Mario Strikers è una di quelle serie che Nintendo ha tenuto nel suo cassetto per tantissimi anni, forse troppi; dopo vari titoli del più famoso idraulico videoludico e compagni alle prese con tennis, golf e corse automobilistiche è finalmente ora di tornare sul rettangolo verde più apprezzato del bel paese. Nell’anno in cui FIFA si prepara a vere e proprie rivoluzioni, eFootball prova a rilento a tornare sui binari apprezzati dai fan storici, una vera concorrenza in ambito calcistico arriva in modo tanto sorprendente quanto piacevole da chi meno ci saremmo aspettato, ovvero proprio Mario Strikers: Battle League Football.
Mario Strikers: Battle League Football è il ritorno che tutti i fan calcistici attendevano, ma non mancano alcuni piccoli compromessi
Calcetto senza regole
Dedicandoci direttamente all’esperienza effettiva proposta da Mario Strikers: Battle League Football, si torna a giocare sul campetto da calcio virtuale in scontri 5 Vs 5 con alcuni dei più famosi personaggi Nintendo, attraverso un gameplay totalmente ripensato per offrire partite spassose e frenetiche dove poter usare ogni mezzo per fare goal. Il focus è quello tipico dei vari party game o affini pensati per Nintendo Switch con protagonista Mario & Co, dove alla base abbiamo comandi semplici da apprendere, ma con numerose finezze da dover apprendere con tanta costanza, soprattutto per le sfide online competitive. Un approccio che, JoyCon alla mano, si traduce in un’offerta estremamente accessibile e sorprendentemente stratificata, adatta a un pubblico di giocatori molto ampio.

Abbiamo classici passaggi rasoterra, così come la possibilità di effettuare lanci lunghi e passaggi di prima, senza dimenticare il tiro che a seconda della pressione del tasto apposito può essere più o meno potente. Non esiste un arbitro o il concetto di fallo e su Mario Strikers: Battle League Football è quindi possibile malmenare il malcapitato di turno per togliergli il pallone o sfruttare i classici power up della serie lanciati dal pubblico sul campo di battaglia per avere qualche trucchetto nella propria manica. Fin qui tutto molto classico, viene da pensare, eppure cominciate a macinare le ore di gioco ci si accorge di aver scalfito solo la punta dell’iceberg. Nello specifico, è possibile comandare tutti e quattro i personaggi della squadra – a esclusione quindi del portiere – con parametri quali forza, agilità, passaggio, tiro e tecnica ben distinti. Il tutto per conferire al giocatore un apporto nello schieramento della squadra ideale sorprendentemente personalizzabile, grazie a un negozio specifico dove modificare le parti del corpo tramite specifiche armature, anche se non mancano alcuni limiti.

In realtà ci sono molti accorgimenti da dover considerare durante ogni match ed è normale dover macinare ore e ore di gioco, soprattutto online, per apprendere ogni aspetto di un gameplay così stratificato. Caricare la scivolata di fronte a un alleato ci permette letteralmente di spararlo contro il nostro avversario, effettuare un dribbling con il giusto tempismo rispetto a un tackle avversario conferisce un breve boost in termini di rapidità ed è anche possibile effettuare un tiro caricato per poi effettuare una semplice finta e mandare a vuoto l’avversario che si stava magari letteralmente fiondando sulla traiettoria per far da scudo al proprio portiere. Tantissime finezze che rendono le partite di Mario Strikers: Battle League Football divertenti, frenetiche e con un alto tasso di spettacolarità.

Sorprende anche l’IA dei portieri, abili nell’impedire che la palla superi la propria rete non solo nei tiri più semplici, con una spiccata dose di riflessi in grado di lasciare a bocca asciutta i più costruiti dei nostri tentativi di andare a rete. Se proprio dovessimo menzionare un piccolo dubbio dal punto di vista del gameplay, quello riguarda i passaggi alti, che quando effettuati in rapida successione riescono ad aggirare un po’ troppo facilmente i contrasti dei nostri difensori; un automatismo che crea qualche piccolo grattacapo soprattutto online.
La qualità a scapito della quantità
Le vere incertezze di Mario Strikers: Battle League Football sono legate al semplice aspetto quantitativo e per il day one ci saremmo aspettati qualche accorgimento ulteriore. Nel caso dei calciatori selezionabili, ad esempio, si parla di solo dieci opzioni che – al netto dei cinque parametri già citati che possono incidere sulla tipologia di approccio di ciascuno – non possono non lasciare un poco di amaro in bocca. Bisogna specificare come ogni calciatore presenti delle ultimate uniche, sfruttando casuali sfere di energie come su Super Smash Bros. Ultimate, spettacolari e potenzialmente in grado di cambiare le sorti di ogni partita. Si tratta di momenti dove è necessario tramite un piccolo QTE premere il pulsante all’interno di una barra azzurra per due volte consecutive, così avere maggiori possibilità di andare a rete; una soluzione che dal punto di vista estetico riprende, in modo esagerato ed estremamente tamarro gli iper tiri di Holly e Bannji con gli effetti tipici dell’universo di Mario.

