La dura carriera di chi guida la moto in aria
Gli appassionati di motocross che seguono i lavori di Milestone potrebbero pensare che MXGP e Monster Energy Supercross siano due uscite molto simili. D’altronde si guidano moto che saltano su dossi e cunette in percorsi sterrati e fangosi sia nel campionato mondiale che nella disciplina tutta americana del Supercross, quindi la differenza, guardando oltre ai tracciati, sembra tutta nel contesto. Questa convinzione finisce però zampe all’aria quando si scoprono le tante differenze di contenuti e di filosofia che rendono Monster Energy Supercross 4 molto diverso dal suo cugino motoristico uscito appena qualche mese fa.

In pochi qui in Italia seguono il campionato di Monster Energy Supercross e, onestamente, io non sono tra questi. Avendo quindi provato MXGP 2020 da pochissimo tempo ero convinto di trovarmi davanti ad un gioco molto simile, spostato semplicemente all’interno delle arene artificiali protagoniste di questo campionato. La mia ipotesi ha però funzionato a metà: da una parte ho ritrovato le stesse modalità e una fisica molto simile e quindi valida, ma dall’altra ho scoperto che Milestone ha scelto di rendere più frizzante la carriera per giocatore singolo, modalità fondamentale per chiunque voglia divertirsi con Monster Energy Supercross 4. C’è un comparto multigiocatore online non particolarmente popolato, manca anche questa volta lo split screen per il multigiocatore locale, c’è un’area compound che ospita anche alcuni tracciati extra calati in un ambiente più naturale, un editor dei tracciati con cui costruire i propri e scaricare quelli degli altri, e poi ovviamente ci sono le gare veloci e campionati personalizzabili. Di novità apparenti non se ne vedono quindi, ma quando si inizia la carriera, tutto diventa più chiaro.

Stavolta non si può scegliere da quale categoria iniziare, venendo subito confinati in quella esordiente chiamata Futures. Prima di passare alla classe Rookie, dove si potrà iniziare a scegliere squadre ufficiali e sponsor con cui arrotondare il proprio conto in banca virtuale, bisogna completare tre gare, un numero apparentemente irrisorio che si ingigantisce sempre più a suon di riavvi, per tutti quelli che si metteranno in testa di volerle vincere. Il nostro consiglio è di completarle con il piazzamento che vi beccate, sottostando all’orgoglio di essere battuti anche da un’IA settata a livello “molto facile”. Scendere a patti con sé stessi è utile quando si scopre che il principale motivo dei vostri insuccessi iniziali deriva in larga parte dalle scarsissime capacità del vostro povero avatar. Dopo averlo definito fisicamente attraverso un semplice editor iniziale, il pilota che useremo andrà migliorato attraverso obiettivi da portare a termine e allenamenti settimanali che possono offrici fino a tre punti abilità a tentativo. Potrete così iniziare a migliorare la fase d’atterraggio, la sua capacità di piega in curva, la frenata, la sua velocità in aria nell’eseguire scrub e whip e diversi altri boost che inizialmente saranno azzerati e vi renderanno facile preda dei piloti della CPU.

Gli allenamenti utili per ottenere punti abilità sono tre prima di ogni gara, da scegliere in sfide che prevedono il superamento di più avversari, così come l’ottenimento di partenze perfette e il superamento di porte entro un tempo limite. Il problema, forse ereditato da Ride 4, è che se uscirete di pista, uno di quei tentativi andrà irrimediabilmente perso. In queste fasi il riavvio si paga “spendendo” un nuovo tentativo dei tre che precedono una gara, con il rewind che è direttamente disattivato. Inoltre, parlando di rewind, bisogna far presente un’altra novità relativa a questa funzione: all’inizio di ogni gara, potrete riavvolgere il tempo in caso di errori solo tre volte, con una barra che ricarica i tentativi attraverso l’esecuzione di derapate, salti ben riusciti e i già citati scrub e whip, manovre usate per diminuire il tempo in aria durante i salti. Questo cambiamento obbliga i giocatori a concentrarsi durante le gare, poiché un salto in prossimità di una curva, potrebbe bruciare tre possibilità in pochi secondi, lasciandovi poi l’impossibilità di rimediare un ulteriore errore, dovendo ricominciare da capo la gara.

