Se c’è un gioco che è stato descritto in modo errato prima dell’uscita, quello è Marvel’s Midnight Suns. Classificato come “un XCOM con i supereroi della Marvel”, ci siamo fatti tutti un’idea tremendamente sbagliata su questo titolo. Gli unici punti di contatto con la serie strategico/tattica di Firaxis erano appunto lo studio di sviluppo e la presenza di combattimenti a turni. Dopo circa 80 ore di gioco, posso raccontarvi tutto quello che dovreste sapere per decidere se avvicinarvi a questo universo così familiare, ma anche così differente dal classico action game in terza persona.
Una storia da raccontare
La prima grande differenza con XCOM sta nella presenza di una storia e di una narrativa marcatissima. Marvel’s Midnight Suns (qui lo trovate su Amazon) basa i suoi avvenimenti sulla magia, un elemento dell’universo Marvel che non si vede spessissimo, se non nelle pellicole del Dottor Strange. Sarà proprio lui, insieme a Tony Stark, ad introdurci in questo mondo, mentre cercano di farsi aiutare da un refrattario Jhonny Blaze, il Ghost Rider più celebre dei fumetti.

C’è infatti una nuova minaccia che grava sul mondo ed è il demone supremo chiamato Lilith. Questa è stata sconfitta qualche secolo fa da suo figlio Hunter, il quale verrà riportato in vita e capitanerà la squadra di supereroi cercando di portali nuovamente alla vittoria. Questo riassunto molto approssimativo dà il via ad una storia piuttosto lineare ma in cui si inseriscono alla perfezione molti eroi e cattivi dell’universo Marvel, con interazioni che ne caratterizzano le decisioni, il loro modo di agire e di interfacciarsi con gli altri.
Tanti personaggi da conoscere
Un esempio lampante arriva grazie alle differenze all’interno del roster. Quando nella base dei Midnight Suns dove vivono Blade, il Ghost Rider di Robbie Reyes, Nico Minoru e la mutante Magik, arrivano Tony Stark, Captain Marvel e Dottor Strange, c’è molta diffidenza tra i due gruppi. Riuscire a capire le motivazioni e far funzionare il team sarà compito di Hunter, personaggio maschile o femminile completamente inedito che fungerà da nostro avatar in questo mondo.

Quando non saremo in missione, lo muoveremo in terza persona attraverso la base, chiamata Abbazia, e i suoi territori. Sarà qui che potremo parlare con altri supereroi, approfondire la loro conoscenza, i loro problemi e diventare loro amici. Questa componente social ricorda molto gli ultimi capitoli di Fire Emblem, grazie a regali da fare per far salire il livello di amicizia, così da sbloccare nuovi dialoghi e soprattutto abilità passive sempre più potenti che si attiveranno in missione.
Come si gioca?
Scopriremo presto che il gioco si divide in due fasi ben distinte: le missioni di combattimento e la gestione dell’Abbazia. Partendo da quest’ultima, verremo introdotti ad una serie di location che potranno migliorare le nostre possibilità. Nella Forgia per esempio potremo ottenere nuove abilità per i personaggi che saranno appena tornati da una missione, così come potenziare il livello di ricerca e sbloccare nuove strutture e relativi bonus.

Ci sarà spazio per un’area di allenamento in cui potenziare le abilità ottenute fondendole tra loro, allenarsi per ricevere bonus passivi e punti amicizia e, in seguito, affrontare sfide di combattimento per livellare i personaggi. Tutto questo avviene in un’area piuttosto limitata che permette di raggiungere ogni zona in una ventina di secondi massimo. Nel mentre potreste incrociare eroi che vi chiedono un consiglio, offrendovi ulteriori bonus in base alla vostra risposta e piccole fonti di risorse che vi serviranno per creare abilità, ottenere denaro od oggetti estetici.