Ecco allora che il super tiro di Peach fa innamorare e intontisce ogni avversario che si trova nella sua traiettoria, quello di Yoshi racchiude il pallone in una delle sue uova giganti e si abbatte su ogni mal capitato prima di schiudersi in una vera e propria cannonata, mente Wario con la sua innata eleganza sfrutta le sue natiche e genera una saetta che rimbalza a destra e sinistra prima di conficcarsi sotto al sette. Ogni super ha i suoi secondi per mostrarsi in tutto il suo splendore, mettendo in mostra uno stile disegnato che spezza la classica grafica di gioco con combinazioni di frame che esplodono in un tripudio di colori ed adrenalina. Il team ha già promesso l’arrivo di nuovi personaggi tramite DLC gratuiti nel prossimo futuro, anche se manteniamo qualche riserva per futuri upgrade a pagamento; al momento, comunque, l’assenza di personaggi iconici come Boo, Tipo Timido o Bowser Jr, rimane un boccone piuttosto amaro da mandare giù perché obbliga a far fronteggiare squadre con pochissima varietà del mero roster.

Qualche piccolo dubbio in parallelo, e con stessi ragionamenti altalenanti, segue la struttura dei contenuti che ruotano attorno a Mario Strikers: Battle League Football. Oltre alla possibilità di effettuare partite in solitaria contro la CPU, con amici (anche in locale) oppure amichevoli online, per chi cerca un’esperienza focalizzata sul single player non c’è molta scelta. Abbiamo un completo e vasto tutorial che permette di scoprire alcuni consigli e far pratica, una manciata di coppe suddivise per parametri e costituite da alcuni turni ciascuna e una versione più complessa di queste ultime con difficoltà maggiore. Fine. La modalità più gradita si focalizza sul multigiocatore competitivo online, con Club Striker, dove ci si può unire a un club con massimo 20 giocatori – o crearne uno da zero – con nome, stemma e colore delle divise per cimentarsi nelle prossime stagioni e tentare di salire di categoria. Parliamo della componente con più potenziale che potrebbe sopperire alle criticità quantitative menzionate. Fin dai primi mesi, le stagioni che ruoteranno attorno a questa modalità possono spingere i giocatori a macinare ore e ore di gioco convulsivo, di partita in partita causando una piacevole assuefazione. Durante questi eventi, per entrare nel merito delle motivazioni, è possibile guadagnare una valuta specifica di gioco, essenziale per personalizzare con numerosi elementi estetici differenti i vari punti dello stadio del club, rigorosamente a tema Mario e compagnia. Considerando che i temi durante le partite classiche sono solo cinque – più la possibilità di poter utilizzare il proprio stadio modificato – almeno sul fronte degli elementi acquistabili e sbloccabili inerenti non possiamo proprio lamentarci e l’abbiamo trovata una soluzione saggia.

In conclusione
Mario Strikers: Battle League Football ci ha in larga parte convinto. Mentiremmo a non esprimere un po’ di rammarico per alcuni inciampi sul fronte contenutistico che conferiscono al progetto di Nintendo un lancio non proprio al massimo della forma sul fronte della quantità, eppure la qualità pura del suo gameplay riesce a controbilanciare e sfaldare la maggior parte dei dilemmi. Un sistema tanto user friendly all’inizio, quanto sofisticato per i più attenti e competitivi, dove ogni partita sia in solitaria sia in compagnia si traduce in momenti spensierati di puro divertimento. Sicuramente il gioco dell’estate per chi vuole staccare la testa e giocare senza pensieri, in attese delle varie conferme definitive sul fronte del supporto post lancio necessarie per mantenere alta l’attenzione dei videogiocatori oltre i primi mesi di vita del titolo. Se invece no vi interessa la componente online togliete pure un punto al voto qui sotto, visto che i contenuti per giocatore singolo sono davvero ridotti all’osso.
- – Partite divertenti e frenetiche, sia online sia offline
- – Gameplay stratificato sui parametri dei vari personaggi…
- – Club Striker ha del potenziale per il breve-medio periodo
- – Stilisticamente regala momenti dal grande impatto visivo
- -… ma sul fronte contenutistico si poteva fare qualcosa in più
- – Qualche dubbio sul supporto post lancio rimane

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