Monster Energy Supercross 4 è quindi molto più rigido di altri titoli Milestone, chiedendo di guidare nel modo corretto ma impedendo di gestire i propri errori con flessibilità. Non lo fa però in modo limpido, offrendo la possibilità di imparare divertendosi, ma si limita ad un tutorial iniziale che non prepara davvero alle prime gare. In queste vi sarà impossibile gestire il flusso del tracciato, con dossi su cui saltare con armonia, perché semplicemente il vostro pilota non avrà le capacità di coprire quelle distanze, finendo quindi per atterrare non nella discesa dell’ostacolo, bensì nella sua salita, facendovi perdere tempo mentre gli altri piloti volano sorprendentemente sulle vostre teste.

Migliorare il pilota sarà il primo passo, ma ricordate di migliorare anche la moto, dopo aver guadagnato un po’ di crediti, poiché potenziare le sue prestazioni sarà fondamentale per avere quella spinta in più che vi permetterà di superare gli avversari o, ancora meglio, atterrare dalla parte giusta dell’ostacolo. L’acquisto di componentistica non è particolarmente elaborato, con una serie di componenti di marchi famosi che però offrono lo stesso boost in fatto di prestazioni. Purtroppo quindi non passerete molto tempo nell’effettuare modifiche, ma dovrete comunque farlo per poter avere speranze di vittoria.

Ottimizzato per le console next-gen, Monster Energy Supercross 4 sfrutta adeguatamente la velocità del SSD delle nuove macchine Sony e Microsoft, con caricamenti non proprio fulminei, ma comunque molto più veloci rispetto alla scorsa edizione. Inoltre il modello delle moto e dei piloti è convincente durante le gare, perdendo punti solo quando verrete disarcionati e vedrete il vostro avatar cadere al suolo come un manichino. Le arene sono realizzate con cura ma, appunto, sono solo arene artificiali e non reggono il paragone con le piste molto più naturali e belle da vedere di MXGP. Sul versante della guidabilità invece non ci sono grossi cambiamenti, se non in una gestione della fisica più complessa all’interno di queste arene, necessitando una conoscenza molto più accurata dei percorsi per evitare di rimanere impantanati in una serie di dossi. Tutti i testi sono in italiano, mentre il doppiaggio resta in inglese, vista la natura USA del campionato qui riprodotto. Effetti sonori di buon livello e musiche adrenaliniche completano un quadro positivo che però dovrà sforzarsi di più in futuro, specie sul versante delle texture. La fluidità per le versioni next-gen si conferma invece ottima e a 60 fps.

Che Monster Energy Supercross 4 non fosse un gioco adatto a generici amanti dei racing game era chiaro, vista la particolare disciplina che rappresenta. Che potesse frenare anche gli appassionati più rilassati è invece una qualità che non ci saremmo aspettati, specie considerando la personalizzazione che da anni caratterizza queste uscite e che questa volta, anche a livello molto facile, crea non pochi problemi. Rewind contati, l’inizio tutta in salita per via di un pilota virtuale da migliorare al più presto e tracciati che richiedono di capire il giusto “ritmo” per essere attraversati a tutta velocità lo rendono un gioco di motocross che solo i più pazienti e meticolosi potranno domare per davvero. Per tutti gli altri c’è comunque l’ottimo MXGP, che avrà anche una carriera più lineare, ma si dimostra anche più approcciabile. Bilanciare adeguatamente le idee qui introdotte nei futuri titoli Milestone dovrebbe essere il prossimo passo per migliorare ancora le uscite a due ruote del team milanese.
- – Carriera più varia…
- – L’idea dei rewind contati rende più tese le gare
- – Guidabilità valida, una volta migliorato il pilota
- – Diverse modalità e le licenze ufficiali di team, piloti e tracciati
- – … ma anche più difficile
- – I meno esperti potrebbero arrendersi presto
- – Difficoltà meno scalabile di quanto si pensi
- – Il solo tutorial non basta per imparare a gestire moto e tracciati

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