Fuori dall’Abbazia
L’Abbazia non termina con la base, ma si espande anche ad una serie di terreni che la circondano e in cui potremo svelare parecchi segreti. Oltre a forzieri da aprire per ottenere oggetti estetici, oggetti consumabili o risorse, troveremo misteri da risolvere per capire cosa sia davvero successo tra Hunter e sua madre Lilith. Dovrete ottenere quattro diversi poteri che sbloccheranno via via la strada verso nuove rivelazioni e verso lo sblocco di potentissime abilità da portare in battaglia. Anche in questa fase non si è lasciati soli, e alcuni personaggi potranno indirizzarci verso la giusta location. La fusione tra la missione principale e i segreti dell’Abbazia è un’ottima idea perché rende molto più profondo il mondo di Marvel’s Midnight Suns e, allo stesso tempo, offre vantaggi e sblocchi utili al gameplay.
Combattere con le carte
Passando ai combattimenti, questi sono il fulcro delle missioni che affronteremo. Dal tavolo specchio dell’Abbazia potremo avviare due tipi di missioni: quelle principali e quelle generali. Quelle principali portano avanti la trama, ma quelle generali possono aiutarci ad ottenere risorse e potenziamenti che non vanno mai sottovalutati. Il gioco non mette fretta e scegliere di affrontare diverse missioni generali prima di passare a quella principale, non è mai un problema.

Ogni missione ha almeno un personaggio obbligatorio che dovrà farne parte, ma potremo riempire gli altri posti liberi come meglio crediamo. In ogni missione potranno partecipare tre eroi contemporaneamente ma starà a noi sceglierli in base alle nostre esigenze e anche in base al tipo di missione richiesta. All’inizio dovremo combattere contro l’Hydra e ci saranno camion o elicotteri da fermare prima che partano, valigette da recuperare o informatori da catturare. Poi, più avanti arriveranno anche minacce meno terrene, che andranno ad ampliare la varietà dei nemici, oltre agli obiettivi da completare. Magari sono io, ma nelle decine di ore di gioco passate con Marvel’s Midnight Suns, non ho mai affrontato un combattimento uguale all’altro.
Un roster di eroi molto vario e personalizzabile
Moltissima di questa varietà arriva dai personaggi Marvel che scenderanno in battaglia. Il fatto che il gioco ci spinga ad usarli tutti a più riprese è un’ottima cosa, perché di consente di seguire la loro costante evoluzione attraverso le abilità sbloccate. Questo ci permette di scoprire i loro punti di forza e di debolezza, facendoci ragionare per creare team che possano gestire le minacce da affrontare. Per farlo dovremo ottenere, potenziare ed usare le loro abilità, che in Marvel’s Midnight Suns sono caratterizzate dalle carte. Dove in XCOM c’era una percentuale di successo durante le azioni di attacco, qui ogni carta farà sempre quello che promette, che sia un danno od un effetto speciale.

La casualità stavolta arriva dal fatto che potreste non avere la carta che vi serve, quando vi serve. Ogni eroe infatti porta con sé un mazzo di 8 carte e al primo turno noi giocatori pescheremo alcune carte prese dai mazzi di ciascun eroe. Inoltre le carte sono di tre tipi: alcune sono di attacco, altre attivano dei talenti e altre ancora sono detta abilità eroe. Se le prime due, oltre all’effetto indicato, generano dei punti coraggio, il terzo tipo per essere giocato deve consumare un certo numero di punti coraggio.
Questi stessi punti coraggio si spendono quando si interagisce con elementi dello scenario come barili da far esplodere o strumenti su cui saltare per poi attaccare i nemici. Ad ogni turno avremo tre mosse da effettuare che solitamente indicano tre carte da giocare, prima di passare il turno al nemico che agirà cercando di fermarci. Quando tutte le sue unità avranno agito, pescheremo altre carte, insieme a quelle che avremo mantenuto e continuerà lo scontro.
Un card game molto fisico
Quello che mi ha convinto di più di questo sistema è la fisicità degli scontri. Solitamente i giochi di carte sono molto statici e “matematici”. In altre parole, possono sembrare un po’ freddi. Marvel’s Midnight Suns non cade in questa trappola e rende ogni scontro molto fisico. Ve ne accorgerete da subito quando vi verra mostrata la dinamica che vi insegnerà a spingere i nemici contro oggetti dello scenario o altri avversari. Il fatto di avere alleati e nemici sul campo, richiede anche una certa strategia poiché ogni mossa può riposizionare un alleato.

Essere vicini ad un elemento che sta per esplodere per esempio, può portare ad eseguire una mossa fisica contro un nemico lontano, per evitare di rimanere coinvolti. Queste e tante piccole accortezze diventano fondamentali quando si incontrano i supercattivi. Nemici come Venom, Crossbones e Sabretooth hanno abilità e regole proprie che cambiano il nostro approccio allo scontro. Inoltre, dopo averli incontrati almeno una volta nelle missioni principali, potranno fare la loro comparsa a sorpresa anche nelle missioni generiche, aumentando la casualità, la varietà e la difficoltà di scontri apparentemente semplici.

