di voi), ma chiunque può divertirsi con questa uscita. Per i più piccoli sarà più semplice muoversi senza la limitante griglia, mentre per i più grandi sarà notevole scoprire i tanti livelli di sfida proposti e i tanti modi per risolvere le situazioni.

Il gioco ha anche un livello di difficoltà regolabile in ogni momento, quindi la frustrazione è totalmente da escludere. Infine lasciatemi dire che questo è uno di quei giochi che ti stampano il sorriso sulla faccia dall’inizio alla fine, vuoi per i mondi che rappresenta, vuoi per le sorprese che rivela pian piano ma con costanza. Che i Rabbids potessero diventare un simbolo dei giochi strategici su console era molto difficile da prevedere, ma grazie a Mario e ad un talentuoso gruppo di sviluppatori, possiamo felicemente dire di aver visto anche questo.
- – Bilancia complessità e immediatezza
- – Esplorazione rinnovata ed espansa
- – Battaglie più libere e ricche di possibilità
- – Grande personalizzazione del team
- – Ottimo comparto artistico
- – Giocarlo coccola il cuore
- – L’hardware di Switch inizia a sentire gli anni
- – Ci piacerebbe che i contenuti di certi giochi non finissero mai

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