Ma è difficile come penso?
Un ultimo appunto sul livello di difficoltà. Il gioco inizia proponendo solo due livelli di sfida, con il più complesso tra i due che rappresenta quello standard. Procedendo sbloccherete però altri livelli di difficoltà che potrete selezionare a partita in corso, aumentndo la sfida, i punti esperienza guadagnati e le ricompense. La libertà di fermarvi quando la sfida diventa troppo intensa sta a voi, offrendo quindi una scalabilità invidiabile che evita di bloccarsi in sfide reputate troppo complesse.
Grafica e sonoro
Il comparto tecnico di Marvel’s Midnight Suns è molto buono, pur mostrando alcune debolezze. I volti degli eroi potevano per esempio essere un po’ più caratteristici, con Tony Stark che, tolta la parlata e l’atteggiamento, risulterebbe solo un tizio con due baffetti. Molto meglio le versioni supereroistiche, con costumi ben ricreati sia negli elementi grafici, sia nei loro suoni caratteristici.
I nemici sono vari e facilmente distinguibili sul campo, rendendo semplice individuare i più pericolosi e quelli da eliminare più in fretta. La distruttibilità ambientale è poi presente in arene che, seppur piccole, sanno offrire scontri feroci e impegnativi. Qualche piccolo glitch e bug è stato rilevato, ma nella peggiore delle ipotesi è bastato riavviare lo scontro per risolvere. Tra le note negative c’è un po’ di rigidità nelle animazioni di Hunter durante le esplorazioni dell’Abbazia, ma nulla che rovini l’esperienza.

Riguardo la componente audio è difficile trovare difetti, visto che gli effetti speciali ricreano quanto visto al cinema (per esempio con i propulsori di Iron Man) e rendono molto sentiti i combattimenti. Le musiche ci accompagnano in tutte le attività, aumentando di livello durante le cut scene più epiche e i successivi scontri. La loro costruzione inoltre non risulta ripetitiva anche dopo decine di ore e questo è un gran traguardo. Infine, la star dell’impianto sonoro è rappresentata dal doppiaggio in inglese, una mole gigante di battute che rende credibili i supereroi e soprattutto le persone dietro alle maschere.
Ascoltare Logan e Peter Parker mentre giocano ai videogiochi, chiedendosi se prima o poi saranno protagonisti di qualche uscita, è solo una delle tantissime chicche presenti. Ovviamente ogni testo è sottotitolato in un ottimo italiano, adattato con cura e basandosi sulle traduzioni fumettistiche. Aspettiamo solo una piccola patch che permetta di ingrandire un po’ il testo perché ad oggi può risultare un po’ piccolo per certe persone.
Commento finale
Marvel Midnight Suns è stato uno dei giochi a cui ho dedicato più ore consecutive negli ultimi anni. Per apprezzarlo bisogna sapere che ci sarà molto da leggere e da imparare, che il tutorial e la completa liberta di agire arriva dopo circa 5 o 6 ore dal primo avvio e che farsi coinvolgere dalla vicenda e voler ascoltare tanti dialoghi dei suoi protagonisti è fondamentale. Se pensate di iniziarlo e affrontare subito combattimenti su combattimenti, sappiate che non andrà così. L’inizio può apparire lento perché introduce un sacco di elementi: alcuni narrativi, altri di gameplay, luoghi con cui interagire e personaggi da conoscere.

Sarà poi il gioco stesso ad avvisarvi della libertà raggiunta, e da quel momento potrete fare quello che vorrete. Il vero divertimento inizierà e potrete anche affrontare missioni ad oltranza. Tutte le altre attività però non sono inutili, e anzi possono permettervi di sbloccare il vero potenziale di ogni eroe. Essere curiosi e voler scoprire i lati più nascosti dei vari personaggi saprà regalarvi le stesse sensazioni di abbattere un supercattivo con un’abilità micidiale.
- – Narrazione ben intrecciata
- – Tanti eroi, tutti diversi e belli da scoprire
- – Gestione della base ben strutturata
- – Personalizzazione degli eroi curatissima
- – Esplorazione intrigante
- – Combattimenti sempre diversi
- – Sfida regolabile e sempre appagante
- – Comparto tecnico di qualità
- – Qualche piccolo bug e glitch
- – Le primissime ore partono forte e poi rallentano per introdurre concetti, luoghi e personaggi
- – Il mondo “magico” potrebbe essere meno familiare per i non lettori di fumetti
